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  • Venerdì 1 dicembre 2023

Basterebbe poco per mettere in sicurezza i passaggi a livello

In Italia ce ne sono più di 4mila, sempre meno, ma per evitare incidenti su quelli ancora attivi esistono sistemi non particolarmente costosi

(ANSA/STRINGER)
(ANSA/STRINGER)
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L’incidente avvenuto martedì sera in provincia di Cosenza, in cui un treno regionale ha travolto un camion che si trovava sui binari all’altezza di un passaggio a livello, ha riaperto vecchie discussioni sulla pericolosità dei passaggi a livello, sulla necessità di eliminarli e su come si sta lavorando per mettere in sicurezza quelli esistenti. In reazione all’incidente i sindacati dei lavoratori del trasporto ferroviario hanno convocato due scioperi nazionali giovedì e venerdì, accusando le istituzioni e RFI (Rete Ferroviaria Italiana, l’azienda controllata dallo Stato che gestisce le infrastrutture delle ferrovie) di non fare abbastanza per garantire adeguati standard di sicurezza.

L’uso dei passaggi a livello nei punti in cui una strada incrocia una ferrovia è considerato obsoleto e inutilmente pericoloso. RFI cominciò a eliminarli dall’inizio degli anni Novanta, sostituendoli con attraversamenti più funzionali, come cavalcavia e sottopassaggi. Le nuove ferrovie costruite da allora invece hanno evitato l’inserimento di passaggi a livello. Secondo gli ultimi dati disponibili, aggiornati al 2022, in Italia ci sono più di 4.100 passaggi a livello, poco più della metà rispetto ai 7.700 del 2000. Nel 2010 erano circa 5.700. RFI dice che il 92 per cento di quelli esistenti si trova su «linee secondarie».

La sostituzione di un passaggio a livello deve essere concordata con gli enti locali, e non sempre è possibile o facile. In diversi casi ci sono vincoli paesaggistici e archeologici da rispettare, e le procedure burocratiche da seguire possono prolungarsi. RFI ha precisato che i passaggi a livello attivi sul territorio italiano sono tutti a norma, e che gli incidenti che avvengono sono sempre causati dal mancato rispetto delle norme del codice della strada e delle regole sui passaggi a livello.

Nonostante siano a norma ciò non li rende meno problematici, e per questo negli ultimi anni RFI ha iniziato a installare i cosiddetti PAIPL (Protezione automatica integrativa per passaggi a livello): sono sistemi di sicurezza che permettono di rilevare la presenza di un ingombro nel passaggio a livello, sia quando è chiuso che quando è aperto, bloccando in tempi rapidi la circolazione del treno ed evitando incidenti. Sul passaggio a livello dell’incidente avvenuto in provincia di Cosenza non era installato un PAIPL.

È un intervento non particolarmente oneroso, come ha fatto notare un articolo pubblicato sul Manifesto: secondo le tabelle di RFI un PAIPL costa più o meno dai 50mila ai 180mila euro. Dopo l’incidente di Cosenza il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha detto di aver chiamato l’amministratore delegato di RFI e di aver concordato con lui un investimento di «500 milioni di euro per sistemi di sicurezza sui passaggi a livello»: non è ancora chiaro se saranno effettivamente stanziati e come, ma questo tipo di approccio era già stato criticato nella proclamazione dello sciopero dai sindacati, perché prevede un impegno concreto solo dopo avvenimenti gravi come un incidente mortale, invece che cercare di prevenirli.

Al momento RFI non è in grado di stimare quanti sistemi PAIPL siano stati installati in tutta Italia, ma dovendo installarli su tutti gli oltre 4mila passaggi a livello italiani l’investimento necessario sarebbe in linea con la cifra annunciata da Salvini.

RFI per il momento ha solo confermato che continueranno gli interventi per aumentare la sicurezza e che il modo più semplice di agire sui passaggi a livello che non possono essere sostituiti è proprio quello dei PAIPL. Nel 2022 sono stati eliminati 83 passaggi a livello con un investimento da 53 milioni di euro, dovuto principalmente alla realizzazione di opere alternative, come appunto cavalcavia e sottopassaggi. Nel 2021 ne erano stati eliminati 74, nel 2020 63.

Nonostante il numero di passaggi a livello sul territorio italiano continui a diminuire, il numero di incidenti non è in calo. Non sono molti, ma hanno spesso conseguenze gravi. Nel 2022 ci sono stati 17 incidenti sui passaggi a livello, 9 dei quali mortali. Nel 2021 gli incidenti erano stati 13, nel 2020 14.

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