Perché l’ultimo film della regista italiana più importante nel mondo è in poche sale
Un video di Alice Rohrwacher per promuovere “La chimera” ha fatto discutere della distribuzione dei film d'autore
Un video realizzato dalla regista italiana Alice Rohrwacher e dall’attore britannico Josh O’Connor per promuovere il loro nuovo film La chimera sta attirando molte attenzioni tra addetti ai lavori e tra appassionati di cinema, e sta facendo discutere delle modalità con cui vengono distribuiti i film d’autore in Italia. Nel video i due parlano dell’uscita al cinema del film, e si lamentano in maniera scherzosa del fatto che sia proiettato in poche sale. Rohrwacher e O’Connor invitano quindi gli spettatori a cercarlo, e in caso non lo trovino vicino a sé a rivolgersi ai cinema della propria zona per chiedere di programmarlo.
Nonostante Alice Rohrwacher sia una delle registe italiane più note all’estero e O’Connor un attore ormai molto affermato, però, il fatto che il loro film venga distribuito in un ridotto numero di sale non è una vera anomalia. Una distribuzione limitata infatti non è inusuale per la tipologia di film a cui appartiene La chimera e per il tipo di economia che sorregge queste produzioni.
Ma La chimera in alcuni cinema ha avuto un buon successo, motivo per cui la sua limitata distribuzione si sta facendo notare particolarmente. Il distributore (01 Distribution, di proprietà della RAI) ha detto in un comunicato alla stampa che «La Chimera è diventato il primo incasso in molte sale delle più grandi città italiane fra cui l’Anteo di Milano, l’Eden di Roma, l’Odeon di Bologna, il Nazionale di Torino e il Fiorella di Firenze, che proseguiranno la programmazione per il terzo weekend».
Un messaggio da parte di Alice Rohrwacher e Josh O’Connor per tutti coloro che non sono ancora riusciti a vedere 'La Chimera'. pic.twitter.com/TyemhfOETm
— Rebelle Vague (@rebellevague) December 2, 2023
Alice Rohrwacher, sorella dell’attrice Alba, è una delle registe italiane più conosciute nel mondo insieme a Paolo Sorrentino. Questa notorietà le viene dall’aver partecipato molte volte al festival di Cannes nel concorso principale, vincendo due volte un premio importante, il Gran premio speciale della giuria con Le meraviglie nel 2014 e quello per la miglior sceneggiatura con Lazzaro felice nel 2018. Questo le ha procurato una grande credibilità e ha reso i suoi film attraenti commercialmente nel mondo. I film di Alice Rohrwacher non fanno grandi incassi, ma hanno un pubblico in tutti i paesi in cui escono, che sono tanti: il suo è diventato quindi un nome che garantisce vendite e attira star internazionali del mondo del cinema d’autore.
Nonostante La chimera sia un film ambientato in Italia, e sia una storia di tombaroli, il protagonista è inglese ed è interpretato appunto dall’attore Josh O’Connor, noto soprattutto per aver interpretato il principe Carlo da giovane nella serie The Crown. Anche questo ha portato a 76 il numero di paesi in cui La chimera è stato o sarà distribuito. Per fare un paragone, gli altri due film italiani presentati a Cannes quest’anno, Rapito di Marco Bellocchio e Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti, che vengono da due autori più anziani, con una carriera più lunga e con una maggior fama in Italia, sono stati venduti il primo in 57 paesi e il secondo in 34. L’anno scorso Alice Rohrwacher era stata anche candidata agli Oscar con un cortometraggio intitolato Le pupille (si può vedere su Disney+ ed è forse la più accessibile e popolare delle sue produzioni), prodotto dalla Disney in associazione con il regista Alfonso Cuaron (famoso per Gravity e Roma) che ha molto sponsorizzato la regista. È una storia in costume, tratta da una lettera di Elsa Morante a Goffredo Fofi, e pienamente nello stile di Alice Rohrwacher, qualcosa quindi di inusuale per la Disney: un piccolo investimento nel cinema d’autore ripagato dalla nomination all’Oscar.
Al momento La chimera è lontano dalla possibilità di ripagare l’investimento che è stato fatto per produrlo. Nonostante fosse fin dalla concezione un film con un basso potenziale commerciale, è infatti stato tra i più finanziati e quindi più costosi dell’anno. Il suo budget è di 9 milioni e mezzo, un po’ più di un film in costume in cui viene ricostruita Napoli negli anni ‘80 come Mixed by Erry di Sydney Sibilia (costato 8 milioni) e un po’ meno di un film pieno di star e di scene d’azione come Adagio di Stefano Sollima (costato 11 milioni). Come quasi tutto il grande cinema d’autore e d’avanguardia europeo è prodotto in perdita, attraverso una serie di fondi pubblici e bandi. La chimera in particolare è una coproduzione tra Italia, Francia e Svizzera, attinge quindi a fondi pubblici di diversi paesi. In Italia i fondi sono automatici, cioè sono elargiti sia nella forma di uno sgravio fiscale, sia calcolati in base al successo di pubblico, di critica o internazionale. Essendo stato selezionato in concorso a Cannes (il massimo del successo di critica) ed essendo stato molto venduto all’estero, La chimera si qualifica pienamente.
