Due giorni complicati per il trasporto ferroviario
Dopo lo sciopero molto partecipato di ieri, oggi ce n'è un altro che potrebbe causare cancellazioni, ritardi e disagi
Per venerdì 1° dicembre è stato indetto uno sciopero nazionale dei lavoratori di Ferrovie dello Stato e di Trenord, dopo che c’era stato un altro sciopero del trasporto ferroviario nazionale giovedì 30 novembre. Era stato indetto dai sindacati confederali (CGIL, CISL e UIL, quelli con il maggior numero di iscritti) insieme ad alcuni altri sindacati, e aveva avuto una partecipazione altissima, causando grossi ritardi e cancellazioni di treni in tutta Italia. Quello di venerdì è stato proclamato invece dai cosiddetti sindacati di base (CAT, CUB Trasporti, SGB e USB Lavoro Privato) dalle 21 di giovedì alle 21 di venerdì, ma il servizio è garantito dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21.
Il sito di Trenitalia dice che lo sciopero potrebbe causare modifiche al servizio anche dopo che sarà concluso: le informazioni al riguardo si possono trovare sull’app di Trenitalia o di Trenord, su questa sezione del sito di Trenitalia e sul sito di Trenord, o chiamando il numero 800892021.
Entrambi gli scioperi sono stati indetti per chiedere maggiore sicurezza sul lavoro per i ferrovieri in seguito a un incidente ferroviario in Calabria in cui un treno si era scontrato con un camion sui binari, forse a causa del cattivo funzionamento del passaggio a livello su cui si trovava il camion. L’incidente era avvenuto il 28 novembre nel comune di Corigliano-Rossano, in provincia di Cosenza, e sono morti il conducente del camion e quella del treno.
Lo sciopero di giovedì ha causato particolari disagi anche perché era stato proclamato solo il giorno prima. L’adesione allo sciopero è stata molto alta, secondo quanto riportato dai sindacati in molti casi vicina al 100 per cento: l’astensione dal lavoro del personale ha comportato grossi ritardi (fino a 120 minuti) e la cancellazione di decine di treni, sia regionali sia ad alta velocità.
Lo sciopero di venerdì è stato indetto da sindacati che hanno posizioni e metodi più radicali rispetto a quelli cosiddetti confederali, ma i cui scioperi spesso sono meno partecipati. Sono previsti comunque interruzioni e disagi sui treni regionali, quelli a lunga percorrenza e quelli ad alta velocità. Nelle regioni del Sud il primo dicembre è previsto anche uno sciopero generale, l’ultima giornata delle proteste indette da CGIL e UIL contro la legge di bilancio, dopo che nelle settimane scorse si erano tenute nelle regioni del Centro e del Nord.
La Commissione di garanzia, l’autorità che vigila sul diritto allo sciopero, aveva chiesto ai sindacati confederali di spostare il primo sciopero, così che non fossero uno di seguito all’altro, ma i sindacati hanno deciso di non spostarlo. Anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, si è lamentato dello sciopero, ma non è ricorso ai suoi poteri ministeriali per precettarlo, cioè per vietarlo o limitarne la durata. Salvini, che negli ultimi mesi si è più volte opposto ai sindacati e agli scioperi dei trasporti, ha detto di trovare intollerabili i ritardi, i treni cancellati e le «lunghe code di cittadini esasperati» di ieri.
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