Per le strade di Roma ci sono 1.322 cantieri
In gran parte sono necessari alla città per prepararsi al Giubileo del 2025, intanto però la viabilità è ancora più caotica del solito
A Piazza Venezia, nel centro di Roma, l’intenso traffico autorizzato a entrare nella ZTL è incanalato su due corsie che costeggiano l’Altare della Patria, superano l’imbocco dei Fori Imperiali e arrivano all’incrocio con via IV Novembre e via del Corso, dove i vigili lo indirizzano da una parte e dall’altra. Sono appena duecento metri e a percorrerli con qualsiasi mezzo, a seconda degli orari, ci si può impiegare mezzora, un quarto d’ora o solo pochi minuti. I pedoni devono invece seguire un percorso guidato che costeggia Palazzo Venezia, prosegue a zig zag tra due barriere metalliche alte due metri e sbuca all’altezza di Palazzo Bonaparte, dove due pannelli annunciano una mostra di Escher. Lungo le barriere, alcuni cartelli spiegano ai passanti che sono in corso i lavori per la costruzione di una fermata della linea C della metropolitana.
«Sarà la stazione della metro più bella del mondo», ha detto il sindaco Roberto Gualtieri, del Partito Democratico, il 17 novembre, presentando all’Auditorium l’annuale rapporto alla città. Per il sindaco Gualtieri l’aumento del traffico è «fisiologico», poiché in tutta la città sono stati aperti 1.322 cantieri pubblici, un centinaio dei quali di grandi dimensioni e in gran parte per preparare la città ad accogliere al meglio i 32 milioni di visitatori previsti per il Giubileo del 2025. Secondo le stime dell’amministrazione, saranno spesi almeno tre miliardi e mezzo di euro.
Non tutti i lavori saranno però conclusi entro il 2025: per alcuni la consegna è prevista nel 2026, in altri casi si arriva al 2030, quando la città spera di vedersi assegnare l’Expo, in altri ancora al 2033, quando ci sarà un Giubileo straordinario per il bimillenario della redenzione di Gesù (cioè quello che per i cattolici è il suo sacrificio per salvare l’umanità: si ritiene per convenzione che sia nato nell’anno 0 e morto a 33 anni). Tra le altre cose piazza San Giovanni sarà rifatta con 15 milioni di euro dei fondi per il Giubileo; 12 milioni di euro sono stati stanziati per rimettere a posto e pedonalizzare piazza della Repubblica; tre nuove linee di tram saranno pagate con i fondi europei del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR); 200 milioni serviranno ad asfaltare 800 chilometri di strade e 10 milioni per rifare i marciapiedi. Sarà aggiornato anche il Piano regolatore approvato dalla giunta di Walter Veltroni nel 2008.
Secondo lo staff di Gualtieri i tempi lunghi di questi lavori sono dovuti alla situazione «disastrosa» ereditata dalla giunta precedente.
Nel discorso all’Auditorium, Gualtieri ha definito i lavori in corso a Piazza Venezia «un’operazione a cuore aperto in una delle aree archeologiche a più alta densità del pianeta». Il progetto prevede che nell’atrio della stazione sarà allestita una mostra permanente degli oggetti trovati durante gli scavi e la fermata in futuro collegherà la linea C alla D, ancora tutta da costruire. I lavori sono cominciati a giugno del 2023, costeranno due miliardi di euro e andranno avanti per dieci anni. Al termine, ha detto Gualtieri, «Roma avrà finalmente una metropolitana all’altezza di un paese europeo».
Nel frattempo, i romani e i turisti devono fare i conti con i disagi provocati dall’apertura del cantiere: traffico più caotico di prima, fermate dei bus spostate, tratte deviate e taxi fermi. La mobilità nel centro di Roma è diventata un problema da quando il cantiere, il 21 ottobre, è stato allargato a due terzi della piazza. Quel giorno il traffico si è bloccato del tutto, anche perché la piazza è rimasta chiusa due ore a causa di una visita del presidente della Finlandia Sauli Niinistö.
Alla fine di ottobre dodici sindacati dei tassisti, con l’eccezione della CGIL, hanno scritto una lettera al comune per protestare contro l’aumento del traffico provocato dai lavori in corso, che secondo loro ha raddoppiato la durata dei loro spostamenti. I tassisti hanno chiesto l’aumento di tre euro per ogni corsa, l’apertura di via dei Fori Imperiali e misure per limitare il traffico privato, come le targhe alterne.
Nei giorni seguenti nella vicina sede del comune, il Campidoglio, ci sono stati diversi incontri tra politici e tecnici comunali per risolvere il problema. Sono state ipotizzate diverse soluzioni, compresa quella di far lavorare da casa i 24mila dipendenti comunali per ridurre gli spostamenti. Alla fine, i tecnici hanno studiato alcune modifiche della viabilità che hanno reso il traffico più scorrevole. Ora secondo i monitoraggi del comune il cantiere di piazza Venezia ha «un aumento dei tempi di percorrenza inferiore al 30 per cento» rispetto a prima che iniziassero i lavori.
L’altro grande cantiere della capitale è quello aperto il 21 agosto all’altezza del Vaticano. Il lungotevere è stato chiuso per consentire la costruzione di un sottovia per le auto che consentirà di creare una nuova piazza, denominata piazza Pia, e un’area pedonale che da piazza San Pietro arriverà a Castel Sant’Angelo. I lavori sono stati affidati all’Anas e costeranno 70 milioni di euro.
