Il nuovo ospedale di Cremona sarà diverso da tutti gli altri
È stato definito una “città nella città”, pensato per essere frequentato non solo dalle persone che hanno bisogno di cure sanitarie
Alla fine di novembre è stato presentato il progetto del nuovo ospedale di Cremona che sostituirà l’attuale ospedale Maggiore, costruito negli anni Sessanta. L’idea e l’architettura del nuovo edificio sono state pensate dallo studio di Mario Cucinella, un noto architetto e designer italiano, vincitore del concorso internazionale organizzato dall’azienda sociosanitaria di Cremona. Il nuovo ospedale sarà costruito su una superficie di 180mila metri quadrati in un’area tra la città e il parco del Po e del Morbasco, avrà 554 posti letto e costerà 280 milioni di euro. Secondo le previsioni sarà inaugurato nel 2030.
Il nuovo ospedale è stato pensato per essere diverso da tutti gli altri. Oltre agli spazi dedicati agli interventi, alle visite e alla degenza dei pazienti, ce ne saranno molti altri dedicati all’interazione sociale e allo svago, cioè alla cura delle persone in senso più ampio rispetto alla normale concezione di tipo sanitario. Per esempio è prevista la realizzazione di un asilo e di altre aree dedicate all’educazione, ci saranno anche una biblioteca e residenze temporanee per consentire ai familiari di restare vicini ai pazienti ricoverati.
La nuova struttura sarà integrata al contesto ambientale per invitare gli abitanti di Cremona a frequentarne lo spazio esterno: la maggior parte degli edifici sarà coperta da giardini e percorsi pedonali. Secondo i progettisti sarà «una città nella città», con un’impostazione diversa dagli ospedali tradizionali frequentati soltanto in caso di problemi di salute. «Dobbiamo tornare a un’idea di ospedale che sia parte della vita della città e non unicamente un luogo di cura», ha detto l’architetto Cucinella. «Cremona ha fatto una scelta importante e di qualità, che farà scuola non solo in Italia».
La caratteristica principale dell’architettura del nuovo ospedale è la sua forma circolare. L’edificio è suddiviso in due parti e si sviluppa su sette piani. Al piano terra ci sarà il blocco operatorio diviso in quattro settori: emergenza, cardiovascolare, multifunzionale e chirurgia minore. Ai piani superiori sono previsti gli altri servizi sanitari più ordinari, che richiedono macchinari comuni. I reparti dedicati alla degenza possono essere riconvertiti a seconda delle necessità: il 20% delle camere a un letto può essere trasformato in camere a due letti per far fronte a esigenze improvvise.
Il pronto soccorso sarà autonomo e indipendente, significa che il lavoro potrà essere organizzato senza dover ricorrere ad altri reparti. L’obiettivo è ridurre i tempi di visita e non impegnare medici e infermieri nel resto dell’ospedale, anche in caso di emergenza. La diagnostica per immagini, dove vengono fatte radiografie e TAC, sarà al piano terra in un’area collegata direttamente al pronto soccorso, al blocco operatorio e alla terapia intensiva. Gli ambulatori invece saranno al primo piano, collegati alle aree destinate alla prenotazione e all’accettazione dei pazienti.
Al centro della struttura circolare, all’esterno, ci sarà un prato e un laghetto. Secondo le previsioni dei progettisti gli alberi, le aree verdi e i materiali scelti consentiranno di mitigare l’effetto “isola di calore” con una diminuzione della temperatura percepita di 4 gradi rispetto a quanto avviene nella struttura ospedaliera attuale. All’esterno ci saranno anche aree alberate, chiamate “boschi climatici”, con percorsi dedicati alle attività terapeutiche per i pazienti.
Il progetto del nuovo ospedale è stato accolto con soddisfazione dall’azienda sanitaria oltre che dalla Regione Lombardia e dal comune di Cremona. Negli ultimi mesi, tuttavia, alcuni comitati cittadini si sono opposti alla costruzione del nuovo ospedale e soprattutto alla demolizione del vecchio Maggiore, considerato troppo recente per essere abbattuto. La petizione per chiedere la riqualificazione dei vecchi edifici (comunque molto costosa, circa 195 milioni di euro) è stata firmata da duemila persone. Il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti ha detto che ci vogliono troppi soldi e troppo tempo per sistemarlo. «Ma soprattutto la pandemia ci ha insegnato che è fondamentale mettere in atto un altro approccio progettuale con strutture pensate in modo differente e più innovativo», ha detto il sindaco. «Solo con una nuova costruzione questa sfida strategica e vitale poteva e può essere assunta in pieno».