È morto il fotografo Elliott Erwitt
Tra i fotografi più importanti del Novecento dell'agenzia Magnum, era famoso per il suo stile ironico e talvolta assurdo: aveva 95 anni
Elliott Erwitt, uno dei più importanti fotografi del Novecento famoso per le sue fotografie di scene ironiche e assurde nella vita di tutti i giorni, è morto oggi a New York: aveva 95 anni. Citato spesso insieme ad altri grandi fotografi come Robert Capa, Henri Cartier Bresson e Robert Frank, nella sua lunga carriera durata più di 70 anni Erwitt ha raccontato le molte evoluzioni della società statunitense, e non solo, con i suoi contrasti e le sue contraddizioni.
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Nato a Parigi nel 1928, Elliott Erwitt aveva trascorso i primi anni della propria vita a Milano, per poi trasferirsi a New York e ancora a Los Angeles nel 1941. Aveva studiato fotografia negli Stati Uniti e aveva iniziato a lavorare come assistente in uno studio fotografico. Si era sposato quattro volte e aveva avuto sei figli.
Nel 1953 Erwitt divenne un membro dell’agenzia fotografica Magnum, dove era stato assunto dal cofondatore Robert Capa. In pochi anni ne divenne uno dei fotografi più in vista, grazie al suo stile particolare e ai suoi scatti in bianco e nero. Tramite Magnum lavorò per alcune importanti riviste statunitensi come Collier’s, Look e LIFE, per la quale realizzò numerosi servizi fotografici in un periodo in cui le pubblicazioni con grandi inserti di foto riscuotevano un notevole successo.
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Negli anni Sessanta Erwitt fu per breve tempo presidente di Magnum, poi si dedicò al cinema, producendo alcuni documentari negli anni Settanta e nel decennio successivo alcuni film comici. Continuò comunque a fare fotografie e a raccontare soprattutto le persone, nei loro rapporti e nelle loro occupazioni nel quotidiano, mantenendo uno spirito ironico e a tratti umoristico.