I ribelli sciiti Houthi hanno attaccato due navi nel mar Rosso, sostenendo che fossero israeliane e coinvolgendo anche un’imbarcazione da guerra statunitense
Domenica gli Houthi, un gruppo sciita sostenuto dall’Iran che controlla buona parte dello Yemen, hanno attaccato due navi commerciali che sostavano nello stretto di Bab el-Mandeb, nel mar Rosso, sostenendo che fossero in qualche modo collegate a Israele. Un portavoce degli Houthi ha confermato che il gruppo ha attaccato due navi commerciali, chiamate Number 9 e Unity Explorer, rispettivamente con un drone e un missile navale.
Il gruppo ha detto che le navi coinvolte nell’attacco sono israeliane, ma la Unity Explorer batte bandiera delle Bahamas mentre la Number 9 quella di Panama. Daniel Hagari, un portavoce dell’esercito israeliano, ha confermato che le due imbarcazioni «non hanno alcun legame con lo stato di Israele». Hagari ha anche detto che una delle due navi colpite (non è chiaro quale) ha riportato grossi danni e «rischia di affondare», mentre l’altra «è stata lievemente danneggiata».
Nell’attacco è stata coinvolta anche la nave da guerra statunitense USS Carney, che ha sparato alcuni colpi difensivi, abbattendo due droni, dopo aver ricevuto la notizia dell’attacco contro la Unity Explorer. Un funzionario statunitense rimasto anonimo ha detto all’agenzia di stampa Associated Press che la USS Carney non ha subito danni e che non ci sono stati feriti tra l’equipaggio. Gli Houthi non hanno menzionato alcuna nave statunitense nel comunicato diffuso per rivendicare gli attacchi.
Dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas, gli Houthi hanno compiuto diversi attacchi nella zona del mar Rosso con l’obiettivo di indebolire Israele. Il gruppo fa parte di quello che il regime iraniano definisce il «fronte della resistenza», o l’«asse della resistenza» nei confronti di Israele e degli Stati Uniti, suoi storici nemici.
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