Nella Striscia di Gaza si stanno tagliando un sacco di alberi
Ormai da settimane a causa della scarsità del carburante si usa la legna per riscaldarsi e cucinare
Ormai da settimane nella Striscia di Gaza c’è scarsità di carburante. L’esercito israeliano, che da un mese e mezzo occupa parzialmente la Striscia, esercita un controllo strettissimo sulle quantità di beni importati. Per riscaldarsi e cucinare gli abitanti della Striscia hanno iniziato a usare la legna degli alberi che trovano in giro.
Shahd al Modallal, una donna che vive a Rafah, nel sud della Striscia, ha raccontato al Guardian: «tagliamo ogni albero che troviamo, per sopravvivere. Ci facciamo un fuoco, e lo annunciamo a tutti i nostri parenti in modo che chi abbia del cibo da cuocere se lo porti dietro. È diventata parte della nostra routine quotidiana».
La situazione è particolarmente grave per le centinaia di migliaia di sfollati arrivati nel sud della Striscia dopo gli intensi bombardamenti dell’esercito israeliano nella parte settentrionale e centrale. Secondo una stima di metà dicembre del Programma alimentare mondiale, l’agenzia dell’ONU che si occupa di assistenza alimentare, il 70 per cento degli sfollati nel sud della Striscia usa la legna per cucinare. In assenza della legna viene usata la spazzatura, nonostante le conseguenze negative sulla salute di chi inala i fumi di materiali come plastica e metalli.
Nella Striscia di Gaza non esistono foreste, se non di piccolissime dimensioni, a causa del clima, arido e secco, e della densità abitativa, fra le più alte al mondo. Dei 360 chilometri quadrati della Striscia, circa 180 sono coltivati: in gran parte sono distese di ulivi, il prodotto locale di esportazione più prezioso. Sia nella Striscia di Gaza sia in Cisgiordania la guerra ha già rovinato la stagione della raccolta delle olive e della produzione dell’olio: non è chiaro se gli abitanti di Gaza per fare legna abbiano tagliato anche gli ulivi.
Molti abitanti stanno tagliando gli alberi delle aiuole pubbliche, o quelli che crescono spontaneamente nelle periferie delle città. Un uomo che insieme alla sua famiglia è scappato nel sud della Striscia ha raccontato a Reuters che alcune persone hanno iniziato a tagliare gli alberi che si trovano nei cimiteri, altri stanno bruciando i volantini che l’esercito israeliano lancia sui quartieri che sta per attaccare con un bombardamento aereo.