Le foto di Meloni ammirata alla mostra su Tolkien a Roma
Come molti politici provenienti da ambienti di estrema destra è molto appassionata dello scrittore britannico, e si vede
Mercoledì la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha inaugurato con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano la mostra dedicata allo scrittore britannico J.R.R. Tolkien, organizzata in occasione dei cinquant’anni dalla sua morte alla Galleria Nazionale di Roma. Come presidente del Consiglio Meloni non è solita inaugurare esposizioni culturali, ma questa è diversa: la mostra su Tolkien infatti è stata fortemente voluta dal governo ed è stata patrocinata dal ministero della Cultura, che l’ha ideata e finanziata.
Come molti politici provenienti da ambienti di estrema destra, Meloni è una grande appassionata di Tolkien, considerato il capostipite della narrativa fantasy moderna e noto soprattutto come autore della saga di successo del Signore degli Anelli, pubblicata tra il 1954 e il 1955. In passato lo ha citato spesso, anche nei suoi discorsi e nei suoi libri, e lo ha descritto come uno dei suoi autori preferiti. Parlando con Repubblica il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi aveva sostenuto che con la mostra Sangiuliano avesse voluto fare «un favore a Meloni» (Sgarbi e Sangiuliano non sono in ottimi rapporti, diciamo).
La mostra sarà visitabile fino all’11 febbraio del 2024. Il ministero della Cultura l’ha ideata in collaborazione con l’Università di Oxford ed è stata curata dall’esperto di Tolkien Oronzo Cilli e dall’imprenditore e organizzatore di eventi culturali Alessandro Nicosia. Secondo gli organizzatori è la più grande mostra dedicata a Tolkien mai organizzata in Italia. Le altre grandi mostre su Tolkien che si erano tenute in anni recenti (Oxford nel 2018, Parigi nel 2020 e Milwaukee nel 2022) si erano concentrate sulle sue opere letterarie: questa è incentrata soprattutto sulla sua vita privata e il modo in cui questa ha influenzato la sua produzione, e il titolo è infatti “Tolkien. Uomo, professore, autore”. Dentro ci sono diverse lettere dell’autore, fotografie, manoscritti autografi e opere d’arte ispirate ai suoi romanzi.
La fascinazione dell’estrema destra italiana per Tolkien, e in particolare per il Signore degli anelli, risale agli anni Settanta, e si formò con ogni probabilità a partire da un’interpretazione della trilogia di Tolkien tutta incentrata sul simbolismo e sul fatto che Tolkien, più o meno inconsapevolmente, avesse inteso tutta la storia come una metafora dell’antitesi tra mondo moderno e mondo antico, tra progresso e tradizionalismo. Questa interpretazione si era sviluppata a partire dalla prefazione della prima edizione del romanzo uscita in Italia, curata dall’intellettuale italiano Elémire Zolla, esperto di storia delle religioni e di esoterismo.
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In un periodo di crisi in cui le destre radicali erano in tutta Europa emarginate politicamente, dopo la sconfitta del nazifascismo, i militanti italiani svilupparono una certa nostalgia per il passato, per una sorta di fascismo primigenio, considerato più puro rispetto a quello degli ultimi anni: in questo contesto la critica letteraria italiana di destra cominciò ad accentuare i significati più incentrati sul simbolismo attribuiti all’opera di Tolkien.
Alla fine degli anni Settanta l’organizzazione giovanile del partito d’ispirazione fascista Movimento Sociale Italiano, il Fronte della Gioventù, cominciò a organizzare periodicamente festival chiamati “Campo Hobbit”, dal nome delle creature fantastiche inventate da Tolkien: sono tuttora ritenuti l’esempio più eclatante della fascinazione dell’estrema destra per Tolkien. La stessa Meloni nella sua autobiografia, Io sono Giorgia, ha raccontato di essersi travestita da Samvise Gamgee, uno degli hobbit protagonisti della saga, a un raduno del Fronte della Gioventù.
Dopo la sua elezione a presidente del Consiglio, la sorella Arianna Meloni, che attualmente è a capo della segreteria politica di Fratelli d’Italia, le rivolse pubblicamente un messaggio di congratulazioni in cui paragonava se stessa e la sorella ai due protagonisti del Signore degli Anelli: «Ti accompagnerò sul monte Fato a gettare quell’anello nel fuoco, come Sam con Frodo».