Israele ha ammesso di aver «sbagliato munizioni» nell’attacco al campo profughi di Al Maghazi
Giovedì l’esercito israeliano ha detto di «rammaricarsi dei danni» causati dall’attacco al campo profughi di Al Maghazi, nella Striscia di Gaza, la vigilia di Natale. L’attacco al campo profughi, un complesso residenziale molto densamente popolato, ha causato secondo fonti palestinesi almeno 106 morti (almeno 86 secondo le stime dell’ONU). Sin dalle prime ore dopo l’attacco l’esercito israeliano aveva parlato di un «incidente», giovedì attraverso un suo portavoce ha precisato: «Il tipo di munizioni utilizzato non era adeguato alla natura dell’attacco e ha causato un gran numero di danni collaterali che potevano essere evitati».
Le fonti militari israeliane hanno aggiunto che nuove indagini sono in corso e che l’esercito sta lavorando «per apprendere da questo genere di errori». Il bombardamento è stato giustificato con l’obiettivo di distruggere alcune presunte sedi di Hamas, ma è stato uno dei più pesanti su un singolo quartiere dall’inizio della guerra, cioè da circa due mesi e mezzo a questa parte.