La polizia di Hong Kong ha promesso una ricompensa per chi dia informazioni su cinque attivisti per la democrazia fuggiti all’estero
La polizia di Hong Kong ha promesso una ricompensa di un milione di dollari hongkonghesi (pari a circa 120mila euro) per chi dia informazioni che aiutino ad arrestare cinque attivisti pro-democrazia fuggiti all’estero. Sono Johnny Fok, Tony Choi, Simon Cheng, Hui Wing-ting e Joey Siu, accusati di aver violato la severa legge della città sulla sicurezza nazionale, approvata nel 2020 su spinta del governo cinese. Dopo l’approvazione della legge molti attivisti che avevano partecipato alle ampie proteste contro la legge stessa e per chiedere istituzioni più democratiche erano stati arrestati e incarcerati.
Simon Cheng è un ex dipendente del consolato britannico a Hong Kong, che nel 2019 fu arrestato e detenuto per alcuni giorni dalla polizia cinese durante un viaggio nella Cina continentale. Cheng, che ha detto di essere stato torturato durante la sua detenzione, si è rifugiato nel Regno Unito. Alcuni degli altri quattro attivisti sembrano essere fuggiti negli Stati Uniti e in Regno Unito, secondo i loro post sui social network. Entrambi i paesi hanno criticato l’annuncio della ricompensa.
Hong Kong, che è un territorio semiautonomo della Cina, aveva offerto ricompense per informazioni su attivisti fuggiti all’estero per la prima volta a luglio. Quella decisione riguardava otto attivisti condannati per la legge sulla sicurezza nazionale, fra cui Nathan Law, uno dei leader delle proteste studentesche pro-democrazia.
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