Cina e Stati Uniti ristabiliranno le comunicazioni militari
Per avvertirsi di esercitazioni e manovre dei propri eserciti: è stato deciso da Joe Biden e Xi Jinping nel loro incontro a San Francisco
Mercoledì si è svolto a San Francisco, in California, un importante incontro diplomatico tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il suo omologo cinese Xi Jinping. È stato il primo incontro da oltre un anno, e la prima visita di Xi Jinping negli Stati Uniti dal 2017. I due hanno parlato per circa quattro ore, e secondo gli osservatori hanno ottenuto risultati moderati ma comunque notevoli.
Tra le altre cose la Cina ha accettato di ristabilire le comunicazioni militari con gli Stati Uniti: «Torniamo a comunicazioni dirette, aperte e chiare», ha detto Biden parlando con la stampa dopo l’incontro. La Cina aveva interrotto le comunicazioni militari con gli Stati Uniti nell’agosto del 2022, dopo che l’allora speaker della Camera statunitense Nancy Pelosi aveva visitato Taiwan, un’isola di fatto indipendente ma che la Cina rivendica come propria. Da quel momento la Cina aveva smesso di informare gli Stati Uniti riguardo a eventuali esercitazioni, manovre o spostamenti delle sue forze armate, e gli Stati Uniti avevano fatto lo stesso.
Biden ha detto che, oltre a quelle militari, riprenderanno anche le comunicazioni dirette tra i due presidenti e tra esponenti di alto livello dei rispettivi governi: «Abbiamo deciso che ognuno di noi può prendere il telefono e chiamare in modo diretto», ha detto Biden.
I due presidenti hanno discusso anche del problema del narcotraffico: Xi Jinping ha detto che la Cina ridurrà l’esportazione verso gli Stati Uniti di sostanze usate per la produzione di fentanyl, un oppiode sintetico che da anni negli Stati Uniti crea enormi problemi di salute pubblica.
Non ci sono stati passi avanti sul grosso tema di Taiwan, su cui Cina e Stati Uniti hanno idee e interessi molto lontani: la Cina rivendica l’isola come propria, mentre gli Stati Uniti la considerano un paese indipendente. Biden ha ribadito che la questione deve essere risolta in modo pacifico, ma che gli Stati Uniti continueranno a fornire armi a Taiwan come elemento di deterrenza contro un possibile intervento armato da parte della Cina per annettere l’isola. Biden però non ha chiarito se, in quel caso, gli Stati Uniti interverrebbero militarmente a Taiwan, come aveva dichiarato diverse volte in passato.
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Biden si è detto soddisfatto dell’incontro e dei risultati raggiunti. «Gli Stati Uniti e la Cina hanno un rapporto competitivo», ha detto ai giornalisti. «È mia responsabilità cercare di renderlo razionale e gestibile, in modo da evitare conflitti». Alla fine della conferenza stampa una giornalista gli ha chiesto se, dopo l’incontro, definirebbe ancora Xi Jinping come un «dittatore», un termine che Biden aveva usato lo scorso giugno e che non era piaciuto molto al governo cinese. Anche ora, però, Biden ha risposto sostanzialmente di sì: «Lo è. È un dittatore nel senso che è un uomo che guida un paese comunista, con un sistema di governo completamente diverso dal nostro».
Here's the moment US President Joe Biden said he still believes his Chinese counterpart Xi Jinping was a dictator, casting a shadow over what both sides had characterized as their most productive meeting to date https://t.co/StCwJXpSUb pic.twitter.com/FovmxfQ2bT
— Bloomberg (@business) November 16, 2023
Biden e Xi Jinping si sono incontrati durante la riunione dell’Asia-Pacific Economic Cooperation (APEC), un’organizzazione che raccoglie alcuni paesi che si affacciano sull’oceano Pacifico. Era un evento molto atteso, soprattutto perché al momento le relazioni tra Cina e Stati Uniti sono estremamente tese: anche per questo nessuno si aspettava grossi risultati.
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