Cosa racconta un matrimonio di 50 coppie sull’Afghanistan dei talebani
In un paese già poverissimo girano sempre meno soldi, e da quando il regime ha abolito canti e balli anche le cerimonie non sono più le stesse
Lunedì a Kabul, la capitale dell’Afghanistan, 50 coppie afghane si sono sposate tutte insieme con una cerimonia congiunta: è una pratica a cui ricorrono sempre più coppie per abbattere i costi dei matrimoni in Afghanistan, in cui il regime dei talebani ha ridotto la popolazione in condizioni di povertà estrema, con quella che l’ONU ha definito «la peggiore crisi umanitaria mai vista».
Come in altre occasioni simili, il matrimonio delle 50 coppie a Kabul si è svolto senza balli né musica: sono tutte pratiche vietate dal regime dei talebani, un gruppo di fondamentalisti islamici che controlla l’Afghanistan dal 2021 e che applica la sharia, l’insieme dei principi della religione islamica, in una forma radicale ed estrema.
L’intrattenimento per la cerimonia delle 50 coppie è consistito principalmente nella lettura a voce alta di versi del Corano, il principale testo sacro della religione islamica: secondo la rigidissima interpretazione dell’Islam dei talebani la musica può essere prodotta solo dalla voce umana, e solo in lode di Allah. Alla cerimonia è intervenuto con un discorso anche un funzionario del ministero per la Promozione della virtù e la Prevenzione del vizio, creato dal governo dei talebani proprio per assicurarsi che le regole del regime vengano rispettate.
Un altro matrimonio congiunto si era svolto lo scorso giugno, in quel caso con 70 coppie: uno dei più estesi di questo tipo avvenuti di recente in Afghanistan. Anche in quel caso erano stati vietati balli e musica, e l’intera cerimonia era stata inoltre pattugliata da una decina di miliziani talebani armati, che sorvegliavano sul mantenimento delle distanze tra gli ospiti uomini e le ospiti donne. Ai giornalisti presenti era vietato parlare con le spose, interamente coperte anche sul viso, e comparse alla festa solo in un secondo momento, poco prima dell’inizio.
I matrimoni congiunti esistevano anche prima dell’inizio del secondo regime talebano (il primo, durato dal 1996 al 2001, terminò col suo rovesciamento da parte degli Stati Uniti). L’Afghanistan è da sempre un paese molto povero, e per la stragrande maggioranza della popolazione il matrimonio congiunto è stato anche in passato un modo per abbattere i costi. Chi poteva permettersi matrimoni sfarzosi, con centinaia di ospiti e grandi buffet, era solo una piccola parte di popolazione ricca e benestante.
Ma da quando il paese è controllato dai talebani le condizioni economiche sono peggiorate in modo drastico, e il ricorso a matrimoni congiunti è diventato una necessità per molte persone che intendono sposarsi.
Da decenni l’Afghanistan è estremamente dipendente da finanziamenti e aiuti esteri. Prima dell’arrivo dei talebani i finanziamenti esteri sostenevano più di tre quarti della spesa pubblica e circa il 40 per cento del PIL, e nonostante questo la metà della popolazione viveva sotto la soglia della povertà. Quando i talebani hanno riconquistato il paese i finanziamenti sono stati interrotti e miliardi di dollari del governo afghano depositati in banche estere sono stati congelati, con conseguenze fin da subito disastrose a cui il regime non ha saputo trovare soluzioni. Oggi circa due terzi della popolazione avrebbero bisogno di aiuti umanitari, secondo una recente stima dell’ONU.
In Afghanistan un matrimonio singolo costa almeno 200-250mila afghani (l’equivalente di circa 2.500 euro). Lunedì le 50 coppie che si sono sposate con una cerimonia hanno detto di aver speso 10-15mila afghani ciascuna, quindi meno di 200 euro. È una cifra che rimane piuttosto ingente se parametrata agli stipendi locali di chi ancora ha un lavoro: uno sposo del matrimonio di lunedì ha detto a BBC di guadagnare circa 350 afghani al giorno (quindi l’equivalente di circa 130 euro al mese), facendo lavori saltuari.
Il matrimonio di lunedì a Kabul è stato organizzato da un’associazione di beneficenza che ha anche fornito alle coppie oggetti, elettrodomestici e articoli d’arredamento per iniziare la loro vita matrimoniale. Ci sono inoltre lunghe liste d’attesa per ricevere questi aiuti e poter essere inseriti in una cerimonia congiunta: per il matrimonio di lunedì avevano fatto richiesta 600 coppie. Quelle che infine hanno preso parte alla cerimonia hanno comunque dovuto limitare il numero di invitati: lo sposo ascoltato da BBC ha detto di aver invitato 35 persone a fronte delle 3-400 che avrebbe invitato in condizioni normali.
In ormai oltre due anni di regime, i talebani hanno promosso enormi cambiamenti concreti nella vita degli afghani, e soprattutto delle afghane.
Hanno progressivamente ristretto, fino a permetterlo solo fino alle elementari, il diritto allo studio delle donne (che prima del 2021, quando l’Afghanistan era gestito dal governo afghano e occupato militarmente dagli Stati Uniti, frequentavano anche l’università). Hanno chiuso i parrucchieri, vietato l’ingresso alle donne nei parchi nazionali e represso con violenza le rare proteste organizzate.
I paesi occidentali hanno usato il blocco dei finanziamenti e le sanzioni come strumento per esercitare pressioni sui talebani affinché riducano le limitazioni alle libertà individuali imposte alla popolazione, soprattutto alle donne, ma è una strategia che finora non ha dato grandi risultati.