Il social di recensioni di libri Goodreads ha un problema
Nell'editoria statunitense si parla molto di come la piattaforma di Amazon venga usata per danneggiare scrittori e libri non ancora usciti
La scorsa settimana un’importante casa editrice americana di fantascienza e fantasy ha annullato la pubblicazione del romanzo di un’autrice esordiente, Cait Corrain, dopo che si è scoperto che la donna aveva creato almeno sei profili falsi su Goodreads, il più grande social network per tener traccia di ciò che si legge e condividere recensioni, per stroncare libri in uscita di altri autori esordienti e pubblicare elogi sul suo.
La vicenda è stata l’ennesimo caso di un uso scorretto di Goodreads che ha fatto molto discutere sull’utilità e l’impatto della piattaforma nel contesto dell’editoria angloamericana. Da tempo alcuni scrittori di lingua inglese si lamentano di come il sito può essere usato per danneggiare la reputazione di un autore organizzando iniziative collettive di recensioni negative: è il cosiddetto review bombing, “bombardamento di recensioni”, praticato anche su piattaforme che raccolgono pareri sui film come Rotten Tomatoes per abbassare la valutazione complessiva di un prodotto culturale, spesso misurata con un sistema da una a cinque stelle.
Spesso il review bombing su Goodreads avviene in anticipo rispetto all’uscita di un libro perché il sito, che appartiene ad Amazon ed è collegato al sito di e-commerce, permette di esprimersi anche sui libri che non sono ancora stati pubblicati ma che editori e autori hanno già annunciato per ragioni di marketing. Negli Stati Uniti e nel Regno Unito lo si fa spesso, anche con più di sei mesi di anticipo. In molti casi le case editrici mandano le bozze non solo alle redazioni dei giornali, sperando che li recensiscano, ma anche a utenti di Goodreads particolarmente attivi e seguiti, vista la rilevanza della piattaforma.
A giugno la scrittrice statunitense Elizabeth Gilbert, autrice del bestseller Mangia, prega, ama (da cui è stato tratto anche un film con Julia Roberts), aveva rimandato a data da destinarsi la pubblicazione del suo nuovo romanzo, prevista per il prossimo febbraio, dopo le numerose stroncature ricevute su Goodreads: i recensori in questione non avevano letto il libro di Gilbert ma giudicavano inopportuna la sua scelta di raccontare durante la guerra in Ucraina una storia ambientata in Russia.
All’inizio dell’anno qualcosa di simile era successo all’autrice esordiente Cecilia Rabess. Circa sei mesi prima che il suo romanzo Everything’s Fine fosse pubblicato, moltissime persone lo avevano recensito con una sola stella, pur senza averlo letto: ritenevano che la trama del libro, che parla di una donna nera che lavora per la banca d’investimento Goldman Sachs e si innamora di un collega bianco con opinioni reazionarie, fosse razzista, sebbene Rabess sia afroamericana. Il suo romanzo è poi stato pubblicato senza particolare successo.
Il suo caso sembra emblematico di varie altre iniziative di review bombing contro certi libri, che spesso hanno riguardato autori appartenenti a minoranze etniche o di identità sessuale, o libri che avevano personaggi appartenenti a questi gruppi di persone. Queste pratiche sono affini a vari altri comportamenti online di gruppo volti a criticare dei prodotti culturali più per l’identità di chi li ha scritti e dei loro personaggi che per il loro effettivo valore.
Alla fine di ottobre Goodreads ha dichiarato di volersi impegnare affinché le recensioni sulla piattaforma siano «affidabili, pertinenti e genuine» e ha detto che sono vietate le recensioni non pertinenti, così come quelle moleste nei confronti di lettori o autori, o scritte allo scopo di manipolare la votazione complessiva di un libro. Per trovare ed eliminare questo tipo di recensioni Goodreads si affida principalmente alle segnalazioni degli utenti. L’azienda ha anche detto di aver reso più sofisticati i sistemi per verificare l’identità dei possessori degli account, per bloccare eventuali profili falsi, e di aver limitato la possibilità di recensire o votare un libro che è oggetto di «attività inconsuete» come il review bombing: «Questo tipo di iniziative non è tollerato su Goodreads».
Goodreads è stato coinvolto anche in casi di comportamenti scorretti o discutibili da parte di scrittori, non solo per la vicenda di Corrain. A maggio un’altra autrice esordiente statunitense, Sarah Stusek, aveva fatto un video su TikTok per attaccare un’utente di Goodreads, Karleigh Kebartas, che aveva ricevuto una copia del suo romanzo in uscita, Three Rivers, e lo aveva recensito votandolo con quattro stelle su cinque e definendo il finale «prevedibile». In risposta al video, in cui il suo nome era visibile, Kebartas aveva modificato la propria recensione, segnalando di essere stata attaccata dall’autrice, e così aveva spinto circa 600 altri utenti di Goodreads a dare recensioni da una stella al libro. Alla fine anche in quel caso la pubblicazione era stata annullata dall’editore.
Anche in Italia Goodreads viene usato da lettori e lettrici ma finora non ha avuto influenze particolarmente degne di nota sulle vendite dei libri. È comunque capitato che alcuni autori se la prendessero pubblicamente con le recensioni negative ricevute sulla piattaforma.
Secondo alcuni autori di libri, come la scrittrice irlandese Megan Nolan che quest’estate ha commentato il ruolo di Goodreads nel mondo dei libri sul New Statesman, il problema principale della piattaforma è che permette di valutare i libri con il sistema delle cinque stelle: «È un modo estremamente inadeguato per valutare un’opera. Non importa chi le assegni – un romanziere, un lettore o un critico – può solo degradare la cultura letteraria». Questo tipo di valutazioni, secondo tanti troppo sbrigative per essere davvero utili, sono comunque diffuse anche in molti altri contesti, compresi certi trafiletti dedicati alle recensioni su giornali e riviste.
Secondo i dati diffusi dalla piattaforma stessa, nei primi dieci mesi del 2023 gli utenti di Goodreads hanno scritto 26 milioni di recensioni e fatto 300 milioni di valutazioni con il sistema delle cinque stelle. Il sito viene usato da molti addetti ai lavori dell’editoria per scoprire quale genere di libri piacciono di più e per questo influenza anche le scelte di pubblicazione.