Hunter Biden, il figlio del presidente statunitense Joe Biden, è stato incriminato per evasione fiscale: è il secondo caso federale contro di lui
Hunter Biden, il figlio del presidente statunitense Joe Biden, è stato incriminato dalla procura federale degli Stati Uniti per evasione fiscale. Biden, che ha 53 anni, era già stato incriminato a livello federale a settembre con l’accusa di aver mentito allo scopo di acquistare un’arma da fuoco nel Delaware nel 2018. Adesso secondo la procura avrebbe cercato di non pagare almeno 1,4 milioni di dollari (circa 1,3 milioni di euro) in tasse sul reddito nel periodo compreso tra il 2016 e il 2019: è stato incriminato per nove capi d’accusa, tra cui evasione fiscale e false dichiarazioni dei redditi. Se condannato, rischierebbe fino a 17 anni di carcere.
Con il caso avviato a settembre era la prima volta che il figlio di un presidente statunitense in carica veniva incriminato. Secondo l’accusa, Biden avrebbe dichiarato il falso nella compilazione di un modulo federale richiesto al momento dell’acquisto di armi in cui aveva detto che non stava facendo uso di sostanze stupefacenti, e sempre secondo l’accusa in quel periodo invece Biden sarebbe stato dipendente da crack. Il figlio del presidente aveva ammesso di aver avuto problemi di dipendenza in passato, ma si era detto non colpevole. I suoi avvocati ritengono che le incriminazioni contro di lui abbiano ragioni politiche. Al momento la Casa Bianca non ha commentato le nuove accuse.
– Leggi anche: Hunter Biden è stato incriminato