Nel frattempo, le tremila auto che passano ogni giorno sul lungotevere vengono deviate nelle strade circostanti, creando giganteschi ingorghi nelle ore di punta, la mattina tra le 8 e le 9 e il pomeriggio dopo le 17, quando chiudono scuole e uffici. Anche via della Conciliazione, che porta a piazza San Pietro, è per metà chiusa al traffico e transennata.
Il governo ha poi stanziato 2,9 miliardi di euro per la realizzazione di 184 opere da ultimare entro l’8 dicembre del 2024, quando il papa aprirà la Porta Santa nella basilica di San Pietro inaugurando appunto il Giubileo, l’anno santo per i cattolici. 87 di queste sono indicate come «essenziali e indifferibili» da un decreto firmato dalla presidenza del Consiglio dei ministri l’8 giugno del 2023: tra queste ci sono il sottovia della nuova piazza Pia e il rifacimento di piazza dei Cinquecento, davanti alla stazione Termini, che è il principale scalo ferroviario della capitale.
Le Ferrovie dello Stato e il comune di Roma hanno assegnato a un gruppo di studi di architettura un appalto da 18 milioni di euro per rifare piazza dei Cinquecento, intitolata ai cinquecento soldati italiani uccisi dall’esercito etiope nel 1887 a Dogali, in Eritrea. Il progetto prevede la pedonalizzazione di gran parte della piazza e la creazione di un parco verde con 500 piante di diverse specie, tra cui querce, palme e alberi da frutto. Per ora nella piazza le auto non possono entrare, i parcheggi a pagamento sono stati demoliti e si arriva alla stazione solo in bus, con i taxi e a piedi, seguendo un percorso guidato tra transenne che separano da cumuli di sampietrini, i blocchetti di lastricato utilizzati per pavimentare le vie del centro di Roma.
Non c’è traffico invece attorno al «ponte di ferro», come a Roma tutti chiamano il vecchio ponte dell’Industria che separa l’ex area del porto fluviale e delle fabbriche dai quartieri Marconi e Portuense, a sud della città. Da quando sono cominciati i lavori di ristrutturazione, il 23 luglio, da una parte e dall’altra del Tevere si incrociano solo ciclisti che approfittano proprio dell’assenza di traffico e qualche corridore proveniente dal vicino parco Marconi, tre ettari e mezzo di golena bonificata e attrezzata con aree per bambini, per i cani e per il fitness. Il ponte, una struttura in calcestruzzo e metallo costruita in Inghilterra tra il 1862 e il 1863 e assemblata a Roma, era già stato chiuso agli inizi di ottobre del 2021 dopo un incendio ed era stato riaperto con forti limitazioni al passaggio di mezzi. Ora sarà ristrutturato con otto milioni di euro di fondi del Giubileo. I lavori prevedono che sia allargato di due metri per consentire il passaggio degli autobus e la costruzione di una passerella per i ciclisti e i pedoni.
A poche centinaia di metri di distanza, piazzale della Radio – uno dei crocevia più importanti del quadrante sud della città – invece brulica di persone e di auto che fanno lo slalom tra i cantieri. Qui le ruspe stanno scavando per costruire un parcheggio sotterraneo su tre piani con 456 posti auto e si potrà entrare direttamente anche nella vicina stazione Trastevere. Per quest’opera sono stati stanziati otto milioni di euro, ma non è ancora chiaro come sarà il piazzale alla fine dei lavori. Il progetto presentato dalla società che ha vinto l’appalto prevedeva una enorme vasca al centro della piazza, con una tribuna e un maxi-schermo, ma è stato bocciato dai comitati di quartiere e poi dal Municipio XV.
Invece si può già intravedere la trasformazione della vicina stazione Trastevere, che le Ferrovie dello Stato stanno ristrutturando con un investimento di 10,5 milioni di euro. La piazza davanti alla stazione è stata riaperta a ottobre: ora non è più invasa dalle auto parcheggiate e ospita il capolinea di alcune linee di bus e tram. Al centro ci sono ampi marciapiedi, un chiosco per la vendita di giornali, panchine e pensiline. Sono finiti anche i lavori lungo la linea del tram numero 8, che attraversa il viale Trastevere fino a piazza Venezia, e su via Induno, che dal ministero dell’Istruzione porta verso il lungotevere e il quartiere Testaccio. Sono invece appena cominciati i lavori da un milione di euro per rifare viale Trastevere, tagliando e sostituendo gli alberi che rischiano di cadere in caso di eventi meteorologici estremi.
A settembre è stato inaugurato anche il cantiere per completare il Palasport di Tor Vergata, nella periferia orientale della città. Nel 2005 l’amministrazione di centrosinistra guidata da Veltroni affidò il progetto di un complesso sportivo per ospitare i mondiali di nuoto del 2009 all’architetto spagnolo Santiago Calatrava, ma fu realizzata solo la struttura esterna, con l’intelaiatura della copertura simile a una vela. Nel 2009 il successore di Veltroni, Gianni Alemanno, bloccò i lavori e da allora la Vela è rimasta incompiuta e abbandonata. Ora l’Agenzia del Demanio ha stanziato 70 milioni di euro per finire i lavori. La struttura ospiterà l’evento finale del Giubileo alla fine del 2025. Nel frattempo, l’Anas costruirà la strada per collegarla alla vicina autostrada A1 Roma-Napoli e al resto della città.