L’improvvisato successo del baseball in Bhutan
Fino a dieci anni fa la maggior parte delle persone non sapeva cosa fosse, ma un po' per caso è diventato uno degli sport più praticati del piccolo paese himalayano
Il Bhutan è un piccolo paese himalayano che confina con India e Cina: è abitato da circa 700mila persone ed è famoso soprattutto per via di un approccio allo sviluppo economico fondato sulla tutela della felicità dei suoi abitanti. Fu introdotto negli anni Settanta da Jigme Singye Wangchuck, il quarto sovrano del paese, e orienta le decisioni politiche attribuendo un’importanza centrale a elementi non strettamente economici, come la tutela della natura, la qualità dell’aria, la salute, l’istruzione e la varietà dei rapporti sociali.
Negli ultimi anni in Bhutan si è sorprendentemente diffuso uno sport che fino a una decina di anni fa era sconosciuto alla quasi totalità della popolazione: il baseball. A questo proposito Michael Clair, un giornalista sportivo statunitense che lavora per la MLB (Major League Baseball), la lega nordamericana che organizza il più famoso campionato professionistico di baseball al mondo, ha scritto che in poco tempo in Bhutan il baseball «è passato da poche decine di bambini che giocavano su una strada di cemento dopo la scuola» ad avere più di 6mila iscritti ai campionati giovanili.
In Bhutan il baseball si è diffuso in modo un po’ casuale: ha iniziato a essere praticato soltanto una decina di anni fa, quando Matt DeSantis, un informatico statunitense, iniziò a organizzare delle partite improvvisate a Thimphu, la capitale del paese, insegnando i principi fondamentali del gioco a decine di bambini che non ne avevano mai sentito parlare prima. In Bhutan non esistevano campi da baseball, e neppure negozi in cui acquistare guantoni e mazze.
Peraltro, la popolazione non aveva la possibilità di entrare a contatto con il baseball neppure indirettamente. Nel paese internet ha iniziato a diffondersi soltanto di recente, e le persone hanno avuto la possibilità di avere un televisore in casa a partire da vent’anni fa: nessuna emittente ha mai trasmesso le partite della MLB, e gli sport più praticati sono le freccette e il tiro con l’arco. Per tutti questi motivi, nessuno avrebbe mai potuto immaginare che, nell’arco di appena dieci anni, sarebbe diventato uno degli sport più praticati del paese.
DeSantis è nato e cresciuto a Wilton, una città dello stato del Connecticut, e ha iniziato ad appassionarsi al baseball fin da piccolo. Decise di visitare il Bhutan dopo un incontro con Dasho Jigyel Ugyen Wangchuck, uno dei membri della dinastia reale, che si era trasferito a Wallingford, in Connecticut, per completare gli studi: frequentavano entrambi la Choate Rosemary Hall, e strinsero amicizia giocando a pallacanestro nella squadra della scuola. Nel 2013, dopo avere visitato il paese in più occasioni, DeSantis fondò MyBhutan, un’agenzia di viaggi che si occupa di organizzare visite guidate nelle valli di Thimphu. Qui conobbe Karma Dorji, il suo primo dipendente, che aveva iniziato ad appassionarsi al baseball da piccolissimo, di ritorno da un viaggio in Giappone (un paese in cui questo sport è molto praticato).
Parlando di questa passione comune, DeSantis e Dorji iniziarono a pensare a un modo per portare il baseball in Bhutan, un obiettivo particolarmente complesso vista l’assenza di campi e anche di spazio per costruirne di nuovi, visto che il territorio è prevalentemente montuoso. Intervistato da Clair, Dorji ha ricordato come ai tempi non esistesse neppure un’associazione dedicata. «La prima cosa che abbiamo fatto è stata pubblicare alcuni post sui social media. “Ehi ragazzi, giochiamo a baseball questo fine settimana. Qualcuno è interessato? Per favore, presentatevi”».
La risposta andò oltre le sue aspettative: più di 50 bambini si presentarono davanti alla sede di MyButhan, che si trova in un grande viale non lontano dalla caserma militare di Thimphu, per giocare a «uno sport di cui non conoscevano neppure l’esistenza». Impararono tutto sul campo, seguendo gli insegnamenti di DeSantis e Dorji, che da quel momento in poi iniziarono a dare lezioni di baseball dopo il lavoro, diventando di fatto i primi allenatori di baseball nella storia del paese.
Con il passare delle settimane, i bambini che si presentavano davanti all’ufficio di MyButhan per giocare a baseball aumentarono, e DeSantis contattò la sua famiglia negli Stati Uniti per farsi mandare mazze, palle, guantoni e divise. Grazie al passaparola, la popolarità del baseball ha iniziato a crescere anche al di fuori di Thimphu. Negli ultimi dieci anni sono state fondate diverse squadre, i cui nomi sono dedicati a diverse specie in vie di estinzione: i Thimphu Red Pandas (“panda rossi di Thimphu”) furono la prima, cui seguirono i Paro Ravens, i Wangdue Cranes, i Phuentsholing Crocodiles e i Gelephu Tuskers.
