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I migliori borghi per il turismo del 2023 secondo l’ONU

As Sala', Giordania

Si trova nella parte centrale del paese, a una ventina di chilometri dal confine con Israele, tra valli e montagne, in un punto di passaggio per la rotta degli uccelli migratori. La UNWTO scrive che qui il turismo è considerato «il vero motore della crescita economica e un percorso per migliorare il reddito della comunità locale». Nella comunità sono stati avviati diversi programmi per una gestione migliore delle risorse naturali e della conservazione della biodiversità: il turismo si è sviluppato soprattutto negli ultimi cinque anni, anche grazie alla ristrutturazione di alcuni edifici storici finanziata dal ministero del Turismo e delle Antichità.

Nella foto un antico edificio scavato nella roccia (Ibrahim Nabeel Salah, Wikimedia Commons)

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Barrancas, Cile

Si trova nella regione di O’Higgins, circa 150 chilometri a sud-ovest di Santiago, nella parte centrale del paese. È una località pittoresca, conosciuta soprattutto per le sue saline e per la lavorazione artigianale del sale, che sono tra le principali attrazioni turistiche del posto. A pochi chilometri da Barrancas si trova anche la laguna di Cáhuil, sull’estuario del fiume Nilahue, dove si possono praticare canoa, nuoto e pesca sportiva. La UNWTO osserva che tra il 2017 e il 2018 il governo regionale ha finanziato un programma per rafforzare l'imprenditoria femminile sul posto.

(Immagine tratta dal sito della UNWTO)

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Biei, Giappone

È un luogo che l’UNWTO definisce «un segreto ben conservato», dal «paesaggio affascinante»: si trova sull’isola di Hokkaido, nel nord del paese, all’interno del parco nazionale Daisetsuzan, che è il più grande del Giappone ed è abitato da numerose specie di animali, tra cui molte farfalle e i pica, piccoli mammiferi vagamente simili a lepri. Tra le attrazioni principali della zona ci sono lo Stagno blu, che attira visitatori da ogni parte del mondo in tutte le stagioni, e le sorgenti naturali. L’agenzia segnala che Biei sta investendo nello sviluppo e nella tutela del turismo sostenibile, con investimenti e sistemi di sostegno per le piccole attività.

Lo Stagno blu (Blondinrikard Fröberg, Wikimedia Commons)

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Caleta Tortel, Cile

Ha poco più di 500 abitanti, sorge quasi completamente su palafitte e si trova in un fiordo nella regione di Aysén, nella Patagonia cilena. È tra le località riconosciute a livello nazionale per il paesaggio, la musica e l’artigianato, e in particolare la lavorazione del legno, che è la sua risorsa primaria. L’81 per cento del suo territorio è area protetta. Da qualche tempo è attivo un programma per sostenere le donne che si dedicano alle attività produttive: le donne sono anche il 69,2 per cento delle persone occupate nel turismo.

(Rodrigo Gonzalez, Wikimedia Commons)

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Cantavieja, Spagna

È un borgo di circa 750 abitanti nella comunità autonoma dell’Aragona, più o meno a metà strada tra Valencia e Saragozza. Dichiarato sito di interesse storico e artistico nel 1981 e parte dei borghi più belli della Spagna dal 2014, è noto per la sua architettura che nel tempo ha integrato diversi stili, dal gotico al barocco. Negli ultimi anni a Cantavieja sono stati avviati diversi programmi per la tutela del patrimonio storico e artistico, per la digitalizzazione dei percorsi turistici e per ridurre l’impatto ambientale del turismo. Si trova nell'area naturale di Maestrazgo, riconosciuta come geoparco culturale dall’Unesco.

(Manel Zaera, Wikimedia Commons)

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Chacas, Perù

Si trova sul lato orientale della Cordillera Blanca, circa 500 chilometri a nord di Lima, in mezzo alle 14 vette e ai 38 laghi del parco nazionale Huascarán, che è incluso tra i patrimoni dell’umanità Unesco. È una località conosciuta per il santuario Mama Ashu, in stile barocco, del Seicento, ma anche per i resti archeologici e le tradizioni che derivano da diverse popolazioni indigene autoctone. A Chacas esistono sia un’associazione giovanile per la promozione del turismo, sia un programma che incoraggia la cooperazione tra abitanti, artigiani e operatori turistici per rafforzare il settore. I manufatti in legno e vetro e i prodotti tessili fatti sul posto vengono esportati sia negli Stati Uniti che in Europa.

