In Russia la candidatura di un’oppositrice di Putin alle elezioni presidenziali è stata rifiutata per presunti errori burocratici
La commissione elettorale centrale della Russia ha respinto la candidatura alle prossime elezioni presidenziali dell’ex giornalista Yekaterina Duntsova, citando presunti errori burocratici nella compilazione della domanda. Le elezioni sono previste per il 17 marzo del 2024. Duntsova, che si era presentata come candidata indipendente, ha idee molto diverse rispetto a quelle dell’attuale presidente Vladimir Putin: tra le altre cose è contraria alla guerra in Ucraina, e favorevole al rilascio dei moltissimi oppositori di Putin che in questi anni sono finiti in carcere con accuse spesso risibili e pretestuose.
La candidatura di Duntsova è stata rigettata all’unanimità da tutti i membri della commissione elettorale centrale del paese, che sostengono di aver individuato moduli senza firma. Duntsova si è difesa sostenendo di aver compilato in fretta la domanda e di aver avuto molte difficoltà nel trovare un avvocato disponibile a certificarne la validità. Ella Pamfilova, la presidente della commissione elettorale, ha detto a Duntsova che è ancora «una donna giovane, e hai tutta la vita davanti. Ogni esperienza è utile». Nel 2017 era successa una cosa simile anche ad Alexei Navalny, il principale oppositore di Putin: la commissione elettorale aveva escluso la sua candidatura alle elezioni presidenziali per ragioni perlopiù politiche.
Putin ha annunciato l’intenzione di ricandidarsi per un quinto mandato a inizio dicembre. Al momento la sua rielezione non sembra essere in discussione, soprattutto a causa delle politiche autoritarie che ha imposto in quasi 25 anni di mandato, che hanno represso il dissenso e trasformato il paese in uno stato illiberale.
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