La Nuova Zelanda vuole abolire la legge che vieta il fumo alle nuove generazioni
Lo ha annunciato il governo conservatore appena insediato, ricevendo molte critiche
Il governo della Nuova Zelanda appena insediato ha in programma di eliminare una legge approvata nel 2022 per vietare alle nuove generazioni di fumare sigarette e altri prodotti a base di tabacco. Il denaro derivante dal pagamento delle tasse sul fumo sarà utilizzato per finanziare il taglio delle imposte promesso dalla nuova coalizione, formata dal Partito Nazionale di centrodestra, dal partito liberale ACT New Zealand e da quello conservatore e populista New Zealand First. La decisione è stata criticata da medici ed esperti di salute pubblica, soprattutto perché avrà conseguenze sulle comunità autoctone dei Maori dove il tabagismo è molto diffuso.
La legge approvata più di un anno fa prevedeva l’introduzione di divieti progressivi al fumo di tabacco, con ultimo obiettivo il divieto di acquistare sigarette e altri prodotti simili alle persone nate dopo il 2008. Il provvedimento conteneva inoltre diverse altre limitazioni per rendere più costose e meno accessibili le sigarette. Era previsto che i negozi autorizzati a vendere i prodotti per fumare tabacco passassero dai circa 6mila attualmente disponibili a 600 in tutto il paese. La legge aveva inoltre introdotto forti limitazioni per ridurre nei prodotti la quantità di nicotina, la principale sostanza a fare sviluppare la dipendenza.
Le nuove regole sarebbero dovute entrare in vigore entro l’estate del prossimo anno, ma la legge era stata messa in discussione durante i negoziati per formare il nuovo governo, durati circa sei settimane dopo l’esito incerto delle elezioni politiche dello scorso 14 ottobre. Il Partito Nazionale era risultato il più votato, ma non aveva ottenuto comunque abbastanza seggi per governare in autonomia: da qui la scelta di negoziare un’alleanza con New Zealand First e ACT New Zealand.
Nella lunga serie di accordi stretti sul piano di governo è stata decisa l’abolizione della legge contro il fumo per finanziare il taglio delle tasse voluto dal Partito Nazionale, dopo che ACT New Zealand si era opposto a rendere accessibile il mercato immobiliare neozelandese ai compratori esteri. Il nuovo primo ministro, Christopher Luxon, ha detto che l’abolizione della legge consentirà di evitare che aumenti il mercato nero legato alla vendita delle sigarette e che la mancata riduzione dei negozi per la loro vendita avrà effetti positivi contro la criminalità: «Concentrare la distribuzione delle sigarette in un unico negozio in una piccola città calamiterebbe enormemente il crimine», ha sostenuto durante un’intervista.
Luxon non ha però fornito dati a sostegno delle proprie dichiarazioni, soprattutto sull’aumento del mercato nero e della criminalità. Un’analisi sugli effetti della nuova legge aveva valutato un risparmio di 1,3 miliardi di dollari neozelandesi (circa 700 milioni di euro) per il servizio sanitario nei prossimi 20 anni, se fossero state applicate tutte le nuove regole, con una marcata riduzione della mortalità associata al fumo di sigaretta e di prodotti simili. La legge avrebbe portato soprattutto benefici tra le comunità Maori dove il consumo di prodotti contenenti tabacco è molto alto, in contesti dove spesso non è semplice fare prevenzione e offrire un’efficace assistenza sanitaria.