Nella foto, il santuario Mama Ashu (Bruno Calderón, Wikimedia Commons)

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Chavín de Huantar, Perù

Anche Chavín de Huantar si trova nel parco nazionale Huascarán ed è a sua volta considerata patrimonio dell'umanità Unesco. La cultura locale si è sviluppata tra il 1500 e il 300 avanti Cristo, e ancora oggi è la principale attrattiva del posto, dove vengono organizzati eventi e iniziative per celebrare le tradizioni religiose e culturali ancestrali. Nel 1995 il ministero della Cultura peruviano ha avviato un programma per la ricerca e la tutela dei siti archeologici della zona, mentre più di recente l’amministrazione locale ha cominciato a lavorare per avvicinare il turismo alle attività locali, come l’agricoltura e l’allevamento.

(PsamatheM, Wikimedia Commons)

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Dahshur, Egitto

Dahshur si trova poche decine di chilometri a sud del Cairo, in una zona fertile tra il Nilo e il deserto, ed è inclusa in vari programmi nazionali e internazionali per lo sviluppo del turismo rurale nell’area. È conosciuta per la raccolta dei datteri e per l’artigianato, basato tra le altre cose sulla lavorazione della palma e sulla tessitura. Negli ultimi anni l’amministrazione locale ha avviato una campagna contro la deforestazione e un programma per lo sviluppo sostenibile del patrimonio naturale e culturale che ha creato più di 550 posti di lavoro fissi e oltre 350 temporanei.

(EPA/ Khaled Elfiqi, via ANSA)

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Dhordo, India

È un piccolo villaggio nello stato del Gujarat, vicino al confine col Pakistan. Le sue case tradizionali, chiamate bhunga, sono capanne di fango circolari pensate per resistere a condizioni climatiche estreme, come le alte temperature e le tempeste di sabbia: molte infatti hanno resistito anche al forte terremoto di Bhuj del 2001. Ma Dhordo è nota soprattutto perché ogni anno ci si tiene il Rann Utsav, una festività di quattro mesi in cui viene allestita una città di tende nel deserto per mostrare lo stile di vita locale e vendere i prodotti del posto. Il Rann Utsav si tiene tra novembre e febbraio e attira ogni anno alcune migliaia di visitatori.

(AP Photo/ Ajit Solanki)

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Dongbaek, Corea del Sud

Si trova nella parte meridionale dell’isola di Jeju, nel sud del paese, e la UNWTO l’ha scelta per l’impegno dell’associazione non profit che raduna gli agricoltori e i volontari del posto e guida l’imprenditoria locale. Una delle sue attrazioni principali è la colonia di camelie, che occupa un’area di oltre 2mila metri quadrati e attira ogni anno 10mila turisti quando le piante sono in fiore. La semina e la lavorazione delle piante, per esempio per la produzione dell’olio di camelia, sono gestite quasi completamente da donne.

(UNWTO)

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Douma, Libano

Si trova a 1.200 metri sul livello del mare e secondo la UNWTO è «un modello di località di montagna dell’entroterra» libanese, tra le città mediterranee di Tripoli e Beirut e le vallate interne. Douma è popolata fin dall’antichità ed è nota per l’olio d’oliva, i vini e i frutteti. Negli ultimi anni sono stati avviati programmi per la modernizzazione delle infrastrutture, per ricavare energia da fonti rinnovabili e per favorire la riforestazione sia all’interno che all’esterno del centro abitato.

(UNWTO)

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Ericeira, Portogallo

Si trova a nord-ovest di Lisbona, sull’oceano Atlantico, ed è un tradizionale villaggio di pescatori che da qualche tempo è diventato una meta conosciuta a livello mondiale per fare surf. Tra le altre cose a Ericeira vengono organizzati il festival internazionale dei ricci di mare e un festival di cinema dedicato al surf, che ha stimolato l’economia locale e favorito lo sviluppo dell’area. L’amministrazione cittadina collabora con vari istituti di ricerca per la tutela della biodiversità dell’ambiente marino e per favorire metodi di pesca sostenibile.

(EPA/ Damien Poullenot via ANSA)

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Filandia, Colombia

Si trova a circa 200 chilometri dalla capitale Bogotá e fa parte della riserva Barbas Bremen, una grande area naturale protetta dove si possono seguire diversi percorsi tematici, come quelli basati sull’osservazione dei fiori o delle aluatte, più note come scimmie urlatrici. È anche una delle 51 località che fanno parte del paesaggio culturale del caffè della Colombia, patrimonio dell’umanità Unesco. È considerata una tra le destinazioni per il turismo sostenibile dal 2018.

