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  • Venerdì 15 dicembre 2023

L’Ungheria ha bloccato l’invio di nuovi fondi europei all’Ucraina

Sono in tutto 50 miliardi di euro: il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha posto il proprio veto nel corso del Consiglio Europeo

Il primo ministro ungherese Viktor Orbán (AP Photo/Virginia Mayo)
Il primo ministro ungherese Viktor Orbán (AP Photo/Virginia Mayo)
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Nella notte tra giovedì e venerdì il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha annunciato di aver posto il veto  all’invio di nuovi aiuti all’Ucraina, per un valore di 50 miliardi di euro, oltre al veto all’approvazione del bilancio pluriennale europeo per il periodo compreso fra 2021 e 2027: sono soldi che l’Ucraina ritiene cruciali per evitare la bancarotta e continuare a difendersi dall’invasione russa.

A decidere l’invio dei fondi doveva essere il Consiglio Europeo, cioè l’organo che raccoglie i capi di stato e di governo dell’Unione Europea, che tra giovedì e venerdì si sta riunendo a Bruxelles. Il veto è stato annunciato dallo stesso Orbán con un messaggio pubblicato sui propri account social, a Consiglio Europeo ancora in corso.

La decisione di Orbán era in larga parte prevista perché l’Ungheria era l’unico paese europeo da tempo contrario alla nuova tranche di aiuti (l’Ungheria è infatti il paese dell’Unione di gran lunga più vicino alla Russia). Ma allo stesso tempo nelle scorse settimane molti analisti ed esperti di cose europee avevano prospettato che ci fossero margini per un’apertura da parte del primo ministro ungherese.

Questa ipotesi sembrava essere diventata più concreta dopo che mercoledì la Commissione Europea aveva annunciato di aver aver sbloccato circa 10 miliardi di euro dei cosiddetti “fondi di coesione” all’Ungheria, la cui erogazione era stata sospesa un anno fa. Sono fondi riservati alle aree più povere e arretrate dell’Unione, e la Commissione Europa nel dicembre del 2022 aveva deciso di non autorizzarli accusando il governo ungherese, guidato dal primo ministro di estrema destra Viktor Orbán, di avere creato un sistema politico, economico e giudiziario estremamente corrotto e illiberale.

Molti osservatori avevano collegato il possibile sblocco dei fondi europei per l’Ungheria ai nuovi aiuti all’Ucraina, ma sia il governo ungherese sia la Commissione Europea avevano negato che le due discussioni fossero collegate.

Allo stesso tempo però giovedì sera era arrivata una decisione del Consiglio Europeo riguardo all’Ucraina che molto probabilmente ha contribuito al veto dell’Ungheria: in serata infatti il Consiglio aveva annunciato l’avvio di negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’Unione, oltre che della Moldavia. La decisione era stata approvata all’unanimità dai rappresentanti di 26 paesi: Orbán aveva invece lasciato l’aula durante la discussione, di fatto quindi astenendosi e non ponendo il proprio veto, e poco dopo aveva commentato quella del Consiglio Europeo come una scelta «sbagliata», a cui l’Ungheria «non vuole partecipare».