I più grandi giocatori di scacchi continuano ad accusarsi di barare
Secondo un ex campione del mondo c'è qualcosa che non torna nelle partite di Hikaru Nakamura, lo scacchista più seguito al mondo su internet
Gli scacchi sono da alcuni anni in una fase di grande popolarità e ricchezza: i grandi tornei hanno i premi più alti di sempre, il pubblico è il più ampio mai stimato e il sito Chess.com, il più diffuso e autorevole fra quelli che permettono di giocare online, ha quasi 160 milioni di utenti. Al tempo stesso l’ambiente degli scacchi è stato interessato di recente da polemiche e cause legali riguardo a possibili imbrogli, che hanno avuto un nuovo capitolo.
L’ultimo caso riguarda Hikaru Nakamura, lo scacchista più seguito al mondo su internet, nonché uno dei più forti nelle cosiddette “partite lampo”, quelle in cui il tempo per fare le mosse è notevolmente inferiore. L’ex campione del mondo Vladimir Kramnik in alcuni post del suo blog ha infatti insinuato che Nakamura barasse nelle sue partite online.
Accuse di questo genere sono particolarmente gravi nel mondo degli scacchi: possono portare a cause legali da milioni di euro e sono trattate con molta attenzione e serietà dai siti specializzati come Chess.com, che basano parte della propria credibilità proprio sulla capacità di mettere in piedi misure per evitare gli imbrogli.
Negli ultimi anni le possibilità di barare nelle partite di scacchi sono aumentate enormemente, soprattutto grazie alla possibilità di avere dispositivi collegati a internet di piccole dimensioni da nascondersi addosso. Questi dispositivi utilizzano alcuni degli algoritmi più raffinati per giocare a scacchi, ormai imbattibili anche dai giocatori più esperti.
A settembre 2022 Magnus Carlsen, considerato uno degli scacchisti più forti di tutti i tempi e il più forte in attività, aveva accusato il giovane rivale Hans Niemann, che lo aveva battuto, di aver barato. Carlsen aveva poi abbandonato il torneo. Nakamura si era schierato con Carlsen, definendo Niemann «non degno di fiducia». Quella disputa aveva superato i confini del mondo scacchistico, diventando una notizia molto commentata in tutto il mondo.
Il caso attuale riguarda invece l’attività online di Nakamura, che ha circa due milioni di follower nei suoi canali su Twitch e YouTube. In un post poi cancellato, Kramnik aveva fatto riferimento ai risultati di Nakamura (inizialmente senza nominarlo), sottolineando come in una serie di 46 partite avesse ottenuto 45 vittorie e un pareggio: «Penso che chiunque troverebbe questo dato interessante». Poi aveva aggiunto, stavolta nominando Nakamura, di aver trovato «numerosi altri risultati improbabili» dello scacchista e dei suoi avversari.
Le precauzioni per evitare imbrogli nelle partite online sono numerose e in aumento. Al sito Chess.com lavorano almeno venti persone con l’esplicito mandato di scovare possibili bari e vengono cancellati mensilmente migliaia di profili. Per tutte le partite online, comprese quelle che chiunque può giocare gratuitamente sui tanti siti disponibili, esistono appositi programmi e algoritmi che analizzano le mosse per capire se a farle è un umano o invece un utente che gioca come un computer, e che quindi con ogni probabilità è un computer. Nei tornei con giocatori professionisti è invece richiesto per esempio che ci siano telecamere che mostrano il viso di chi gioca, la stanza in cui si trova e lo schermo che ha davanti.
Il sito ha quindi chiuso il blog di Kramnik – che ospitava – dicendo di aver analizzato oltre 2.000 partite di Nakamura senza trovare alcuna prova di comportamenti scorretti. Ha anche aggiunto che Kramnik aveva segnalato decine di giocatori, accusandoli di barare, ma che nella stragrande maggioranza dei casi le accuse si erano rivelate infondate. Kramnik da parte sua ha negato di voler accusare Nakamura, ha detto di voler solo aiutare a migliorare le tecniche anti-bari e ha minacciato azioni legali contro Chess.com per il comunicato con cui accompagnava la chiusura del suo blog. Ha anche sostenuto di aver ricevuto minacce di morte dopo l’accaduto.
Una causa per diffamazione può costare particolarmente cara: il caso che aveva coinvolto il campione del mondo Carlsen e Niemann si è chiuso ad agosto con un accordo extra-giudiziale, la cui entità non è mai stata rivelata. Niemann aveva infatti citato per danni Carlsen, Chess.com e Nakamura per 100 milioni di dollari, ritenendo che la sua reputazione fosse stata danneggiata.
L’accordo di agosto ha ufficialmente chiuso il caso, ma accuse e sospetti nell’ambiente scacchistico restano frequenti. A ottobre Carlsen ha detto di aver perso una partita contro un avversario molto più debole perché distratto dall’orologio da polso che questi indossava, temendo che servisse a barare.
Niemann invece, dopo un’annata piuttosto complicata a livello di risultati che ha condizionato la sua posizione nelle classifiche mondiali, ha giocato un torneo a Zagabria, in Croazia, in cui ha ottenuto risultati incredibili: in una competizione contro alcuni dei migliori giocatori al mondo ha vinto sette delle nove partite giocate, pareggiando nelle altre due. Ha vinto il torneo con 3 punti di distacco, un margine molto ampio. La prestazione era stata molto commentata, ma poi Ivan Sokolov, uno dei giocatori che erano stati battuti, aveva scritto sul suo blog che il 98 per cento delle mosse fatte da Niemann corrispondeva alla migliore possibile secondo i più potenti algoritmi scacchistici. Sokolov aveva anche aggiunto che il torneo prevedeva poche misure contro i bari.
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