(Alejandro Bayer Tamayo, Wikimedia Commons)

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Hakuba, Giappone

È una località sciistica con poco più di 9mila abitanti che nel 1998 fu la principale sede delle Olimpiadi invernali di Nagano ed è apprezzata anche come punto di partenza per le escursioni sul monte Shirouma e sul Goryu. L’UNWTO ricorda la sua cultura dei “minshuku”, cioè le pensioni a gestione familiare in cui gli abitanti del posto ospitano i visitatori e gli sciatori, spesso accogliendoli nelle loro case. Hakuba si è impegnata a ricavare entro qualche anno il 100 per cento del fabbisogno della propria energia da fonti rinnovabili.

Una gara di ski jump alle Olimpiadi invernali del 1998 (AP Photo/ Thomas Kienzle )

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Higueras, Messico

Si trova nello stato di Nuevo León, nel nord-est del Messico, ed è conosciuta come la capitale dell’origano, di cui è la principale località produttrice del paese. È all’interno della Sierra de Picachos, un’area naturale protetta, importante per varie specie di uccelli. A Higueras il turismo rurale è visto come un’alternativa alle attività locali per il sostentamento della popolazione: ogni anno durante la Settimana Santa ci si tiene una fiera in cui si svolgono varie cerimonie e attività culturali. Al momento si sta lavorando per creare itinerari turistici che mostrino tra le altre cose la produzione di formaggio di capra, quella del vino e la coltivazione dell’origano.

(Google Maps)

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Huangling, Cina

Si trova nella provincia di Jiangxi, nella parte orientale del paese, ed è nota soprattutto per il suo patrimonio culturale. Una delle consuetudini più note a livello nazionale è quella di far essiccare i raccolti, come i peperoncini, in grossi contenitori disposti sui tetti delle case. Dal giugno del 2018 l’amministrazione locale ha avviato il “mese del patrimonio culturale intangibile”, un’iniziativa orientata a diffondere la cultura del posto attraverso mostre, seminari ed eventi.

(VCG/ VCG via Getty Images)

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Jalpa de Cánovas, Messico

Si trova nella parte centrale del paese, a est di Guadalajara, ed è una cittadina circondata da laghi e foreste, condizione che ha favorito lo sviluppo dell’agricoltura e dell’allevamento: è considerata un “Pueblo Mágico", cioè uno dei 132 borghi e villaggi messicani riconosciuti a livello nazionale per le loro caratteristiche uniche. L’amministrazione locale investe da anni per incoraggiare lo sviluppo delle attività rurali, contrastare lo spopolamento e attirare turisti, per esempio con escursioni in bicicletta e itinerari gastronomici basati sui prodotti tipici, come le noci e la tequila.

(Juan Carlos Fonseca Mata, Wikimedia Commons)

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Kandovan, Iran

Si trova nel nord-ovest dell’Iran, a un centinaio di chilometri dal confine con l’Armenia e l’Azerbaijan, ed è uno dei luoghi più noti del paese anche a livello internazionale: è infatti un villaggio scavato nella pietra, considerato da tempo parte del patrimonio culturale nazionale. Secondo gli archeologi i primi insediamenti risalgono ad almeno 3mila anni fa e le case, spesso a forma di cono rovesciato, sono abitate ancora oggi. Il turismo è stato incentivato soprattutto negli ultimi vent’anni e ha permesso di tutelare gli edifici tradizionali minacciati dall’erosione e dal cambiamento climatico.

(dpa, Zentralbild via ANSA)

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La Carolina, Argentina

Sorge a 1600 metri di altitudine nel nord del paese e prende il suo nome dal re Carlos III di Spagna: è una località che ricorda il periodo dei cercatori d’oro ed è riconosciuta come uno dei borghi storici argentini meglio preservati, nonché uno dei principali luoghi turistici della zona. Oltre a esplorare le miniere del posto, ci si può visitare il museo dedicato alla poesia nell’ex casa dello scrittore Juan Lafinur. La Carolina è anche conosciuta per la caverna “Inti Huasi” (casa del sole), uno dei siti preistorici più importanti del continente, che risale a circa 9mila anni fa ed è visitato ogni anno da migliaia di persone.

(Miroab, Wikimedia Commons)

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Lephis, Etiopia

Questo villaggio prende il nome dalla cascata della riserva naturale in cui si trova, ed è una comunità rurale cooperativa che comprende anche un villaggio turistico che si gestisce in maniera sostenibile per l’ambiente. Tra le attività più praticate a Lephis ci sono le escursioni a cavallo; i manufatti tipici vengono realizzati perlopiù dalle donne del posto, che usano tra le altre cose erbe locali e bambù.

