Nel 2023 in Italia sono sbarcati 155.754 migranti
Parecchi di più dei due anni precedenti: i principali paesi di provenienza sono Guinea, Tunisia e Costa d'Avorio
Il 29 dicembre il ministero dell’Interno ha pubblicato alcuni dati relativi agli arrivi via mare di migranti in Italia nell’anno che si conclude oggi, il 2023. I dati mostrano che quest’anno le persone migranti arrivate via mare in Italia sono state parecchie di più di quelle degli anni precedenti: 155.754, circa il 50 per cento in più rispetto al 2022 (quando erano stati 103.846) e più del doppio del 2021 (67.040).
Nel 2023 il paese da cui sono arrivate più persone (18.204) è stata la Guinea, stato dell’Africa occidentale guidato da una giunta militare che ha preso il potere con un colpo di stato nel 2021 isolando sempre di più il paese dal punto di vista politico e commerciale. Come altri paesi della regione la Guinea è anche estremamente vulnerabile alle conseguenze del cambiamento climatico, e ha grossi problemi su diversi altri fronti: gravi carenze nei servizi essenziali come sanità e istruzione, un elevato tasso di mortalità infantile e di morte per parto, e un accumulo, negli ultimi anni, di epidemie tra ebola, morbillo, meningite, vaiolo delle scimmie e ovviamente COVID-19.
Il secondo paese da cui sono arrivati più migranti (17.304) è la Tunisia, governata dal presidente Kais Saied, che negli ultimi anni ha dato una svolta autoritaria al governo del paese. Il suo regime illiberale ha concentrato il potere nelle mani del presidente, smantellato gran parte delle istituzioni democratiche, represso e arbitrariamente arrestato avversari politici e portato avanti una campagna di discriminazione nei confronti delle persone che provengono dall’Africa subsahariana, incoraggiando sempre di più atti di violenza e razzismo contro i migranti.
Con la Tunisia tra l’altro l’Unione Europea ha firmato un accordo lo scorso luglio che fra i suoi punti principali prevede che le autorità tunisine ricevano dei fondi per fermare le partenze di migranti e richiedenti asilo che cercano di raggiungere via mare le coste dell’Italia. Significa, in altre parole, che la guardia costiera tunisina è legittimata e finanziata con fondi europei a intercettare e riportare i migranti subsahariani in un paese, la Tunisia, dove subiranno sistematiche discriminazioni. In un’intervista pubblicata oggi sulla Stampa, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha citato il «supporto» e la «collaborazione» delle autorità tunisine nel contrasto all’immigrazione irregolare.
A seguire nella lista dei paesi di provenienza dei migranti ci sono Costa d’Avorio (16.004 persone), Bangladesh (12.169), Egitto (11.071), Siria (9.516), Burkina Faso (8.412), Pakistan (7.642), Mali (5.904) e Sudan (5.830), dove è in corso da mesi una violenta guerra civile.
Diversi di questi paesi sono considerati “sicuri” dal governo italiano, con una definizione che in moltissimi casi è considerata quantomeno opinabile e che però ha precise conseguenze giuridiche sul sistema di accoglienza e di gestione delle richieste di protezione internazionale.
Secondo i dati del ministero dell’Interno l’andamento degli arrivi via mare nel corso dell’anno è rimasto simile a quelli dei due anni precedenti sebbene con numeri più alti. Il numero maggiore di arrivi è stato nei mesi più caldi, in estate, quando le condizioni meteorologiche sono più favorevoli alla navigazione, a dimostrazione che per i migranti il vero “pull factor”, cioè il fattore che condiziona maggiormente le partenze dalle coste dal Nord Africa, sia soprattutto il meteo e non la partenza delle navi delle ong, come ciclicamente sostenuto da molti politici.
– Leggi anche: Il vero “pull factor” per i migranti è il meteo
Molti arrivi ci sono stati anche nell’ultimo periodo. Dopo un azzeramento nei giorni precedenti a Natale, gli arrivi via mare sono ripresi nell’ultima settimana: solo nella giornata di sabato a Lampedusa sono arrivate 79 persone su tre imbarcazioni diverse, in Sardegna ne sono arrivate 13 e lo sbarco più grosso è stato a Bari, in Puglia: la nave Ocean Viking dell’ong SOS Mediterranée ha soccorso 244 persone, che si trovavano su due imbarcazioni diverse al largo delle coste libiche. Alcuni dei migranti saranno ora distribuiti in centri d’accoglienza pugliesi, altri in Calabria.
Tra i migranti soccorsi c’erano 29 minorenni, 16 dei quali non accompagnati. Anche il dato dei minori stranieri non accompagnati è cresciuto: secondo il ministero sono stati 17.283 nel 2023, in crescita rispetto, agli oltre 14mila e ai circa 10mila del 2022 e del 2021.