L’anno dell’Ozempic

Il farmaco per dimagrire diventato molto famoso e discusso negli ultimi mesi è stato scelto dalla rivista Science come svolta scientifica del 2023

(Science)
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Science, tra le riviste scientifiche più famose e importanti al mondo, ha assegnato il premio “Breakthrough of the Year” all’utilizzo di alcuni specifici princìpi attivi per trattare l’obesità e in particolare all’Ozempic, il farmaco per dimagrire di cui si è parlato molto ultimamente. Il premio, letteralmente la “svolta dell’anno”, viene assegnato dalla redazione scientifica e giornalistica della rivista ed è importante per fare il punto sui principali progressi scientifici raggiunti sul finire di ogni anno. Ozempic è diventato molto famoso, ma sarà presto affiancato da diversi altri farmaci con principi attivi simili per trattare l’obesità.

– Ascolta anche: La svolta scientifica dell’anno su “Ci vuole una scienza”

La semaglutide, il principio attivo dell’Ozempic, non è stata scoperta quest’anno: fu sviluppata una decina di anni fa dall’azienda farmaceutica danese Novo Nordisk per trattare il diabete mellito di tipo 2. Questa malattia causa un aumento della concentrazione del glucosio nel sangue (glicemia alta) e una bassa reazione dell’organismo all’insulina, che ha proprio il compito di tenere sotto controllo la glicemia. L’approccio terapeutico classico prevede di cambiare i propri stili di vita, per esempio aumentando l’attività fisica e modificando la dieta, ma nel caso in cui ciò non sia sufficiente viene prescritta l’assunzione di particolari farmaci.

L’Ozempic imita il comportamento del GLP-1 (glucagon-like peptide 1), un ormone che stimola la produzione di insulina e blocca la produzione del glucagone, sostanza che fa aumentare il livello di zuccheri nel sangue. Il GLP-1 si produce normalmente nell’organismo dopo un pasto e ha anche un’altra importante funzione: contribuisce a far percepire il senso di sazietà, inducendoci a smettere di mangiare. La semaglutide e gli altri farmaci della classe cui appartiene sfruttano questi stessi meccanismi per fare arrivare prima il senso di sazietà. È stato inoltre osservato che fanno aumentare il tempo di permanenza del cibo nello stomaco, cosa che induce a mangiare di meno visto che i processi digestivi vengono rallentati.

Quando nei test clinici e nel successivo impiego tra la popolazione erano stati notati questi effetti, alcuni medici avevano iniziato a prescrivere l’Ozempic come rimedio contro l’obesità in modalità “off label”, cioè per trattare problemi di salute diversi da quelli per cui era stato sviluppato in origine il principio attivo. Ozempic era del resto autorizzato in molti paesi per l’impiego contro il diabete e non per trattare l’obesità, di conseguenza era possibile il suo utilizzo solo “off label”.

Valutato il fenomeno, quasi tre anni fa Novo Nordisk aveva fatto domanda di autorizzazione per un nuovo farmaco che si chiama Wegovy e che è sostanzialmente l’Ozempic, ma con un dosaggio più alto e realizzato espressamente come rimedio contro l’obesità. Il farmaco fu autorizzato negli Stati Uniti nel 2021 e all’inizio del 2022 nell’Unione Europea, con un successo crescente.

L’autorizzazione derivava dai risultati mostrati dal principio attivo nel trattare l’obesità, indicati come “impressionanti” da Science nell’articolo che accompagna la presentazione del premio. La semaglutide ha dimostrato di provocare una perdita del 15 per cento del peso corporeo con un utilizzo regolare nel corso di 16 mesi. Il principio attivo ha inoltre mostrato di avere effetti positivi per il trattamento di altre malattie spesso legate all’obesità come quelle cardiovascolari e renali, senza contare il diabete stesso.

La particolare efficacia della semaglutide è stata alla base del successo riscontrato nell’ultimo anno, cui ha contribuito un forte interesse sui social network anche in seguito ad alcune dichiarazioni di personaggi alquanto in vista. Il miliardario statunitense Elon Musk aveva per esempio fatto intendere di averla utilizzata insieme a un regime di “digiuno intermittente”, altra forma di dieta molto di moda nell’ultimo periodo. Sono inoltre circolati molti video del prima e dopo l’utilizzo della semaglutide su TikTok, che hanno spinto molte persone non obese, ma in semplice sovrappeso, a provare a procurarsi Wegovy per dimagrire senza seguire particolari diete o aumentare l’attività fisica.

Come segnala Science, questa grande domanda di Ozempic/Wegovy è passata spesso fuori dai canali ufficiali, visto che in molti paesi il farmaco deve essere prescritto dai medici, con persone che hanno provato ad acquistare quei farmaci online da siti spesso poco affidabili. In Irlanda è stato per esempio riscontrato un aumento di cinque volte delle importazioni illegali di semaglutide quest’anno rispetto al 2022. In Francia sono stati segnalati alcuni casi di prescrizioni false presentate in farmacia per provare a ottenere quel tipo di farmaci. Si stima inoltre che sia aumentato il consumo al di fuori del controllo medico, con tutti i rischi legati all’utilizzo di un principio attivo che può comunque causare reazioni avverse ed effetti collaterali.

