Il gruppo di criminali informatici Lockbit ha rivendicato l’attacco informatico a Westpole e ha chiesto un riscatto

Palazzo Vidoni, sede del Dipartimento della Funzione pubblica (Wikimedia Commons)
Palazzo Vidoni, sede del Dipartimento della Funzione pubblica (Wikimedia Commons)

Martedì il gruppo di criminali informatici Lockbit, già noto per aver organizzato attacchi simili contro diverse istituzioni e aziende in vari paesi tra cui l’Agenzia delle Entrate italiana, ha detto di essere responsabile del grosso attacco informatico che ha colpito l’azienda Westpole venerdì 8 dicembre. Westpole gestisce servizi cloud per le attività online di enti privati e pubblici in Europa, tra cui PA Digitale, che produce un software usato da centinaia di enti della Pubblica amministrazione italiana per gestire e archiviare documenti.

L’azienda è stata attaccata da un ransomware, ovvero un programma che, una volta installato in un sistema, lo rende inaccessibile al legittimo proprietario tramite un sistema crittografico: ora Lockbit ha chiesto all’azienda un riscatto per rendere i dati nuovamente accessibili. L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha però detto che tutti i servizi e i dati temporaneamente bloccati dall’attacco sono stati ripristinati.

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