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  • Venerdì 1 dicembre 2023

La traduzione olandese di un libro sulla famiglia reale sta creando subbuglio nel Regno Unito

Identificava per errore i due parenti che avrebbero fatto commenti razzisti sul colore della pelle del figlio di Harry e Meghan

Il principe Harry e Meghan Markle con il figlio Archie, appena nato, al Castello di Windsor, l'8 maggio del 2019
Il principe Harry e Meghan Markle con il figlio Archie, appena nato, al Castello di Windsor, l'8 maggio del 2019 (Dominic Lipinski/ Pool via AP)

La traduzione olandese di Endgame, un libro sui reali britannici scritto da Omid Scobie, ha provocato un gran subbuglio nel Regno Unito perché ha incluso per errore i nomi delle due persone della famiglia che avrebbero fatto dei commenti razzisti sul colore della pelle di Archie, il primo figlio del principe Harry e Meghan Markle, prima che nascesse. La versione olandese del libro è stata subito ritirata dalle librerie olandesi, ufficialmente per via di un «errore» non meglio precisato, ma ormai la questione era stata ampiamente raccontata dai giornali inglesi e commentata sui social network.

Inizialmente i nomi dei due reali non erano stati citati dai giornali e dai tabloid britannici, che hanno notoriamente un accordo non scritto con la famiglia reale per trattare con una certa sobrietà gli scandali che la riguardano. La ritrosia è stata probabilmente motivata anche dal fatto che non è chiaro come siano finiti i due nomi nell’edizione olandese, visto che l’autore e la casa editrice sostengono non ci fossero nell’originale: si tratta quindi di un’accusa al momento senza prove, e che non è nemmeno sostenuta dall’autore del libro. Poi però il famoso conduttore Piers Morgan, noto peraltro per non avere simpatie per Meghan, li ha identificati nel suo programma, rivelando che non si tratta di due membri marginali della famiglia, bensì del re Carlo III e di Kate, principessa del Galles e moglie di William, fratello di Harry e primo erede al trono.

Da quel momento anche su diversi giornali britannici, compreso il Guardian, si è parlato esplicitamente di loro, mentre altre testate, come BBC, hanno continuato a non identificare le due persone.

In una famosa intervista data dalla coppia alla conduttrice statunitense Oprah Winfrey all’inizio del 2021, Markle aveva raccontato che, quando era incinta di Archie, un membro della casa reale aveva mostrato preoccupazione per il colore della pelle che avrebbe avuto il bambino, visto che lei è figlia di un uomo bianco e di una donna nera. Anche se Markle non aveva fatto alcun nome, l’episodio era stato estesamente commentato, ed era stato citato di frequente come presunta prova del razzismo diffuso nella famiglia reale.

Nemmeno nella versione originale in inglese pubblicata da HarperCollins vengono fatti nomi, ma si fa riferimento a due persone che avrebbero fatto quei commenti. L’edizione olandese, come quella in italiano pubblicata da Solferino, era uscita martedì. Dopo il suo ritiro Xander, la casa editrice olandese, aveva detto che l’errore citato da Scobie sarebbe stato corretto in tempo per rimettere il libro in vendita a partire dall’8 dicembre: nel frattempo però il giornalista olandese Rick Evers aveva notato e condiviso su X (Twitter) un passaggio del libro in cui si fa il nome di re Carlo III in relazione ai presunti commenti. Altri riferimenti meno specifici citati sia da Evers che da altri lettori olandesi sembravano alludere al fatto che la seconda persona ad aver fatto commenti razzisti fosse Kate.

Anche se i giornali inglesi non avevano ripreso i nomi presenti nella versione olandese, i due membri erano stati identificati come persone di “alto rango” e la notizia aveva avuto grande risalto. Il Daily Mirror per esempio aveva titolato: «Un libro fa il nome dei ‘reali razzisti’», mentre il Daily Mail citava «il libro di Scobie ritirato per aver fatto il nome dei ‘reali razzisti’ per errore». Poi mercoledì sera Morgan, noto per le sue posizioni di destra, aveva detto che chi paga le tasse con cui viene mantenuta la famiglia reale ha il diritto di sapere quello che hanno saputo i lettori olandesi, e aveva quindi identificato Carlo e Kate. Aveva aggiunto però di ritenere che «nessuno dei membri della famiglia reale avesse fatto commenti razzisti».