Oggi non sono ancora delle squadre professionistiche in senso stretto: anche se è stato creato un campionato dedicato agli adulti, in Bhutan il baseball è praticato soltanto a livello dilettantistico, e nella quasi totalità dei casi da bambini e adolescenti. L’obiettivo della Bhutan Baseball and Softball Association è quello di creare dei campi da gioco in tutti e 20 i distretti in cui è suddiviso il paese.
Per il momento non esiste nemmeno una nazionale di baseball del Bhutan: inizialmente, DeSantis e Dorji avevano pensato di crearne una selezionando alcuni giocatori di cricket, uno sport che per alcune caratteristiche (su tutte il fatto che in entrambi è necessario colpire la palla con una mazza per segnare più punti dell’avversario) è simile al baseball e che è abbastanza diffuso in Bhutan. L’idea fu però accantonata in favore di un progetto più ambizioso: la nazionale sarà costruita con più calma nei prossimi anni, quando il livello tecnico sarà più alto e il baseball inizierà a essere praticato anche nelle scuole.
«Ci concentriamo soprattutto sullo sviluppo di base, ponendoci l’obiettivo di introdurre questo sport in diverse scuole, scuole pubbliche e scuole private», ha detto in proposito Dorji. «Non stiamo prendendo di mira i college o le scuole superiori perché per noi avrebbe poco senso. Abbiamo a disposizione risorse limitate e vogliamo indirizzarle ai bambini dai 5 ai 13 anni». L’obiettivo è creare una squadra nazionale in grado di competere con paesi vicini come il Pakistan e l’India: un risultato non di poco conto, se si pensa che il Pakistan conta circa 235 milioni di abitanti e l’India più di un miliardo.
Ramon Riesgo, consigliere esecutivo della Bhutan Baseball and Softball Association, ha detto che il maggiore ostacolo allo sviluppo di questo sport è rappresentato dalle attrezzature: ce ne sono pochissime, e importarle dagli Stati Uniti è molto costoso. «Ci sono tonnellate di attrezzature gratuite negli Stati Uniti, ma nessuno si è mai offerto di coprire le spese di spedizione. Quindi dobbiamo farlo con i nostri fondi», ha spiegato. Un altro problema ha a che fare con la scarsa disponibilità di allenatori: trattandosi di uno sport con una storia molto recente, attualmente ci sono poche persone in grado di trasmettere a chi inizia i concetti tecnici e tattici fondamentali, e di conseguenza nella maggior parte dei casi i bambini imparano a giocare da soli.
A ottobre la Bhutan Baseball and Softball Association aveva stipulato un accordo con la Baseball United, la lega del Medio Oriente e del Sud-Est asiatico fondata lo scorso anno da un gruppo di investitori di cui fanno parte anche Barry Larkin e Félix Hernández, due vecchie glorie della MLB. L’accordo garantirà a un giocatore del Bhutan un posto in una delle quattro squadre che parteciperanno al primo torneo della Baseball Association, che si terrà il prossimo anno: Mumbai Cobras (India), Karachi Monarchs (Pakistan), Dubai Wolves e Abu Dhabi Falcons (Emirati Arabi Uniti).
The world's most remote country, Bhutan, is experiencing a baseball boom
What started as a handful of kids playing on a concrete slab has grown to more than 6,000 children who are becoming dedicated baseball fans
"It's the fastest-growing sport in the country right now," says… pic.twitter.com/n8yS5GfLN7
— MLB Life (@MLBLife) August 3, 2023
Quel giocatore dovrebbe essere Ugyen Pelzang, esterno e prima base dei Thimphu Red Pandas, definito scherzosamente da DeSantis «il Babe Ruth del Buthan», un riferimento a uno dei giocatori di baseball più famosi di sempre.
Una foto scattata da DeSantis ad agosto aveva avuto una certa diffusione sui social network: mostra un campo improvvisato allestito davanti alla statua del Buddha Dordenma, il monumento più celebre di Thimphu, la capitale del Bhutan. Il battitore che si osserva nella foto è proprio Pelzang: pur essendo il giocatore bhutanese più rappresentativo, come la maggior parte dei suoi colleghi non indossa una divisa, ma una tunica.
La foto era stata condivisa sui social da ex e attuali giocatori della MLB. Curtis Granderson, esterno che in carriera ha giocato in squadre importanti come Detroit Tigers e New York Yankees, aveva anche pubblicato un video dedicato ai bambini del Bhutan, incoraggiandoli a continuare a giocare a baseball.
Per raccogliere fondi da destinare all’associazione, DeSantis ha messo in vendita la foto sul suo sito. Anche le foto pubblicate sul sito della Bhutan Baseball and Softball Association mostrano quanto l’organizzazione sia per ora piuttosto improvvisata: non esistono ancora dei campi da gioco con misure standardizzate, e la maggior parte delle squadre non ha neppure delle divise.