L’ultimo Mondiale per club che potremo ignorare
Il torneo più irrilevante del calcio internazionale inizia il 12 dicembre in Arabia Saudita e ritornerà nel 2025 con un formato rivisto
Il Mondiale per club della FIFA è il torneo nato dalla vecchia Coppa Intercontinentale a cui partecipano annualmente le squadre di calcio vincitrici delle ultime edizioni dei trofei continentali, più alcune invitate. Si disputa in formati diversi dal 2000 e tradizionalmente a metà dicembre, anche se per via della pandemia e dei Mondiali in Qatar le ultime tre edizioni si sono giocate a febbraio. Quest’anno il torneo ritorna a metà dicembre e si gioca in Arabia Saudita, paese a cui di recente è stata assegnata — con modalità piuttosto contestate — l’organizzazione nel 2034 dei Mondiali veri e propri.
Dal 12 al 15 dicembre cinque squadre proveranno a qualificarsi alle semifinali, a cui sono già sicure di partecipare Manchester City e Fluminense, rispettivamente campione d’Europa e campione del Sud America (e per questo le due più quotate per la vittoria finale). Le altre quattro squadre che hanno vinto i rispettivi tornei continentali sono l’Auckland City per l’Oceania, i messicani del Leon per il Nord e Centro America, gli egiziani dell’Al-Ahly per l’Africa e gli Urawa Reds per l’Asia. La finale si giocherà a Gedda il 22 dicembre.
È dal 2013 che il Mondiale per club viene vinto ininterrottamente da squadre europee, il cui livello rimane irraggiungibile per il resto del mondo. In questo arco di tempo il Real Madrid ha saputo vincere il titolo mondiale quattro volte, mentre l’ultima vittoria di una non europea resta quella ottenuta nel 2012 dai brasiliani del Corinthians, che sconfissero il Chelsea. Nelle 19 edizioni disputate dal 2000 a oggi, le europee hanno vinto il Mondiale per club 15 volte, mentre le sudamericane le restanti quattro. Ci sono state soltanto sei finaliste — mai vincenti — non provenienti da uno di questi due continenti.
Si può quindi dire che il torneo non abbia mai funzionato granché, se non per il paese ospitante e per quelli meno abituati a partecipare a eventi simili. È per questo motivo che dopo questa edizione il Mondiale per club si fermerà per un anno e ritornerà nel 2025 con un formato completamente rivisto che si disputerà in estate e con cadenza quadriennale, come il Mondiale delle nazionali.
Con il nuovo formato il torneo durerà circa un mese e coinvolgerà 32 squadre provenienti da tutto il mondo: 12 europee, 6 sudamericane, 4 asiatiche, 4 africane, 4 centro-nordamericane, 1 oceanica e 1 in qualità di rappresentante del paese ospitante, che per la prima edizione saranno gli Stati Uniti. Per le confederazioni con più posti a disposizione (UEFA e CONMEBOL) si qualificheranno le ultime quattro vincitrici dei tornei continentali, mentre i posti rimanenti verranno assegnati in base ai punteggi dei ranking continentali nei precedenti quattro anni.
Le squadre europee già qualificate sono quindi Manchester City, Real Madrid e Chelsea. Stando al ranking UEFA attuale, al limite imposto di due squadre per paese e in attesa che si concluda l’edizione della Champions League in corso, gli altri otto posti ora andrebbero a Bayern Monaco, Paris Saint-Germain, Inter, Porto, Borussia Dortmund, Benfica, Atletico Madrid e Juventus. Delle italiane, soltanto l’Inter può già dirsi certa della qualificazione: la Juventus per ora rientra nel ranking ma quest’anno non sta giocando le coppe europee e il suo punteggio potrebbe essere quindi superato da altre squadre, comprese Milan e Napoli se dovessero proseguire i loro percorsi nelle coppe.
Nei piani della FIFA questo nuovo formato, pensato per creare un altro evento globale in grado di affermarsi sulla scia dei Mondiali che conosciamo oggi, dovrebbe generare ricavi commerciali fino a 2 miliardi di dollari, metà dei quali provenienti soltanto dai diritti televisivi. Parte di questi ricavi andrà a beneficio delle squadre partecipanti: si stimano almeno 50 milioni di euro garantiti dalla sola qualificazione per ciascun club.
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