Harry e Meghan dietro a Carlo e alla moglie Camilla durante il funerale della regina Elisabetta II del Regno Unito all'abbazia di Westminster, il 19 settembre del 2022

Harry e Meghan dietro a Carlo e alla moglie Camilla durante il funerale della regina Elisabetta II del Regno Unito all’abbazia di Westminster, il 19 settembre del 2022 (AP Photo/ Martin Meissner, Pool)

Il presunto razzismo della casa reale e di un pezzo della stampa britannica era stato tra i motivi per cui all’inizio del 2020 Harry e Meghan avevano deciso di non fare più parte attivamente della monarchia e di andarsene dal Regno Unito. Da quel momento i rapporti con il resto della famiglia reale si erano molto raffreddati, come Harry ha raccontato sia nell’autobiografia di enorme successo Spare sia nel documentario di Netflix Harry & Meghan, assieme alla moglie. Né nel libro né nella serie però si parla in maniera approfondita delle accuse di razzismo (già al tempo dell’intervista di Winfrey era stato chiarito che comunque non riguardavano né la regina Elisabetta II né suo marito, il principe Filippo).

In un’intervista data alla tv olandese Scobie ha detto di non aver identificato i membri famiglia reale accusati nel suo libro e di non avere idea di come siano finiti nella traduzione olandese. Saskia Peeters, la traduttrice del libro, ha detto al Daily Mail di non aver aggiunto alcun nome, chiarendo che, «come traduttrice», lei traduce solo «quello che vede sulle pagine che ha davanti».

Un portavoce di Buckingham Palace, la residenza reale, ha detto al Guardian di non voler commentare la questione, e non si sono espressi nemmeno i principi del Galles, William e Kate.

Meghan fotografata dietro a Catherine durante una cerimonia religiosa all'abbazia di Westminster, l'11 marzo del 2019

Meghan fotografata dietro a Kate durante una cerimonia religiosa all’abbazia di Westminster, l’11 marzo del 2019 (AP Photo/ Kirsty Wigglesworth, pool)

Il direttore operativo della Xander, Anke Roelen, ha fatto sapere che la casa editrice cercherà di scoprire come siano finiti i nomi nel libro. Ha poi sottolineato che la sua realizzazione è stata «un processo estremamente preciso, durato mesi», chiedendo perciò di essere «cauti nell’arrivare a conclusioni affrettate». Nel frattempo, però, sia alcuni traduttori che esperti del settore hanno espresso dubbi sulla possibilità che la traduttrice olandese abbia aggiunto dei nomi di sua iniziativa.

Secondo l’agente letterario Willem Bisseling l’ipotesi più plausibile è che Peeters abbia lavorato su una bozza precedente del manoscritto in inglese, aggiungendo però che «è solo una [sua] supposizione». Alcuni tuttavia sostengono che Scobie abbia inserito i nomi di proposito in una prima versione del libro, come ipotizzato sempre da Evers in un altro post su X. «La domanda», dice Evers, è se lo abbia fatto «per negligenza oppure di proposito». Alcuni esperti sembrano sostenere quest’ultima tesi, e hanno accusato Scobie di aver adottato un comportamento scorretto e di volersi fare pubblicità. Scobie peraltro aveva già scritto in precedenza un libro su Harry e Meghan, e si riteneva avesse un atteggiamento benevolo nei loro confronti.

Daniel Taylor, avvocato esperto di media nello studio Taylor Hampton di Londra, ha comunque ricordato che sia l’autore di un libro sia la casa editrice che lo pubblica rischiano di essere accusati di diffamazione, se attribuiscono a una persona atteggiamenti razzisti senza prove. È la stessa ragione per cui la gran parte dei giornali e dei media del Regno Unito è stata restia a citare espressamente Carlo e Kate. L’altro motivo plausibile tuttavia è l’enorme influenza che la famiglia reale britannica esercita sulla stampa locale. Il primo giornale inglese ad aver citato esplicitamente i nomi sul suo sito giovedì pomeriggio è stato il Guardian, che ha posizioni notoriamente critiche nei confronti della monarchia.

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