Le elezioni locali senza opposizioni a Hong Kong
Hanno potuto partecipare solo partiti che sostengono il governo cinese: l'affluenza è stata la più bassa di sempre
Alle elezioni locali del 10 dicembre a Hong Kong ha votato soltanto il 27,5 per cento degli elettori registrati: è il minimo storico per la città semiautonoma cinese, ed è un enorme calo rispetto alle elezioni del 2019, quando aveva votato il 71,2 per cento degli elettori. La ragione di questo calo sta nel fatto che negli ultimi anni il sistema elettorale è stato cambiato per fare in modo che soltanto i «patrioti» – cioè persone fedeli al regime cinese – possano essere eletti: alle elezioni sono stati estromessi tutti i candidati per la democrazia, e hanno partecipato soltanto partiti filocinesi, cosa che ha scoraggiato gli elettori.
Le elezioni erano locali, e servivano a rinnovare i 18 consigli municipali in cui è divisa Hong Kong, non il suo parlamento né il governo. I consiglieri sono uno degli ultimi organi di rappresentanza politica eletti direttamente dalla cittadinanza a Hong Kong. Alle elezioni del 2019, che erano state celebrate dopo lunghi mesi di proteste, i partiti pro-democrazia avevano ottenuto una vittoria netta, con 390 seggi su 432. Quest’anno i seggi che sono stati decisi tramite elezioni erano appena 88, e sono stati tutti ottenuti da partiti filocinesi.
Negli scorsi anni inoltre molti attivisti e politici di Hong Kong pro-democrazia e favorevoli al diritto al suffragio universale sono stati arrestati o costretti a fuggire dalla città e rifugiarsi all’estero.
Zheng Yanxiong, direttore dell’ufficio di collegamento del governo centrale cinese a Hong Kong, aveva ricordato che secondo le nuove regole chi «non è un patriota» non avrebbe potuto partecipare alle elezioni. Il principio dei «patrioti al governo di Hong Kong» era stato introdotto dal presidente cinese Xi Jinping nel 2021 ed è stato ribadito dall’attuale governatore John Lee, sostenitore del governo cinese.
Le nuove regole introdotte dal governo cinese prevedono che per poter partecipare alle elezioni ogni candidato ottenga l’approvazione di almeno nove membri dei comitati elettorali locali, nominati proprio dal governo di Hong Kong ma composti quindi in buona parte da funzionari leali al regime.
I consiglieri eletti alle elezioni locali di Hong Kong si occupano normalmente di questioni molto tecniche, come i progetti edilizi o la gestione delle strutture pubbliche, e la loro elezione non attirava molta attenzione sulla stampa internazionale. Le cose erano cambiate proprio dopo le ultime elezioni, nel 2019.
Quelle del 10 dicembre sono inoltre le prime elezioni locali dall’imposizione, nel 2020, della legge sulla sicurezza nazionale, con cui la Cina ha attuato una progressiva repressione del dissenso nella regione di Hong Kong dopo enormi e partecipate proteste a favore della democrazia andate avanti per circa un anno.