Le ferrovie tedesche non sono più quelle di una volta
I treni sono continuamente in ritardo e spesso vengono cancellati a causa di guasti e maltempo: il problema sembra però essere l'intera struttura ferroviaria
All’estero la Germania ha la fama di essere un paese estremamente efficiente, dove tutto, o quasi, funziona meglio che in altri posti. Tuttavia, c’è un settore in particolare in cui le cose non corrispondono a questo stereotipo: quello del sistema delle ferrovie pubbliche.
Da anni i cittadini tedeschi si lamentano dei ritardi quotidiani dei treni, sia regionali che ad alta velocità, e dei continui messaggi di scuse generiche dell’azienda pubblica che li gestisce, Deutsche Bahn (DB). Non è raro che per lo stesso treno in ritardo venga data la colpa a problemi sulla linea e poi alle condizioni del tempo, generando confusione nei passeggeri occasionali e rassegnazione nei pendolari.
Nell’ultimo mese diversi giornali tedeschi e internazionali sono tornati ad occuparsi delle ferrovie in Germania per via di una serie di eventi che hanno avuto una certa rilevanza nel dibattito pubblico tedesco. All’inizio di dicembre moltissimi treni sono stati ritardati o cancellati a causa delle forti nevicate in Baviera, nel sud della Germania. La neve ha provocato una serie di guasti ai binari e ai treni locali che hanno avuto ripercussioni sulla rete nazionale, nonostante in passato le ferrovie tedesche fossero fra quelle che meglio riuscivano a resistere a questo tipo di nevicate, frequenti da sempre in Germania.
I problemi sono peggiorati con i frequenti scioperi dei macchinisti e del personale ferroviario. Da diversi mesi, ma soprattutto a dicembre, il sindacato Gewerkschaft Deutscher Lokomotivführer (GDL) ha indetto scioperi di 24 ore nell’ambito di una trattativa di rinegoziazione dei contratti di categoria. La principale richiesta del GDL è quella di ridurre l’orario di lavoro settimanale da 38 a 35 ore senza ridurre i salari e di aumentare di 555 euro al mese lo stipendio di alcune categorie di dipendenti, più un bonus singolo di 3mila euro per contrastare l’inflazione.
DB ha fatto delle controproposte che sono state giudicate insufficienti, e poco prima di Natale il sindacato ha annunciato che dall’8 gennaio del 2024 il personale inizierà uno sciopero a oltranza. Si prevede che la mobilitazione causerà seri problemi ai viaggiatori.
Tuttavia, la situazione critica della rete ferroviaria tedesca non dipende solo dal meteo o dagli scioperi: c’entrano anche la mancanza di personale e la scarsa manutenzione delle infrastrutture negli ultimi trent’anni. A questi due fattori si aggiunge il fatto che sempre più persone hanno iniziato a spostarsi in treno per ridurre il loro impatto ambientale, spingendo la compagnia ferroviaria nazionale ad aggiungere corse e treni in un sistema che era già considerato obsoleto. È per questo che oggi succede molto spesso che un guasto a una linea provochi conseguenze su altre linee, che non possono affidarsi a binari alternativi e devono aspettare che il problema venga risolto.
Secondo gli ultimi dati ufficiali pubblicati da DB, nel 2021 circa un terzo dei treni era arrivato in stazione con un ritardo superiore ai sei minuti, e questa percentuale aumenta ogni anno.
Per migliorare la situazione, a marzo del 2023 il governo aveva annunciato che avrebbe investito 45 miliardi di euro entro il 2027 in DB. In autunno il ministro dei Trasporti, Volker Wissing, aveva ufficialmente fatto partire dei lavori su diverse linee, che si protrarranno fino al 2030. Nel frattempo però i cantieri hanno peggiorato la situazione: secondo dei dati non confermati da DB ma diffusi dal tabloid tedesco Bild a inizio dicembre, a novembre del 2023 erano arrivati con meno di sei minuti di ritardo solo la metà dei treni regionali e ad alta velocità.
Questi rallentamenti hanno avuto effetto anche sui ritardi dei treni di altri paesi confinanti, che hanno preso dei provvedimenti: le ferrovie svizzere, ad esempio, hanno da poco deciso di smettere di aspettare l’arrivo dei collegamenti dalla Germania per i loro treni, per evitare di accumulare troppo ritardo.
Secondo diversi esperti, fra cui Jon Worth, analista del trasporto ferroviario residente a Berlino intervistato dall’emittente pubblica tedesca Deutsche Welle, questi problemi sono da imputare non solo alla mancanza di attenzione e finanziamenti da parte dei governi negli ultimi trent’anni, ma anche alla strategia adottata da DB sin dalla sua fondazione. Negli ultimi anni l’azienda ha registrato perdite costanti e si trova in quella che la Corte dei Conti federale tedesca ha definito una «crisi permanente»: attualmente ha un debito di oltre 30 miliardi di euro, che è aumentato in media di 5 milioni al giorno dal 2016.
Deutsche Bahn era nata a metà degli anni Novanta dalla fusione delle ferrovie della Germania Occidentale e Orientale, con il governo tedesco come suo unico proprietario, azionista e finanziatore. Pochi anni dopo aveva deciso di espandere le proprie attività diventando in poco tempo un’azienda internazionale: oggi le sue filiali gestiscono i treni della metropolitana di Londra, una compagnia di bus che copre 10 paesi europei, e un sistema di trasporto merci internazionale per via aerea, terrestre e marittima.
Secondo molti queste attività hanno però portato l’azienda a trascurare il suo obiettivo principale, ossia sviluppare una rete ferroviaria efficiente in Germania. In più, la situazione nell’ultimo anno sembra problematica anche dal punto di vista finanziario: durante i primi sei mesi del 2023 DB ha registrato una perdita complessiva netta di 71 milioni di euro, rispetto a un utile di 424 milioni di euro nello stesso periodo dell’anno precedente. Anche per questo motivo, la Corte dei Conti ha sostenuto che l’attuale governo non sarà in grado di realizzare alcuni dei suoi più ambiziosi obiettivi di rimessa in sesto delle ferrovie entro il 2030.
A metà dicembre l’opinione pubblica e i media tedeschi sono tornati a parlare di Deutsche Bahn anche perché, nonostante la crisi dell’azienda, è stato reso noto che i membri del consiglio d’amministrazione avrebbero ricevuto dei bonus per circa 5 milioni di euro. Sebbene questi bonus fossero stati assegnati a categorie che non avevano a che fare con l’efficienza del servizio dei trasporti, ma più con la presenza di donne all’interno dell’azienda e il contributo alla riduzione delle emissioni del paese, molti hanno trovato ironico che un’azienda in quelle condizioni finanziarie desse dei bonus al suo consiglio di amministrazione: un articolo sul caso dei bonus pubblicato su Der Spiegel, il principale settimanale tedesco, a metà dicembre si intitolava «Deutsche Bahn, una satira nella vita reale».