L’economia del film quindi non si fonda sul successo in sala. Inoltre, come capita per qualsiasi altro film, incassi bassi sono anche motivati dalla distribuzione in poche sale. E una distribuzione in poche sale a sua volta è motivata dai piccoli incassi dei film precedenti o da una valutazione da parte del distributore sul potenziale del film. Non si proietta cioè in molte sale un film che molto probabilmente non è capace di attirare un pubblico sufficiente a riempirle, perché vorrebbe dire disperdere ancora di più gli spettatori e svantaggiare i singoli cinema, che si troverebbero con sale meno piene per più tempo. La distribuzione perfetta è quella che trova il numero di sale giusto per fare in modo che siano tutte piene.
I film di Alice Rohrwacher hanno piccole distribuzioni perché, nonostante siano estremamente sofisticati, realizzati con una grande personalità e uno stile molto riconoscibile (che poi sono le cose che motivano il suo successo internazionale), hanno un pubblico ristretto. Al contrario, quello che si fa in questi casi spesso è di distribuire un film di nicchia o difficile in un numero di sale inferiore al suo potenziale, per riempirle il più possibile e sperare che il passaparola crei una domanda che porti ad aumentare le copie del film distribuite al weekend successivo.
In maniera molto limitata e molto circostanziata, è quello che sta accadendo adesso a La chimera. Uscito in 105 sale cinematografiche in tutta Italia, al secondo weekend queste erano diventate 50, dimezzate per via degli scarsi incassi. Tuttavia questo terzo weekend il film aumenterà la sua presenza e sarà in 76 sale, perché una serie di strategie e il passaparola sembra stiano avendo effetto. Da una verifica fatta sentendo alcune di queste sale, in alcuni giorni infrasettimanali La chimera ha incassato più degli altri film programmati negli altri schermi degli stessi cinema. In alcuni casi questi film erano molto più noti e promossi come C’è ancora domani di Paola Cortellesi o Napoleon di Ridley Scott.
Non è raro che film d’autore incassino meglio durante la settimana e film più commerciali incassino di più nel weekend, ma secondo alcune di queste sale parte del merito è del fatto che Alice Rohrwacher sia passata in città, o proprio in quella sala, a fare un “saluto”, termine con cui si intende una piccola introduzione fatta personalmente prima della proiezione.
Nel comunicato inviato alla stampa 01 Distribution ha dato il merito di questo miglioramento di prestazione anche al video girato da Rohrwacher e O’Connor, per il quale dichiarano oltre 1 milione di visualizzazioni. Nel video i due invitano chi non avesse il film in programmazione in un cinema vicino casa propria ad andare dai proprietari della sala invitandoli a proiettarlo. La cosa è più una battuta che altro, visto che le programmazioni dei cinema, tranne in alcuni rari casi, sono programmate con grande anticipo e difficilmente si può inserire all’improvviso qualcosa che non si era previsto.
Nonostante tutto questo gli incassi dei film di Alice Rohrwacher in Italia rimangono limitati. La chimera è uscito in sala in Italia il 23 novembre, e in due weekend ha incassato circa 271.000 euro. Sembra difficile che nelle prossime settimane possa raggiungere i 492.000 euro incassati nel 2018 dal film precedente di Rohrwacher, Lazzaro felice, ed è impossibile che raggiunga i 936.000 euro che nel 2014 furono incassati dal film ancora precedente, Le meraviglie, che aveva anche il richiamo fornito dalla presenza di Monica Bellucci nel cast.
L’andamento degli incassi della gran parte dei film infatti è fatto di un primo fine settimana in cui si realizza l’incasso maggiore, quello in base al quale si può prevedere la cifra finale, e poi di weekend in cui l’incasso giornaliero si riduce progressivamente, così come di conseguenza si riduce il numero delle sale in cui il film è programmato. I film il cui incasso rimane simile tra il primo e il secondo weekend sono rari e frutto di un passaparola eccezionalmente positivo. Rarissimi sono i film per i quali da un weekend all’altro addirittura l’incasso aumenta e vengono considerati dei casi unici. Un miglioramento degli incassi tra primo e secondo weekend di programmazione è capitato quest’anno con C’è ancora domani di Paola Cortellesi.