Pfizer ha fatto causa al governo polacco per il mancato pagamento di 60 milioni di dosi di vaccino contro il coronavirus
L’azienda farmaceutica Pfizer ha fatto causa al governo polacco per il mancato pagamento di 60 milioni di dosi del vaccino contro il coronavirus sviluppato insieme all’azienda tedesca BioNTech. La causa è stata avviata a Bruxelles, in Belgio, perché i fatti contestati dall’azienda farmaceutica si riferiscono al mancato rispetto dell’accordo stipulato nel maggio del 2021 dalla Commissione Europea – che ha sede nella capitale belga – per conto di tutti i paesi membri, e che prevedeva la consegna di 900 milioni di dosi di vaccino all’Unione Europea e altri 900 milioni di dosi opzionali.
Con la diminuzione generale dei contagi e la fine dell’emergenza dovuta alla pandemia, negli ultimi mesi diversi paesi, soprattutto dell’Europa centrale e orientale, avevano chiesto che si rinegoziasse il contratto, giudicato ormai eccessivo nei costi e nelle dosi da fornire. Lo scorso maggio la Commissione Europea aveva quindi firmato un nuovo contratto con Pfizer-BioNTech che prevedeva meno dosi di quelle che erano originariamente previste.
Già dal marzo del 2022 il governo polacco aveva però annunciato di non voler più pagare le dosi di vaccino, e successivamente si era rifiutato di firmare il nuovo contratto, sostenendo che eventi imprevisti come la guerra in corso in Ucraina e l’accoglienza dei profughi avessero gravato pesantemente sul bilancio nazionale e non permettessero di pagare Pfizer. Il risarcimento chiesto da Pfizer alla Polonia non è noto, ma si stima che possa chiedere fino a 1,2 miliardi di euro (i dettagli del contratto dell’azienda con la Commissione Europea non sono noti, ma si stima che i vaccini siano stati comprati a un prezzo di 19,50 euro per dose).