(UNWTO)

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Lerici, Italia

Secondo la UNWTO, che l'ha inclusa nella lista per la bellezza del paesaggio, la ricchezza culturale e l’impegno per lo sviluppo sostenibile, Lerici «si presenta come una casa lontano da casa per ogni turista». A pochi chilometri da La Spezia, affacciato sul golfo dei Poeti, il piccolo borgo ligure è noto per le spiagge, il castello e le stradine, e ospita tra le altre cose il Lerici Music Festival e la rassegna di fine estate Lerici legge il Mare. La UNWTO ha segnalato le politiche per il sostegno alle attività sportive, alla cultura e per lo sviluppo del turismo, con particolare attenzione alla tutela dell’ecosistema e all’impatto del settore sull’ambiente.

(Rolf Heid, dpa, ANSA)

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Madalena, Portogallo

Si trova sull’isola di Pico, alle Azzorre, nell’oceano Atlantico, ed è considerata la capitale del vino dell’arcipelago. È in una zona in cui il settore vinicolo è in forte crescita, e ha sostituito progressivamente l’industria della caccia alla balena, che una volta era l’attività più redditizia. L’amministrazione locale ha avviato politiche per la tutela dell’ecosistema marino e per la promozione della cultura, in particolare quella legata al vino.

(Ruben JC Furtado, Wikimedia Commons)

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Manteigas, Portogallo

Ha poco più di 4mila abitanti, si trova nella valle del fiume Zêzere e fa parte del parco naturale della Serra de Estrêla, la più ampia area protetta del paese. È nota per l’industria della lana, che negli ultimi dieci anni si è rivitalizzata grazie alle tecniche di produzione sostenibili, a nuovi design e alla creatività degli artigiani locali, che hanno anche contribuito a ravvivare il turismo. Si trova sulla Rota das faias, un itinerario che passa attraverso foreste di faggi. Il Comune ha avviato un piano per ridurre i consumi di energia e le emissioni inquinanti.

(AP Photo/ Joao Henriques)

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Morcote, Svizzera

Ha più o meno 755 abitanti, si trova nel Canton Ticino ed è raggiungibile in meno di un’ora di auto sia da Varese che da Como. Dal 2016 fa parte dell’associazione dei borghi più belli della Svizzera, e il suo centro storico e la chiesa di Santa Maria del Sasso fanno parte del patrimonio culturale di interesse nazionale. Tra gli eventi più partecipati ci sono il carnevale e la tradizionale castagnata; tra le zone più visitate nell'area, invece, ci sono il monte San Giorgio, sito Unesco noto per i ritrovamenti di fossili, e la riserva naturale del monte Arbostora.

(dpa, ANSA)

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Mosan, Corea del Sud

Le principali attrazioni turistiche della zona sono i dolmen che risalgono all’età del Bronzo, fra il Quinto e il Sesto secolo avanti Cristo, e sono patrimonio dell’umanità Unesco. Ma a Mosan ci sono anche un centro che ripercorre la storia delle popolazioni preistoriche della zona e la casa Yangchamsadaek, una tipica dimora tradizionale delle famiglie nobili, costruita tra Settecento e Ottocento, che oggi è uno spazio culturale usato per concerti, mostre e altri eventi.

(UNWTO)

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Oku-Matsushima, Giappone

La baia di Matsushima fa parte di un’area culturale e ambientale tutelata dalla legge e comprende un’ampia riserva naturale. Sulla costa della provincia di Miyagi, a nord di Fukushima, nei pressi del borgo, si trova anche il sito archeologico di Satohama, che è caratterizzato da cumuli di conchiglie e scarti domestici, e testimonia la presenza degli esseri umani nell’area già nel periodo compreso tra il 4.000 e il 2.500 avanti Cristo. La zona ha risentito in parte degli effetti del disastroso terremoto e dello tsunami del 2011, e in questi anni il turismo è servito anche per risollevare l’economia locale dopo il disastro: tra le altre cose, sono stati avviati un’iniziativa per incentivare l’imprenditoria femminile, anche nel turismo, e un piano per favorire l’uguaglianza dei generi.

(Wikimedia Commons)

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Omitlán de Juárez, Messico

Si trova tra le montagne e le foreste dello stato di Hidalgo, a nord-est di Città del Messico, e fa parte del geoparco Comarca Minera, riconosciuto dall’Unesco. È un posto in cui si possono organizzare escursioni o fare gite con il bus turistico che si ferma nelle principali aree di interesse. Tra le iniziative pensate per celebrare la cultura del posto ci sono i graffiti che raccontano 176 espressioni colloquiali, illustrate lungo le mura di un viale. L’amministrazione locale ha anche avviato una campagna per l’alfabetizzazione della popolazione adulta con l’obiettivo di aumentare le opportunità lavorative per la gente del posto.

