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  • Martedì 5 dicembre 2023

L’esercito israeliano è entrato a Khan Yunis

È la più grande città del sud della Striscia di Gaza, dove nelle ultime settimane erano arrivate centinaia di migliaia di profughi dal nord

(AP Photo/Fatima Shbair)
(AP Photo/Fatima Shbair)
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Martedì pomeriggio l’esercito israeliano ha fatto sapere che le sue truppe sono arrivate «nel cuore di Khan Yunis», la principale città del sud della Striscia di Gaza. Da lunedì l’esercito ha iniziato a invadere militarmente via terra anche il sud della Striscia, dopo che a partire dal 27 ottobre scorso aveva invaso solo la zona a nord del canale Wadi Gaza. Nelle ultime ore l’esercito aveva ordinato ai civili di evacuare Khan Yunis.

Nel sud della Striscia ci sono circa 2 milioni di civili palestinesi che erano fuggiti dal nord all’inizio dell’offensiva israeliana, che ora non hanno praticamente nessun posto in cui scappare. A nord c’è l’esercito israeliano, a ovest il mare è controllato dalle navi militari israeliane e a sud l’unico passaggio di confine che non porti in Israele, il varco di Rafah con l’Egitto, è chiuso (anche tutti i varchi di frontiera con Israele in ogni caso sono chiusi e sorvegliati dall’esercito israeliano).

Non è chiaro quanti residenti e sfollati palestinesi siano ancora a Khan Yunis. La BBC ha detto di essere riuscita a parlare con alcuni di loro che si trovano negli ospedali della città e che hanno riferito di star vedendo arrivare moltissimi feriti, fra cui diversi bambini. Secondo Associated Press, l’area di Khan Yunis che la popolazione civile doveva abbandonare prima dell’arrivo dell’esercito corrisponde a circa un quinto della città ed è abitata da migliaia di persone: solo in quell’area erano 117 mila prima dell’inizio della guerra, a cui si aggiungono almeno 50 mila sfollati arrivati dal nord a causa dei bombardamenti.

Lunedì l’esercito israeliano aveva pubblicato sui social network la mappa in arabo con l’indicazione per la popolazione civile di abbandonare alcuni quartieri di Khan Yunis e rifugiarsi in quattro specifici rifugi, come aveva già fatto per altre zone nei giorni scorsi. Non è chiaro però come gli abitanti della Striscia possano venire a conoscenza di queste informazioni, dato che il loro accesso all’elettricità e alla connessione internet è assai limitato: lunedì sera, per l’ennesima volta, nella Striscia di Gaza era saltata la connessione telefonica.

Intanto parte dell’esercito israeliano è rimasto nel nord della Striscia, dove martedì mattina ha detto di aver accerchiato ed essere poi entrato nel campo profughi di Jabalia, il più grande della regione. Secondo l’esercito israeliano il campo veniva usato da Hamas come centro di addestramento e coordinamento per i propri attacchi. Durante l’operazione ha detto di aver trovato nel campo «materiale per osservazione, armi e mappe».

– Leggi anche: L’esercito israeliano contro i tunnel di Hamas