Un giorno che in India ricorderanno a lungo
Domenica l’intero paese era pronto a vincere la Coppa del Mondo di cricket, ma l’Australia ha rovinato la festa a tutti
di Pietro Cabrio
Dalle due e mezza del pomeriggio alle dieci di sera di domenica oltre 90mila persone hanno riempito lo stadio del cricket di Ahmedabad, nello stato indiano del Gujarat, per seguire la finale della Coppa del Mondo tra India e Australia. Il pubblico era quasi interamente indiano, vestito in massa di azzurro come la squadra in campo (e come l’Ashoka Chakra, la ruota a 24 raggi al centro della bandiera indiana) e fiducioso di poter festeggiare una vittoria ottenuta per l’ultima volta dodici anni fa, sempre in casa, ma a Mumbai.
Questa fiducia era data dal fatto che, un mese e mezzo fa, l’India aveva iniziato il torneo da grande favorita e poi aveva vinto tutte e dieci le partite disputate prima della finale. Anche l’Australia era ritenuta tra le favorite, e storicamente è una delle grandi nazionali del cricket, ma all’esordio era stata battuta proprio dall’India. Per la finale di domenica il paese ospitante contava peraltro sul sostegno e sull’eventuale vantaggio, grande o piccolo che sia, di giocare davanti a quasi 100mila sostenitori di fatto tutti dalla sua parte.
La partita ha fermato un pezzo consistente del paese per più di mezza giornata, dato che il cricket è lo sport nazionale e tra la popolazione indiana ha livelli di interesse e partecipazione altissimi. Una vittoria sarebbe stata inoltre festeggiata per giorni, come era accaduto dodici anni fa. Ma per l’India la partita si è messa male fin da subito.
L’Australia è riuscita a giocare la sua miglior partita del torneo proprio in finale, al contrario dell’India, che nonostante un timido tentativo di rimonta a metà gara, e nonostante l’ennesima grande prestazione dei uno dei suoi capitani, l’amatissimo Virat Kohli, non è riuscita a terminare il torneo da imbattuta. Per alcuni commentatori il grande sostegno e l’attesa di questi giorni hanno avuto l’effetto contrario, mettendo particolarmente sotto pressione i giocatori, molti dei quali sono stati visti piuttosto bloccati in campo.
La fine della partita è arrivata lentamente, dopo il tramonto, tra il silenzio di oltre 90mila spettatori rotto dalle urla dei giocatori e dei pochi tifosi australiani arrivati ad Ahmedabad e intenti a festeggiare un risultato inaspettato che è già entrato nella storia sportiva del paese. «Il silenzio di 92.453 persone può essere qualcosa di eccezionale» ha scritto l’inviato inglese del Guardian ad Ahmedabad.