(UNWTO)

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Oñati, Spagna

Ha 10.700 abitanti e si trova nei Paesi Baschi, tra Vitoria-Gasteiz e Donostia (San Sebastián). Circondata da monti e vallate, ha una forte identità linguistica e culturale: il 65 per cento della popolazione parla basco, e la gastronomia locale comprende formaggi, sidri e lo txakoli, il tipico vino bianco della regione. Il modello turistico di Oñati è basato sull’integrazione e sulla cooperazione tra i vari operatori turistici: oltre al centro storico, nei paraggi si possono visitare alcune grotte e il santuario di Arantzazu, costruito nel 1969 sulle rovine di un precedente monastero e un santuario del Quattrocento. Il Comune sostiene le attività con meno di dieci dipendenti e nel 2021 ha avviato un piano per migliorare le infrastrutture, le telecomunicazioni e il trasporto pubblico entro il 2025. Entro lo stesso anno ha fissato l’obiettivo di produrre il 77 per cento del proprio fabbisogno di energia da fonti rinnovabili.

(AP Photo/ Alvaro Barrientos)

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Ordino, Andorra

È un comune di circa 4.400 abitanti sui Pirenei, a 1300 metri di altitudine, dove tra le principali attività ci sono l’allevamento e la coltivazione di verdure e del tabacco. I visitatori possono seguire diversi itinerari culturali e partecipare al festival di musica classica che viene organizzato ogni anno. Nel 2020 a Ordino è stato avviato il progetto di ricerca “La Casa de la Montaña”, che ha lo scopo di promuovere la sperimentazione e l’innovazione tecnologica nell’ambito dello sport, del turismo e della cultura della montagna. Dallo stesso anno esiste anche Parl’App, un’app pensata per soddisfare le esigenze delle persone con disabilità. Quest’anno inoltre il Comune ha introdotto una certificazione per riconoscere gli sforzi delle attività locali che contribuiscono alla tutela dell’ambiente.

(Luis Miguel Bugallo Sánchez, Wikimedia Commons)

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Oyacachi, Ecuador

Si trova a una cinquantina di chilometri dalla capitale Quito, in un punto di incontro tra le Ande e l’Amazzonia. Oyacachi è popolata perlopiù da persone Kayambi, un’etnia indigena che fa parte del gruppo etnico-linguistico dei Kichwa, ed è soprannominata anche “terra dell’acqua” per il gran numero di fiumi, torrenti, sorgenti e cascate che ci si trova. Le principali attività sono legate alla pesca; nei paraggi si possono osservare anche incisioni nella pietra e dipinti antichi.

(Diego Tirira, Wikimedia Commons)

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Paucartambo, Perù

È considerata la capitale culturale della regione di Cusco, nella parte centrale del Perù, nel sud delle Ande, ed è il luogo in cui vive una delle principali comunità andine, quella dei Q’eros. A Paucartambo è diffuso il culto della Madonna, a cui è dedicata una chiesa del Seicento, e sono tipiche le danze, i prodotti tessili e le maschere tradizionali. Oltre a scoprire le foreste, la flora e la fauna locale, si può visitare il sito funerario dei Chullpas di Ninamarca, con i suoi monumenti a pianta circolare o quadrata. L’associazione di tessitrici Chunchu Pallay, la più nota del villaggio, è gestita interamente da donne Q’eros.

(AP Photo/ Rodrigo Abd)

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Penglipuran, Indonesia

È un tradizionale villaggio balinese noto perché i suoi abitanti preservano ancora le tradizioni antiche nella vita di tutti i giorni e si trova appunto a Bali, la principale meta turistica indonesiana. La UNWTO lo ha scelto per la sua architettura e per le politiche messe in atto per tutelare il patrimonio culturale locale, ma anche per la promozione di un tipo diverso di turismo, a pochi passi da uno dei posti più urbanizzati e trafficati del paese. A Penglipuran è incoraggiata la mobilità leggera, in particolare gli spostamenti a piedi e in bicicletta.

(Wikimedia Commons)

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Pisco Elqui, Cile

È una località che si trova nella valle del fiume Elqui, a circa 1.300 metri di altitudine, e come si intuisce dal nome la sua storia è strettamente legata al pisco, il tradizionale distillato simile all’acquavite che si consuma moltissimo tra Cile e Perù. A Pisco Elqui ci sono sia la distilleria più antica del paese, sia altre fabbriche di marchi noti di pisco. È il luogo in cui è nata Gabriela Mistral, la prima persona latinoamericana ad aver vinto il Nobel per la Letteratura nel 1945, a cui è dedicato un itinerario basato sulla sua vita e sulle sue opere. I “Bailes chinos”, le danze tipiche del posto, sono considerati patrimonio intangibile culturale Unesco dal 2014. È anche un posto molto adatto all’osservazione del cielo notturno.

