La criminalità è un problema per il turismo in Sudafrica
Nonostante i grossi investimenti degli ultimi anni, il paese ha ancora una brutta reputazione sulla sicurezza
Da oltre un decennio il governo del Sudafrica sta cercando di trasformare il paese nella principale meta turistica del continente africano, e in una delle più importanti del mondo. Numerosi problemi strutturali, però, ostacolano questi piani: il primo è l’altissimo tasso di criminalità, che fa sì che il Sudafrica sia ancora percepito come una destinazione poco sicura, soprattutto fuori da Città del Capo, una delle capitali.
Il Sudafrica è diventata una destinazione turistica soprattutto a partire dal 2010, anno in cui ospitò i Mondiali di calcio. È un paese molto apprezzato: nel 2023 Città del Capo ha vinto il World Travel Award, prestigioso riconoscimento nel settore turistico, come principale città da visitare in Africa. Nei primi sei mesi del 2023 il fatturato di Southern Sun, multinazionale alberghiera sudafricana, è aumentato del 34 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e il governo spera che a partire dal 2023 riuscirà ad attirare nel paese 21 milioni di turisti all’anno, cosa che ne farebbe la più importante meta turistica dell’Africa.
Il Sudafrica è però anche uno dei paesi col più alto tasso di criminalità al mondo. Sono molto frequenti crimini violenti come omicidi, stupri, aggressioni e rapimenti, oltre a furti e altri crimini minori. Alcuni di questi crimini sono leggermente diminuiti negli ultimi anni, altri no, e il livello di insicurezza resta piuttosto alto, ma stiamo comunque parlando di un livello di insicurezza piuttosto alto. Il Sudafrica è stato etichettato a volte come «la capitale mondiale del crimine», cioè come uno dei paesi dove i livelli di criminalità sono più alti in assoluto: è un’affermazione probabilmente esagerata, ma è vero che per alcuni reati, come per esempio lo stupro, il paese è uno dei peggiori al mondo.
Il fatto che la criminalità locale scoraggi il turismo è documentato da dati e testimonianze: a Durban, città portuale nell’est del Sudafrica, nel 2022 il turismo ha avuto un calo dell’82 per cento come conseguenza della criminalità locale, secondo dati citati dall’Africa Report. Allo stesso giornale alcuni turisti stranieri hanno raccontato di aver ricevuto raccomandazioni dall’ambasciata del proprio paese sulla necessità di rimanere a Città del Capo e non esplorare altre aree.
Un consulente del turismo dell’università di KwaZulu-Natal ha raccontato di turisti che sono stati aggrediti, derubati, o che sono stati bersaglio di attacchi xenofobi, e ha aggiunto che questo tipo di episodi hanno avuto poi molta visibilità sui social network o altre piattaforme online. I forum di siti turistici come Lonely Planet o Travellers Worldwide contengono diverse testimonianze e inviti alla cautela rivolti a chi decida di fare un viaggio in Sudafrica. Anche siti di governi stranieri, come quelli del Regno Unito o del Canada, contengono vari avvisi di questo tipo.
La criminalità in Sudafrica è in parte una conseguenza di forti disuguaglianze sociali ed economiche mai completamente risolte dopo la fine dell’apartheid, la politica di segregazione razziale dei neri in vigore in Sudafrica dal 1948 al 1991. Tendenzialmente aggressioni e violenze colpiscono soprattutto gli abitanti locali, e riguardano aree periferiche o isolate, più che i grandi centri. Ci sono stati però anche casi di crimini in luoghi frequentati, come attrazioni turistiche, centri commerciali o snodi di trasporti: in molti casi sono stati piccoli furti, ma ci sono stati anche rapimenti e omicidi.
Un attacco piuttosto noto fu quello contro Anni Dewani, turista svedese sequestrata e uccisa a 28 anni, dopo essere stata derubata, durante il suo viaggio di nozze in Sudafrica, nel 2010. Il caso più recente è stato nel 2022, con un turista tedesco ucciso vicino al Parco nazionale Kruger, una delle destinazioni più frequentate dai turisti, dopo essere stato fermato da un gruppo di uomini armati.
Negli ultimi anni il governo del Sudafrica ha mostrato di essere consapevole dell’impatto che la criminalità ha sul turismo, e di essere intenzionato a prendere provvedimenti. L’anno scorso il presidente Cyril Ramaphosa ha detto di voler rendere il paese più sicuro proprio per farne una destinazione più attraente per i turisti.
Patricia de Lille, ministra del Turismo sudafricana, ha istituito lo scorso maggio un Forum nazionale sulla sicurezza del turismo, che prevede una serie di incontri con rappresentanti delle forze dell’ordine, delle autorità giudiziarie, del settore logistico e turistico locale per affrontare i problemi principali e adottare iniziative per risolverli. Per ora si sono svolti i primi incontri: de Lille ha parlato di raccolte di dati più precise sugli attacchi ai turisti, di programmi per dare maggiore e più pronto sostegno a chi li subisce, di formazione di nuove figure professionali da impiegare nei luoghi più frequentati dai turisti, e di una serie di investimenti anche tecnologici per aiutare i turisti a evitare i pericoli.
Il governo sudafricano ha parallelamente investito in campagne di comunicazione sul turismo, volte ad attrarre più visitatori stranieri: il mese scorso il Tourism Business Council of South Africa (TBCSA), gruppo di imprese del settore dei viaggi e del turismo, ha diffuso uno spot promozionale sul turismo con il comico e conduttore televisivo Trevor Noah (che vive a lavora negli Stati Uniti ma è nato in Sudafrica) come protagonista.
Nello spot Noah risponde a una serie di domande immaginarie da parte di chi non ha mai visto il Sudafrica, raccontandone le attrazioni naturalistiche, come parchi naturali e safari, la vita notturna nelle città e le strutture di lusso per gli stranieri, come i grandi complessi di campi da golf e gli alberghi a cinque stelle. La TBCSA ha anche firmato un accordo con la compagnia aerea Emirates per intensificare il traffico aereo verso il Sudafrica.
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