È stato accoltellato Lee Jae-myung, leader dell’opposizione in Corea del Sud
Da un uomo che gli si è avvicinato fingendo di chiedergli un autografo: non è in gravi condizioni
Martedì mattina in Corea del Sud un uomo ha accoltellato al collo Lee Jae-myung, leader del principale partito di opposizione del paese. L’aggressione è avvenuta verso le 10:27 locali (le 2:27 italiane) e Lee attualmente è ricoverato in ospedale, ma non è in gravi condizioni. Non sono state fatte ipotesi sulle cause dell’accoltellamento.
Lee si trovava nella città sud-orientale di Busan doveva aveva appena visitato un cantiere, quando è stato avvicinato da alcuni giornalisti e da suoi sostenitori. Nel gruppo di persone c’era anche l’aggressore che gli è andato incontro facendo finta di volergli chiedere un autografo e poi lo ha accoltellato sul lato sinistro del collo. L’uomo, di cui non è stata comunicata l’identità, è stato fermato e arrestato subito dopo.
In alcuni video dell’attacco ripresi dalle televisioni locali si vede l’aggressore indossare un copricapo di carta a forma di corona con la scritta «Io sono Lee Jae-myung». L’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap scrive che l’aggressore avrebbe tra i 60 e i 70 anni e che ha attaccato Lee con un arma da taglio non meglio specificata con una lama lunga 20-30 centimetri.
Lee Jae-myung ha 59 anni ed è il leader del Partito Democratico, il più importante partito di centrosinistra della Corea del Sud. Si era candidato alle elezioni presidenziali del 2022 per prendere il posto di Moon Jae-in, del suo stesso partito, ma era stato sconfitto per pochi voti dal candidato conservatore Yoon Suk-yeol, del Partito del Potere Popolare. In seguito era stato incriminato per corruzione con l’accusa di aver favorito un’azienda edile in un appalto pubblico per un progetto residenziale nella città di Seongnam, di cui era stato sindaco, e a settembre un tribunale aveva respinto una richiesta di arresto nei suoi confronti in attesa dell’inizio del processo a suo carico.