(NOIRLab/ NSF/ AURA e Elqui Global & Iván Mondaca, Wikimedia Commons)

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Pozuzo, Perù

Come dimostrano i suoi edifici di legno con tetti spioventi e l’abbigliamento tradizionale dei suoi abitanti, fu la prima colonia austriaca fondata in Perù, nel 1859. Si trova sull’itinerario turistico della Selva Central e fa parte del parco Yanachaga Chemillén. La gente del posto ha mantenuto le consuetudini delle comunità a cui a suo tempo il Perù concesse queste terre, tra cui la tradizionale festa della birra. Nel territorio sono promossi anche programmi per l’agricoltura biologica, per la riforestazione e per la tutela della flora e della fauna.

(El Comercio/ GDA via ZUMA Press Wire, ANSA)

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Saint-Ursanne, Svizzera

Nel Canton Giura, a ovest di Basilea, vicino al confine con la Francia, c’è questo piccolo centro di origine medievale che sorge lungo il fiume Doubs. Saint-Ursanne è un buon punto di partenza per attività come l’escursionismo e le gite in mountain bike, ma ogni due anni decine di migliaia di persone ci arrivano anche per assistere al Médiévales, un evento in cui l’intera cittadina si trasforma e si svolge una grande rievocazione medievale. L’amministrazione del posto promuove iniziative per incoraggiare la gastronomia locale, per sostenere le piccole attività e progetti culturali legati alla riqualificazione degli edifici storici della città.

(Jonas Ackermann, Wikimedia Commons)

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Saty, Kazakistan

È una località nel sud-est del paese, vicino al confine con il Kirghizistan e non lontano dalla Cina occidentale. Fa parte di una grande riserva naturale in cui vivono diverse specie di animali a rischio, come l’orso bruno himalayano, il leopardo delle nevi e la lince del Turkestan. Si trova a pochi chilometri dai laghi Kolsai, che sono riconosciuti dall’Unesco come riserva della biosfera, cioè un’area che comprende ecosistemi particolarmente significativi.

(Adam Harangozó, Wikimedia Commons)

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Schladming, Austria

È un comune di circa 6.700 abitanti nell’Austria centrale, in una vallata delle Alpi dei Tauri orientali, ed è sede di comprensori e importanti competizioni sciistiche. Gli sport invernali sono l’attrattiva principale del posto, così come le escursioni e la vita culturale nel centro storico. Tra i prodotti tipici di Schladming ci sono gli indumenti in loden e i liquori, e la UNWTO segnala che nel comune sono in corso iniziative per integrare il turismo nella vita del posto.

(Christophe Pallot/ Agence Zoom/ Getty Images)

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Sehwa, Corea del Sud

Si trova nella parte orientale dell’isola di Jeju, e la UNWTO l’ha selezionata per le politiche con cui ha saputo compensare al declino dell’industria locale, basata soprattutto sulla pesca e sulla coltivazione delle carote. A Sehwa il turismo è diventato molto importante per l’economia locale anche grazie a fondi statali. Nel 2019 alcune centinaia di residenti si sono riuniti in un’organizzazione per gestire le attività della comunità sulla base di un modello cooperativo. Tra le altre cose, qui viene tutelata la cultura delle Haenyeo, ovvero le donne sommozzatrici che si dedicano alla pesca di alghe e molluschi, la cui tradizione è considerata patrimonio culturale immateriale dell’Umanità Unesco.

(UNWTO)

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Sentyab, Uzbekistan

Ha circa 2mila abitanti e si trova a un’altitudine di 1650 metri tra le montagne e il lago Fozilmon, vicino al confine con Kazakistan e Kirghizistan. È un villaggio rurale fatto di case in pietra che negli ultimi anni si è sviluppato grazie al turismo sostenibile. Tra i suoi prodotti tipici ci sono la frutta essiccata, i formaggi, gli indumenti ricavati dalla lana di pecora e le erbe medicinali, popolari sia tra i visitatori che tra gli uzbeki provenienti da altre regioni. Si pratica ancora molto un sistema per tramandare le conoscenze tra maestri e apprendisti, soprattutto nell’artigianato.

