Di Alexei Navalny non si sa più nulla
Il principale oppositore di Putin ha saltato l'ennesima udienza, e una funzionaria delle Nazioni Unite ha parlato di «sparizione forzata»
Ormai da due settimane non si hanno notizie di Alexei Navalny, il principale oppositore politico del presidente della Russia Vladimir Putin. Lunedì Navalny avrebbe dovuto presentarsi in un tribunale di Mosca per partecipare alle udienze di un processo relativo alle sue condizioni carcerarie, ma i giudici hanno deciso di sospenderle fino a quando «non sarà stabilita la sua ubicazione». I giudici hanno preso questa decisione dopo che Mariana Katzarova, una funzionaria delle Nazioni Unite, aveva definito l’assenza di Navalny una «sparizione forzata».
La sua portavoce Kira Yarmysh ha detto che, lo scorso fine settimana, gli avvocati di Navalny avevano provato a chiedere informazioni sul suo conto in più di 200 carceri russe, senza però ottenere risposte.
In precedenza, il 7 e l’11 dicembre, erano saltate le udienze di altri processi in cui è coinvolto, alle quali ormai da tempo Navalny partecipa in videoconferenza dal carcere. Il personale della struttura in cui si trovava, un carcere di massima sicurezza non distante da Mosca, aveva detto ai suoi avvocati e collaboratori che il collegamento video era saltato per un «problema di elettricità». I collaboratori di Navalny avevano anche scoperto che il suo nome non compariva più nell’elenco dei detenuti della struttura. Il 12 dicembre Yarmysh aveva rivelato che un impiegato del carcere le aveva detto che Navalny aveva «lasciato la loro struttura», ma che non sapeva dove fosse stato trasferito.
Una delle possibilità è che Navalny possa essere stato ricoverato in ospedale: a inizio dicembre aveva avuto un malore, che i suoi collaboratori avevano collegato alle scarse condizioni sanitarie e igieniche del carcere in cui si trovava.
Almeno formalmente, neanche il governo russo sa dove si trovi: la scorsa settimana il portavoce del governo russo Dmitri Peskov aveva detto che «non abbiamo la capacità, il diritto o il desiderio di tenere traccia dei destini dei prigionieri che stanno scontando una sentenza emessa da un tribunale».
– Leggi anche: Il governo russo non ha «le capacità, o il desiderio» di sapere dove sia Alexei Navalny
I trasferimenti dei prigionieri in Russia di solito avvengono in treno. Data la vastità del territorio russo questo processo può durare settimane, durante le quali avvocati e familiari non vengono informati della posizione dei detenuti e delle loro condizioni di salute. È possibile che Navalny stia venendo trasferito verso un carcere “a regime speciale”, il grado più duro del sistema carcerario russo, come aveva deciso ad agosto uno dei tribunali che si stanno occupando dei suoi molti processi, tuttavia non si sa verso quale delle 30 istituzioni del genere presenti in Russia potrebbe essere diretto.
Il 7 dicembre i collaboratori di Navalny avevano avviato una campagna sui social network per opporsi alla candidatura di Putin per il suo quinto mandato presidenziale, invitando gli elettori russi a non votare per lui: il giorno seguente, l’8 dicembre, Putin aveva annunciato formalmente che si candiderà. Diversi collaboratori di Navalny hanno ipotizzato che questi due eventi possano essere collegati, anche perché il suo trasferimento in un carcere a regime speciale limiterebbe ancora di più la possibilità di Navalny di scrivere o ricevere lettere e avere dei visitatori.
Navalny ha 47 anni ed è in carcere per accuse che la stragrande maggioranza dei commentatori e degli esperti di libertà di espressione considera pretestuose, tra cui quella di aver fondato e finanziato attività e organizzazioni che le autorità russe ritengono «estremiste». Navalny è attualmente imputato in 14 processi e potrebbe ricevere fino a 35 anni di carcere, che si andrebbero ad aggiungere ai 30 che sta già scontando.