La Commissione Europea ha avviato una procedura di infrazione contro X
Per presunte violazioni della normativa europea sulla sicurezza e la trasparenza dei servizi digitali: è la prima volta che viene applicata
La Commissione Europea ha avviato una procedura di infrazione contro X (l’ex Twitter) per presunte violazioni del Digital Services Act (DSA), la nuova legge europea che riguarda la sicurezza e la trasparenza dei servizi digitali. Il Commissario europeo per il Mercato interno e i Servizi, Thierry Breton, ha scritto sul social network che X è sospettata di aver violato gli obblighi relativi al contrasto di contenuti illegali e alla disinformazione, così come gli obblighi di trasparenza e di aver usato un design ingannevole nell’interfaccia degli utenti.
È la prima volta che la normativa europea, entrata in vigore lo scorso agosto, viene applicata: Tra le altre cose, la Commissione sta investigando a proposito dell’efficacia dell’azienda nelle misure prese per la gestione del rischio, della moderazione dei contenuti e della trasparenza nelle pubblicità.
Un comunicato diffuso sul sito della Commissione spiega che la procedura è stata avviata in seguito alle indagini preliminari, basate anche sui rapporti di valutazione dei rischi e di trasparenza presentati di recente da X. Il comunicato chiarisce che nei prossimi tempi saranno svolte ulteriori indagini, che prevedono la raccolta di nuove prove, ma anche nuovi colloqui e ispezioni in azienda.
Today we open formal infringement proceedings against @X :
⚠️ Suspected breach of obligations to counter #IllegalContent and #Disinformation
⚠️ Suspected breach of #Transparency obligations
⚠️ Suspected #DeceptiveDesign of user interface#DSA pic.twitter.com/NxKIif603k
— Thierry Breton (@ThierryBreton) December 18, 2023
Il DSA aggiorna una direttiva sull’e-commerce di circa vent’anni fa e regola l’attività delle piattaforme che fanno da intermediarie tra aziende che offrono prodotti, servizi o contenuti e gli utenti che ne fanno uso. Si applica a tutte le aziende che operano online, ma è particolarmente rigida nei confronti delle piattaforme con oltre 45 milioni di utenti attivi nell’Unione Europea, le cosiddette “Big Tech”, tra cui anche Facebook, Instagram, TikTok e YouTube.
In particolare le nuove norme comportano che queste aziende siano più trasparenti sui loro dati e algoritmi, oltre che sulle loro attività, e più attente nel moderare, filtrare, bloccare o rimuovere contenuti nocivi o pericolosi. Il regolamento prevede tempi rapidi per la rimozione di contenuti e l’obbligo per le aziende di sospendere gli utenti che abbiano violato più volte il regolamento. Per verificare le attività delle aziende, il DSA prevede controlli annuali e, nel caso di infrazioni ripetute, sanzioni che possono arrivare fino a un massimo del 6 per cento del fatturato annuo.