(Clemens Schmillen, Wikimedia Commons)

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Shirakawa, Giappone

L’attività tradizionale di questa località di montagna nella provincia di Gifu, più o meno a metà strada tra Tokyo e Osaka, era la sericoltura: gli strumenti per lavorare la seta venivano conservati nel sottotetto degli edifici tradizionali diffusi nella zona, i gassho-zukuri, che hanno tetti molto ampi e spioventi, pensati per far scivolare più facilmente la neve. La forma dei tetti di queste case ricorda due mani giunte in preghiera (un gesto che in giapponese è noto come “gasshō”, appunto). Il posto cominciò a cambiare con la crescente diffusione delle fibre sintetiche, in particolare a partire dagli anni Settanta, e oggi il turismo è una delle sue attività principali. La UNWTO ricorda che le leggi locali vietano la vendita, l’affitto o la demolizione dei gassho-zukuri e prevedono rigide regole per la tutela del paesaggio.

(Carl Court/ Getty Images)

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Sigüenza, Spagna

Sigüenza è un borgo di origine medievale in cui si mescolano le influenze di celti, romani, visigoti e arabi, ed è considerata un sito storico-artistico dal 1965. Si trova nella comunità autonoma di Castiglia-La Mancia, a nord-est di Madrid, ed è conosciuta per il castello, per la Plaza Mayor e per la sua cattedrale, all’interno della quale è conservato il Doncel de Sigüenza, una delle sculture più note della Spagna e simbolo della città. Il turismo è considerato uno strumento per contrastare lo spopolamento, per favorire l’occupazione giovanile e per superare il divario occupazionale tra uomini e donne.

(Wikimedia Commons)

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Şirince, Turchia

Non lontano da Smirne, a pochi chilometri dal mar Egeo, nella parte occidentale del paese, sorge questo antico insediamento greco ortodosso, che risale al Quinto secolo avanti Cristo. Şirince ha circa 560 abitanti, è vicino a numerosi siti di interesse storico e secondo la sua comunità, citata dall'UNWTO, «dimostra come il turismo aiuti lo sviluppo rurale». Se ne sentì parlare a livello internazionale in occasione del 21 dicembre del 2012, quando secondo alcune credenze il mondo sarebbe stato trasformato da uno o più eventi di enorme portata: in base a queste teorie, che non avevano alcun fondamento scientifico, Şirince sarebbe stata un luogo sicuro per via delle sue presunte energie positive.

(Cheyrek, Wikimedia Commons)

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I migliori borghi per il turismo del 2023 secondo l’ONU

Siwa, Egitto

È un’oasi nel deserto riconosciuta a livello nazionale vicino al confine con la Libia, a 300 chilometri dalle coste del Mediterraneo. Le sue attività principali sono l’agricoltura, il turismo e, più di recente, le attività di estrazione. L’artigianato e i programmi di tutela ambientale e culturale del posto vengono finanziati anche da enti internazionali e da paesi stranieri, come l’Italia, che ha sostenuto un programma internazionale per la protezione delle risorse naturali e del patrimonio culturale della regione attraverso l’Agenzia italiana per la cooperazione e lo sviluppo.

(Sui Xiankai/ Xinhua via ZUMA Press, ANSA)

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Slunj-Rastoke, Croazia

È un piccolo borgo di circa 6mila abitanti nella parte centrale del paese, al punto di incontro dei fiumi Slunjčica e Korana, e secondo l’UNWTO è da visitare per le fortificazioni, per le cascate e per le escursioni che si possono fare nei dintorni. Il Comune ha avviato progetti per la tutela ambientale e disposto investimenti per sostenere la piccola imprenditoria, specialmente per coinvolgere di più le donne e le minoranze etniche.

Nella foto, la località di Rastoke (EPA/ Antonio Bat via ANSA)

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Sortelha, Portogallo

È un borgo pittoresco che sorge sul pendio di una collina non lontano da Manteigas ed è considerato uno dei centri abitati più antichi e meglio preservati del paese. Il suo paesaggio e il suo castello del Duecento attirano sia i turisti che le produzioni di film e serie tv. La UNWTO ha segnalato che il piano di sviluppo locale per il turismo sostenibile comprende anche lo sviluppo di tecnologie digitali e investimenti per 3 milioni di euro per realizzare una nuova struttura turistica che avrà lo scopo di rilanciare le attività locali.

(Lou Avers, dpa, ANSA)

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St. Anton am Arlberg, Austria

È una località sciistica che si trova nel Tirolo, nella parte occidentale del paese, a pochi chilometri dal confine con la Svizzera. I complessi sciistici di Arlberg sono conosciuti in tutta l’Austria per lo scialpinismo, ma la località è apprezzata anche nel resto dell’anno per i suoi eventi culturali e per i suoi itinerari ciclabili.

