Un tribunale di Mosca ha prolungato fino a fine gennaio la detenzione del giornalista statunitense Evan Gershkovich
Martedì un tribunale di Mosca ha prolungato almeno fino al 30 gennaio 2024 il periodo di carcerazione preventiva del giornalista statunitense Evan Gershkovich, arrestato in Russia a marzo con l’accusa di spionaggio. Il periodo di carcerazione era stato esteso già a maggio e ad agosto 2023.
Gershkovich ha 32 anni e lavora per il Wall Street Journal. È un giornalista molto stimato e lavorava a Mosca da sei anni: era stato arrestato in un ristorante di Ekaterinburg, nella Russia centro-occidentale. Sembra stesse lavorando a un articolo sulle operazioni del gruppo Wagner. Finora il procedimento giudiziario contro Gershkovich è stato condotto a porte chiuse, senza che venissero diffuse prove a sostegno delle accuse a lui rivolte. Le accuse di spionaggio per cui è stato arrestato prevedono una condanna fino a 20 anni di reclusione. Il governo statunitense si è detto favorevole alla possibilità di concordare uno scambio di prigionieri con la Russia, ma per ora non è successo.