Anche i panda dello zoo di Edimburgo saranno restituiti alla Cina
Erano diventati quasi delle celebrità: il contratto di prestito con la Cina è scaduto, e come in altri paesi occidentali non è stato rinnovato
Mercoledì lo zoo di Edimburgo, in Scozia, ha annunciato che la prossima settimana Sweetie e Sunshine, i due panda giganti che vivono nel parco da oltre 12 anni, saranno restituiti alla Cina. La restituzione è determinata dalla scadenza dell’accordo stipulato nel 2011 tra lo zoo e l’agenzia cinese per la fauna selvatica, che si occupa della gestione dei panda che la Cina invia all’estero: nelle scorse settimane, per lo stesso motivo, sono stati riportati in Cina anche i panda che vivevano nello zoo di Washington, negli Stati Uniti.
Come nel caso degli Stati Uniti sono state fatte ipotesi su eventuali motivazioni politiche nel mancato rinnovo del contratto di prestito dei panda. Da decenni la Cina ricorre a quella che viene definita “diplomazia dei panda”: presta gli animali nell’ambito di programmi di conservazione della specie per ingraziarsi i paesi con cui è in buoni rapporti, e al contrario li richiede indietro quando i rapporti peggiorano. La restituzione dei panda che vivevano negli Stati Uniti, per esempio, era stata annunciata in un periodo di pessimi rapporti diplomatici tra Cina e Stati Uniti. Tuttavia la Royal Zoological Society of Scotland, che possiede e gestisce lo zoo, ha detto che la restituzione dei panda è dovuta semplicemente alla scadenza del contratto di noleggio e non a dispute politiche tra stati.
Questi contratti prevedono che gli zoo che ricevono i panda se ne prendano cura per un certo periodo, paghino ogni anno somme notevoli (tra i 500mila dollari e il milione), ma che i panda rimangano in ogni caso di proprietà della Cina. Nel caso di Sweetie e Sunshine il contratto era stato stipulato nel 2011 con una durata di 10 anni al costo di 790mila sterline l’anno (oltre 900mila euro): nel 2021 era stato prolungato di due anni per via della pandemia.
I due panda dello zoo di Edimburgo erano gli unici presenti nel Regno Unito. Erano arrivati nel parco il 4 dicembre del 2011, dopo cinque anni di trattative sul contratto, su un aereo cargo proveniente dalla Cina: avevano suscitato fin da subito un enorme interesse, anche perché nel Regno Unito non c’erano panda giganti da 17 anni. Da allora erano diventati tra gli animali più visitati e apprezzati dai frequentatori dello zoo. I loro veri nomi sono Tian Tian e Yang Guang, anche se poi a Edimburgo e nel resto del Regno Unito erano diventati noti come Sweetie e Sunshine.
Nei 12 anni di permanenza di Sweetie e Sunshine allo zoo di Edimburgo i due panda erano diventati praticamente delle celebrità: sui giornali locali o sui tabloid venivano pubblicati articoli sulle loro abitudini così come sul loro rapporto, e animazioni per bambini che raccontavano la loro vita allo zoo. Il parco vendeva gadget che li ritraevano, pupazzi di ogni dimensione ispirati a loro, il punto in cui si trovavano era stato appositamente allestito spendendo 250mila sterline, e il loro tipo preferito di bambù veniva fatto arrivare regolarmente dai Paesi Bassi.
L’accordo di prestito con la Cina prevedeva anche che ogni cucciolo di panda nato allo zoo di Edimburgo sarebbe stato rispedito in Cina al compimento del secondo anno di età: dai due panda non sono però mai nati cuccioli, nonostante otto tentativi di inseminazione artificiale. Entrambi i panda avevano già avuto figli in passato, ma a complicare i tentativi di farli riprodurre è anche il fatto che le femmine di panda hanno una finestra riproduttiva brevissima, di circa 36 ore l’anno.
Nel 2012, un anno dopo il loro arrivo, fu fatto un primo tentativo per farli accoppiare. Era stato seguitissimo sui tabloid: tra le due gabbie era stato aperto un varco, chiamato ovunque “il tunnel dell’amore”. Il tentativo era stato seguito anche perché in passato, con l’ultimo panda presente nel paese prima del loro arrivo, un tentativo di accoppiamento era finito in un combattimento molto violento tra i due individui.
Sweetie e Sunshine avevano giocato e lottato ma senza effettivamente concepire. I tentativi di inseminazione artificiale, altrettanto seguiti e criticati da alcune associazioni animaliste, erano iniziati dopo diversi tentativi di accoppiamento non andati a buon fine. In due casi la femmina aveva avuto un aborto spontaneo. L’ultimo tentativo era stato nel 2021.
Anche il ritorno dei due panda in Cina è stato molto pubblicizzato: sul sito dello zoo il pubblico è stato invitato ad andare allo zoo per vederli un’ultima volta, ed è stata inserita anche una sezione di domande e risposte sui motivi del loro ritorno in Cina e su eventuali piani dello zoo di avere altri panda. Lo zoo ha detto che userà lo spazio finora occupato dai due panda per accogliere in futuro una nuova specie a rischio, coerentemente con la propria missione di «proteggere un maggior numero di animali a rischio in tutto il mondo».
Il panda gigante (Ailuropoda melanoleuca) è l’animale nazionale della Cina e uno tra gli animali selvatici più conosciuti in tutto il mondo. La maggior parte degli individui esistenti in natura vive nel paese, che da decenni è impegnato in massicci sforzi per la loro preservazione e il loro ripopolamento. Grazie ai programmi per la conservazione degli animali, la popolazione di panda giganti ha ripreso ad aumentare, e secondo il WWF nel giro di dieci anni è cresciuta del 17 per cento, arrivando in totale a 1.864 individui. Dal 2021 secondo il governo cinese i panda giganti non sono più a rischio di estinzione.
– Leggi anche: La “diplomazia del panda” sta per finire?