(Christophe Pallot/ Agence Zoom/Getty Images)

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Tân Hoá, Vietnam

Si trova in una zona remota nella parte centrale del paese ed è un villaggio molto particolare perché nel periodo delle piogge più intense tende ciclicamente ad allagarsi, con il risultato che, quando le case sono sommerse, le persone che ci vivono si trasferiscono in capanni provvisori rialzati da terra. La UNWTO spiega che fino a una quindicina di anni fa Tân Hoá era uno dei villaggi più poveri della zona, ma dal 2011 il turismo è stato molto incentivato e adesso sta contribuendo a migliorare l’economia locale. Tra i prodotti tipici dell’area ci sono il miele, la polvere di curcuma e il pesce sotto sale.

(UNWTO)

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Taquile, Perù

È un’isola vicino alla sponda occidentale del lago Titicaca, che separa il Perù dalla Bolivia ed è il lago navigabile alla maggiore altitudine del mondo, più di 3.800 metri. L’attività più diffusa del posto è la tessitura, che è inclusa tra i patrimoni culturali immateriali dell’umanità Unesco ed è praticata quotidianamente dalle persone di tutte le età. In particolare, gli uomini realizzano i “chullos”, i tipici berretti in lana con lacci da annodare sotto al mento, mentre le donne cuciono cinture, borse e le “llicllas,” cioè i tradizionali scialli colorati per coprire le spalle.

(Ana Karina Delgado/ dpa, ANSA)

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Tokaj, Ungheria

Ha circa 5mila abitanti, si trova nel punto in cui si incontrano i fiumi Bodrog e Tibisco, e l’importanza storica e culturale della sua regione vinicola è riconosciuta anche dall’Unesco. A livello culturale, la cittadina ospita ogni anno il più grande campus dedicato alla letteratura dell’Europa orientale.

(EPA/ Zsolt Czegledi via ANSA)

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Valeni, Moldavia

Il fatto che si trovi vicino al confine con la Romania e a pochi chilometri da quello con l’Ucraina ha sempre reso Valeni parte di una rotta commerciale importante per la regione. Il suo paesaggio è caratterizzato dalla valle del fiume Prut, dalle colline su cui si coltiva la vite e dalla riserva naturale vicina al lago di Beleu. Negli ultimi anni sono state introdotte iniziative per migliorare le infrastrutture e creare una microeconomia basata sul turismo sostenibile.

(Alex Prodan, Wikimedia Commons)

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Xiajiang, Cina

Secondo l’UNWTO questo villaggio nella provincia di Zhejiang, nel sud-est del paese, «non è un posto comune»: ha una storia di oltre otto secoli e ha subìto una grande trasformazione incentivata proprio dal turismo, che attira visitatori sia per i piccoli teatri d’opera che per la tradizione del tè. Da villaggio essenzialmente agricolo, Xiajiang si è adattato a un modello più dinamico che combina le attività tradizionali con la cultura e con iniziative turistiche per combattere la povertà, creare posti di lavoro e attirare anche nuovi residenti.

(UNWTO)

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Zapatoca, Colombia

È un borgo in stile coloniale nel nord del paese con una temperatura piuttosto mite tutto l’anno. La UNWTO cita tra i suoi elementi più attrattivi le sue strade ampie e l’atmosfera tranquilla, ma anche una ricca vita culturale, che comprende un festival internazionale di danza, uno di musica corale e uno dedicato alle campane. Zapatoca è anche una meta per il turismo religioso e per quello legato alla geologia, grazie alla formazione rocciosa della Rosa Blanca, risalente al Cretacico inferiore, il periodo compreso tra circa 145 e 100 milioni di anni fa.

(Wikimedia Commons)

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Zhagana, Cina

Al centro della provincia di Gansu, nel nord della Cina, Zhagana è apprezzata per la sua valle verdeggiante, circondata da vette rocciose e ghiacciai. L’artigianato locale comprende soprattutto prodotti in pelle, lana e legno: la UNWTO spiega che negli ultimi anni l’amministrazione locale ha cercato di incentivare il turismo rurale e di migliorare le sue infrastrutture.

(UNWTO)

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Zhujiawan, Cina

Si trova all’interno di una grande riserva naturale vicino alla catena montuosa dei Qinling, nella provincia di Shaanxi, nella parte orientale del paese. Comprende 200 strutture dedicate al cosiddetto “agritainment”, ovvero il turismo rurale basato sulla combinazione tra la vita agricola e le attività di intrattenimento. L’UNWTO dice che al momento il turismo dà lavoro a circa 1.200 persone sulle circa 10mila che abitano nella zona.

(UNWTO)