Israele dice di avere arrestato centinaia di miliziani di Hamas
Dall'invasione della Striscia di Gaza sarebbero 700, di cui 200 soltanto nell'ultima settimana
Sabato l’esercito israeliano ha detto di aver arrestato circa 200 miliziani legati ai gruppi radicali palestinesi Hamas e Jihad Islamico, nel corso dell’ultima settimana di combattimenti nella Striscia di Gaza. Dall’inizio dei combattimenti via terra nella Striscia, lo scorso 27 ottobre, sarebbero stati arrestati complessivamente 700 miliziani, sempre secondo le forze armate israeliane.
Non abbiamo molte informazioni su chi siano le persone arrestate, né se abbiano davvero un ruolo all’interno dei due gruppi radicali: Israele si è limitato a dire che alcuni di loro si nascondevano fra i civili e si sono consegnati spontaneamente alle forze israeliane. Tutte le persone arrestate sono state portate in territorio israeliano per essere interrogate.
Sempre sabato, circa 70 persone appartenenti alla stessa famiglia sono state uccise da un attacco aereo vicino alla città di Gaza, nel nord della Striscia. Tra questi c’era anche un operatore del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP), ucciso insieme alla moglie e ai quattro figli.
L’esercito israeliano sta continuando a intensificare le operazioni militari nel sud della Striscia, dove nella prima fase dei combattimenti era stato chiesto ai civili di rifugiarsi. Negli ultimi giorni i bombardamenti hanno colpito diversi campi profughi, tra cui quello di Burej, di Jabalia e di Nuseirat.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha detto più volte che la guerra nella Striscia di Gaza, iniziata lo scorso 7 ottobre, continuerà finché Israele non avrà eliminato completamente Hamas e ottenuto il rilascio di tutte le persone prese in ostaggio dal gruppo radicale: «Combatteremo fino alla vittoria. La scelta che propongo ad Hamas è molto semplice: arrendetevi, o sarete uccisi», ha detto tre giorni fa in un video pubblicato su X (Twitter).
Prime Minister Benjamin Netayahu:
"We are fighting until victory. We will not stop the war until we achieve all of its goals: Completing the elimination of Hamas and releasing all of our hostages. pic.twitter.com/unPCty64cT
— Prime Minister of Israel (@IsraeliPM) December 21, 2023
Nelle ultime settimane la brutalità degli attacchi israeliani nella Striscia, dove sono morti oltre 20mila civili, ha attirato moltissime critiche e portato anche alcuni dei suoi alleati più stretti, tra cui gli Stati Uniti e diversi paesi europei, a chiedere di rivedere le operazioni per evitare il più possibile di colpire persone civili.
– Leggi anche: Israele ha bombardato molte zone della Striscia di Gaza che aveva indicato come sicure per i civili
Il presidente statunitense Joe Biden, però, continua a opporsi alla richiesta di un cessate il fuoco nella Striscia, sostenendo che questa formulazione non salvaguardi il diritto di Israele a difendersi. Sabato Biden ha avuto un colloquio telefonico con Netanyahu: il contenuto è rimasto in gran parte riservato, ma Biden ha confermato di non aver chiesto un cessate il fuoco.
La guerra nella Striscia di Gaza è iniziata lo scorso 7 ottobre, quando Hamas ha compiuto un grave attacco contro Israele. In risposta a quell’attacco Israele ha bombardato, assediato e poi invaso via terra la Striscia di Gaza, concentrandosi inizialmente nella parte nord e arrivando nelle ultime settimane anche a sud.