In Azerbaijan due giornalisti sono stati arrestati dopo la pubblicazione di inchieste sulla corruzione di alcuni funzionari di governo
Tra lunedì e martedì in Azerbaijan sono stati arrestati Ulvi Hasanli e Sevinj Vagifgyzy, rispettivamente direttore e caporedattrice del quotidiano azero Abzas Media. Secondo i loro avvocati, gli arresti sono da intendere come una reazione del governo alla pubblicazione di alcune inchieste pubblicate da Abzas Media relative alla corruzione di alcuni funzionari vicini a Ilham Aliyev, che governa in modo autoritario l’Azerbaijan da vent’anni.
Secondo l’avvocata Zibeyda Sadygova, Hasanli è stato arrestato con l’accusa di «contrabbando di valuta estera», e avrebbe subito «trattamenti disumani» mentre si trovava sotto la custodia della polizia azera, compresi pugni e calci da parte degli agenti che gli avevano chiesto informazioni su alcuni particolari delle inchieste pubblicate da Abzas Media. Non è ancora chiaro, invece, con quale accusa sia stata arrestata Vagifgyzy: secondo le notizie pubblicate da alcuni suoi colleghi, avrebbe subito violenze da parte della polizia.
Un video pubblicato dai giornalisti di Abzas Media ha inoltre mostrato il tentativo di alcuni agenti di polizia di fare ingresso nella redazione del giornale, che si trova a Baku.
Natalia Nozadze, ricercatrice di diritti umani per Amnesty International, ha detto che l’arresto di Hasanli «si inserisce in uno schema in cui le voci critiche vengono arrestate dalle autorità per soffocare il dissenso».
Secondo la ong Committee to protect journalists, che si occupa della tutela della libertà di stampa, Abzas Media è uno dei pochi giornali indipendenti rimasti in Azerbaijan «dopo una serie di raid, arresti e indagini penali contro media indipendenti e gruppi per la libertà di stampa che va avanti dal 2014».