Il diplomatico svedese Johan Floderus, in carcere da più di un anno in Iran, è stato accusato di vari reati per cui rischia anche la pena di morte
Johan Floderus, il diplomatico svedese dell’Unione Europea che è detenuto da più di un anno in Iran, è stato formalmente accusato di una serie di reati per cui rischia anche la pena di morte. Floderus ha 33 anni ed era stato arrestato nell’aprile del 2022 all’aeroporto di Teheran, poco prima di salire sul volo di ritorno verso la Svezia dopo essere stato in vacanza con alcuni amici in Iran. La notizia del suo arresto era stata resa nota solo nel settembre del 2023 grazie a un articolo del New York Times.
Domenica l’agenzia di stampa iraniana Mizan Online ha scritto, citando fonti della magistratura, che Floderus è stato formalmente accusato di aver svolto operazioni di spionaggio contro l’Iran per conto di Israele, e di essere colpevole di “Mofsed fel-Arz”, un crimine traducibile come “Diffondere la corruzione sulla terra”, che è utilizzato dal regime iraniano per colpire i dissidenti politici. L’interpretazione del reato è ampiamente soggettiva e riguarda in generale la trasgressione delle leggi islamiche dello stato. Per questo reato Floderus è punibile anche con una condanna a morte.
Il governo svedese ha accusato il governo iraniano di aver arrestato Floderus con accuse false e pretestuose, per ottenere concessioni politiche. In diversi momenti della sua storia il regime iraniano ha arrestato e detenuto persone europee o statunitensi per fare pressioni sui loro governi. Al momento non è chiaro quando comincerà il processo a carico di Floderus.