Gli effetti avversi nelle ore dopo l’assunzione possono comprendere nausea, vomito, diarrea, dolore addominale, mal di testa e capogiri. Nella maggior parte dei casi si risolvono o attenuano nel tempo, ma alcuni pazienti possono avere conseguenze più gravi per esempio a carico del pancreas e in generale dell’apparato digerente: per questo è importante che la terapia dimagrante sia seguita da un medico e che il suo impiego sia effettuato nei casi di obesità diagnosticata o di alto rischio di passare dal sovrappeso all’obesità. Per i normali casi di massa corporea superiore a quella consigliata il trattamento dovrebbe comprendere una riduzione dell’apporto calorico e un aumento dell’attività fisica, correggendo quindi gli stili di vita.

Il forte aumento della domanda ha inoltre messo in difficoltà Novo Nordisk che non riesce a produrre quantità sufficienti del principio attivo, con conseguenze soprattutto per le persone diabetiche che in alcuni casi non riescono a procurarsi il farmaco per proseguire la terapia per cui inizialmente era stata sviluppata la semaglutide. In Italia il farmaco è carente da mesi e l’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) non può fare previsioni su quando la situazione si stabilizzerà, anche se le forniture negli ultimi mesi hanno continuato ad aumentare.

I problemi di carenza potrebbero ridursi nei prossimi mesi grazie alla disponibilità di nuovi farmaci che agiscono in modo simile a Ozempic/Wegovy. L’azienda statunitense Eli Lilly ha di recente ottenuto negli Stati Uniti l’approvazione per Zepbound, un farmaco con una storia simile a quella dei prodotti di Novo Nordisk. Il suo principio attivo (tirzepatide) era già stato approvato in precedenza come trattamento contro il diabete con il nome commerciale Mounjaro, poi si erano notati gli effetti positivi nella perdita di peso e si erano aperte anche in questo caso importanti opportunità per il trattamento dell’obesità. Zepbound potrebbe affiancarsi a Ozempic/Wegovy, offrendo un’alternativa e riducendo le difficoltà legate ai farmaci carenti, ma molto dipenderà dalle modalità con cui sarà prescritto (i prodotti di Novo Nordisk sono ormai molto famosi e più richiesti, spesso anche dai medici che li prescrivono).

Nell’articolo che accompagna la scelta del premio, Science segnala inoltre che i farmaci che imitano il comportamento di GLP-1 potrebbero rivelarsi efficaci in altre terapie: «Ci sono test clinici in corso sulle dipendenze, dopo che persone con obesità e diabete hanno segnalato di essere meno tentate dal vino e dalle sigarette mentre sono in cura. I gruppi di ricerca ipotizzano che il principio attivo si leghi ad alcuni recettori nel cervello coinvolti nella produzione del desiderio per altri piaceri oltre a quello del cibo. Altri test clinici stanno inoltre valutando questi farmaci per trattare la malattia di Alzheimer e il Parkinson, sulla base di alcuni indizi circa la loro capacità di intervenire sui processi infiammatori nel cervello».

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) il sovrappeso e l’obesità hanno ormai raggiunto “proporzioni epidemiche” con una stima di circa 4 milioni di morti all’anno. I tassi di sovrappeso e obesità continuano ad aumentare sia negli adulti sia nei bambini. Dal 1975 al 2016 la percentuale di bambini e adolescenti in sovrappeso o obesi di età tra i 5 e i 19 anni è aumentata molto, passando dal 4 al 18 per cento a livello globale. Per questo motivo i nuovi farmaci per contrastare l’obesità sono visti come un’importante risorsa per ridurre l’impatto di una condizione che ha poi serie conseguenze non solo di salute, ma anche economiche considerati gli alti costi per i servizi sanitari nel trattarne le conseguenze.

Per questo motivo farmaci come Ozempic/Wegovy e Zepbound sono visti come un’importante opportunità per trattare l’obesità, ma saranno necessari alcuni anni prima di valutare il loro impatto e la portata dei benefici. Negli ultimi mesi sono stati per esempio sollevati alcuni dubbi sulla possibilità di effettuare trattamenti limitati nel tempo, cosa che implicherebbe un utilizzo a vita di quei principi attivi. Una ricerca ha per esempio segnalato che a un anno dalla fine della terapia i pazienti avevano recuperato circa un terzo della massa corporea persa. L’obesità è del resto considerata da molti medici come una condizione cronica tale da richiedere terapie nel lungo periodo, soprattutto per mantenere i risultati ottenuti.

Nel caso di terapie a vita l’aspetto economico diventa ancora più rilevante. Il prezzo del Wegovy varia moltissimo a seconda dei paesi e del modo in cui forniscono assistenza sanitaria alla popolazione. Negli Stati Uniti, dove la sanità è prevalentemente privata e basata sulle assicurazioni, il costo mensile di un trattamento con i nuovi farmaci contro l’obesità è stimato intorno al migliaio di dollari. In Italia è per il momento difficile fare stime, ma si parla comunque di cifre mensili nell’ordine di alcune centinaia di euro. Nel nostro paese le persone con diabete di tipo 2 e con altre condizioni possono accedere gratuitamente al farmaco perché rimborsato dal Servizio sanitario nazionale, mentre per le persone con obesità il farmaco non è al momento rimborsabile.

Incertezze legate all’efficacia sul medio-lungo periodo, difficoltà nell’approvvigionamento e prezzi alti sono comuni nelle prime fasi di commercializzazione dei nuovi farmaci. Una maggiore disponibilità e varietà di questi prodotti potrebbe ridurre alcuni dei problemi riscontrati finora, senza contare che il loro impiego contribuirà ad approfondire le conoscenze sull’obesità e non solo, tutti elementi che spiegano la scelta di Science di quest’anno.