I Paesi Bassi stanno provando a legalizzare la cannabis per davvero
Il possesso e la vendita sono tollerati ma illegali, a differenza di quanto si pensa: sono in corso tentativi per cambiare le cose
Da questa settimana nelle città olandesi di Breda e Tilburg si potrà consumare cannabis legalmente per la prima volta nella storia del paese. È un esperimento ideato dal governo nel 2017 che durerà quattro anni, per capire come rendere completamente legale nei Paesi Bassi il consumo e la produzione di marijuana legale. La fase iniziale dovrebbe durare sei mesi, per poi coinvolgere altri 11 comuni e proseguire verso un graduale allargamento.
A differenza di quanto si pensa comunemente all’estero, il possesso e la vendita di cannabis e dei prodotti che la contengono non sono legali nei Paesi Bassi ma si trovano in una zona grigia, che dovrebbe essere superata grazie all’esperimento avviato questa settimana. Il consumo di cannabis nei Paesi Bassi non è considerato un reato, anche se non è consentito in diversi spazi pubblici di molte città. Possederla, anche di piccole quantità, è invece ancora illegale, ma è raramente perseguito grazie a una politica di tolleranza in vigore dagli anni Settanta: le linee guida del governo dicono esplicitamente che, sebbene sia illegale, è tollerato il possesso fino a 5 grammi di marijuana.
Anche la sua produzione e vendita nei famosi coffee shop presenti in molte città olandesi (locali in cui non si serve alcol e in cui si fuma marijuana e si consumano prodotti alla marijuana) sarebbe un reato, ma ancora una volta viene tollerata dalle autorità.
Il risultato è che la vendita di cannabis non viene quasi mai perseguita, ma questo ha creato delle storture: i coffee shop si comportano esternamente come attività legali, ma il modo in cui si riforniscono dei loro prodotti non lo è, dato che una gran parte della produzione di cannabis è ormai da tempo gestita da bande criminali. Questo ha portato negli anni a un aumento della microcriminalità e a evidenti contraddizioni, che il governo spera di frenare fornendo ai coffee shop cannabis coltivata legalmente. In questo modo sarebbe possibile escludere i coltivatori illegali e avere un controllo maggiore sulla qualità del prodotto.
La produzione sarà per ora limitata a poche aziende agricole, la cui cannabis dovrà passare dei rigidi controlli, che includono la misurazione dei livelli di THC (il principio psicoattivo della cannabis), prima di essere messa sul mercato. Nel frattempo, dei gruppi di ricercatori indipendenti seguiranno la sperimentazione in vista di un’eventuale depenalizzazione.
Il ministro della Sanità Ernst Kuipers ha definito la sperimentazione «un momento storico» per il paese che potrebbe mettere fine a una politica «ipocrita e priva di logica». La depenalizzazione e la legalizzazione della produzione e del consumo di cannabis in diversi paesi del mondo, fra cui negli ultimi anni in particolare gli Stati Uniti, sono un argomento ancora controverso, ma hanno dimostrato effetti positivi nel contrasto alla criminalità e nella qualità del prodotto.
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Tuttavia, rispetto a quando la politica di tolleranza è iniziata negli anni Settanta, i Paesi Bassi sono diventati più conservatori su questo tema, anche a causa del turismo legato al consumo di cannabis che è sempre meno sopportato dai cittadini olandesi, in particolare ad Amsterdam: negli ultimi anni la città ha proposto diverse volte di chiudere i coffee shop, almeno ai turisti, e ha vietato di fumare marijuana in alcune strade del centro storico. La nuova sperimentazione è anche minacciata dalla popolarità del candidato di estrema destra Geert Wilders, il cui Partito per la Libertà è stato il più votato alle ultime elezioni. Nel suo programma si parlava chiaramente di eliminare la politica di tolleranza e rendere le droghe completamente illegali.