Due dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana sono indagati per l’incidente ferroviario di Brandizzo, in cui morirono 5 operai
Martedì la procura di Ivrea, che sta indagando sull’incidente ferroviario del 30 agosto a Brandizzo, ha iscritto nel registro delle notizie di reato due dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) come indagati. RFI è l’azienda che gestisce l’infrastruttura ferroviaria in Italia. Nell’incidente un treno aveva travolto e ucciso 5 operai che stavano effettuando dei lavori sui binari. Uno dei due indagati è il superiore di Antonio Massa, il tecnico di RFI addetto al cantiere in cui lavoravano gli operai, presente al momento dell’incidente e a sua volta indagato. Dell’altro non è stata resa nota l’identità, né è stato comunicato per quale reato siano indagati i due.
Le forze dell’ordine hanno anche perquisito gli uffici di RFI a Torino e a Roma per acquisire documenti riguardanti le modalità di lavoro e le misure di sicurezza adottate nei cantieri dell’azienda. Le indagini della procura dovranno ricostruire come è avvenuto l’incidente e in particolare dovranno appurare come un treno sia potuto passare su un binario su cui una squadra di operai era al lavoro, e se questo sia stato reso possibile da mancanze nelle misure di sicurezza di RFI.
Gli indagati sono in tutto 8: oltre al tecnico Antonio Massa, erano già indagati anche l’altra persona sopravvissuta all’incidente, Andrea Girardin Gibin, caposquadra del cantiere dove è avvenuto l’incidente, e quattro persone che svolgono ruoli dirigenziali all’interno della Si.gi.fer, la ditta che aveva in appalto i lavori su quel tratto di binari e per cui lavoravano anche i cinque operai morti. Questi sei sono indagati per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario colposo.
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