Negli Stati Uniti un uomo è stato assolto da un’accusa di omicidio dopo aver passato 48 anni in carcere
Mercoledì un giudice dell’Oklahoma, negli Stati Uniti, ha assolto da un’accusa di omicidio Glynn Simmons, un afroamericano di 70 anni che nel 1975 era stato condannato per l’uccisione di un uomo e che aveva passato 48 anni in carcere. Simmons era stato liberato lo scorso luglio, quando un tribunale distrettuale aveva annullato la sua condanna dopo aver scoperto che al tempo i pubblici ministeri non avevano consegnato tutte le prove agli avvocati della difesa, incluso il fatto che un testimone aveva identificato altri sospettati. Il tribunale aveva quindi ordinato un nuovo processo, che si è concluso giovedì con l’assoluzione.
L’omicidio per cui era stato accusato Simmons risale al 1974: lui e un altro uomo, Don Roberts, vennero ritenuti responsabili di aver rapinato e ucciso Carolyn Sue Rogers, una commessa di un negozio di liquori nella città di Edmond, vicino a Oklahoma City. La loro condanna si basò sulla testimonianza di una donna che rimase ferita nella rapina, ma la sua versione successivamente risultò in più punti contraddittoria: da anni erano emerse prove a favore dell’innocenza di Simmons e Roberts.
Entrambi vennero inizialmente condannati alla pena di morte, ma in seguito a un ricorso la Corte Suprema convertì la loro pena in ergastolo. Nel 2008 a Roberts fu concessa la libertà vigilata, mentre Simmons era rimasto in carcere fino a luglio. Oltre all’assoluzione, mercoledì il giudice ha deciso che Simmons dovrà essere risarcito con 175mila dollari, cifra pari a circa dieci dollari per ogni giorno passato ingiustamente in carcere.