Alle elezioni presidenziali di Taiwan i partiti di opposizione si presenteranno divisi, infine
Dopo una decina di giorni di trattative i due principali partiti di opposizione di Taiwan hanno annunciato che si presenteranno divisi alle elezioni presidenziali del prossimo 13 gennaio. Il 15 novembre il Kuomintang, il più grande partito conservatore del paese, e il Partito Popolare di Taiwan, partito di centro e terzo più votato alle ultime elezioni del 2020, avevano detto che avrebbero presentato un candidato unico, ma dopo giorni di negoziazioni i leader dei partiti non sono riusciti a trovare un accordo.
Il fallimento delle trattative si è concluso definitivamente giovedì sera, durante un dibattito televisivo a poche ore dalla scadenza per la presentazione dei candidati: al dibattito hanno partecipato Hou Yu-ih, candidato del Kuomintang, e Ko Wen-je, candidato del Partito Popolare di Taiwan, oltre al candidato indipendente Terry Gou, miliardario e fondatore di Foxconn. Nel corso del dibattito i candidati hanno discusso animatamente, rinfacciandosi a vicenda di non voler realmente collaborare. Dopo circa un’ora Hou Yu-ih ha abbandonato il dibattito, e i partiti hanno annunciato che presenteranno ognuno un proprio candidato. Sempre giovedì sera Terry Gou ha fatto sapere di essersi ritirato dalla campagna elettorale.
Un candidato unico di Kuomintang e Partito Popolare di Taiwan sembrava l’unico modo per le opposizioni di avere una qualche possibilità di vincere le elezioni. Al momento infatti alle elezioni è nettamente favorito il partito attualmente al governo, il Partito Democratico Progressista, che ha candidato il vicepresidente in carica Lai Ching-te (per legge la presidente Tsai Ing-wen, in carica da due mandati, non si può candidare a un terzo).