Le candele profumate sono pericolose per la salute?
Un video molto condiviso sui social dice che avvelenano l'aria, ma le ricerche confermano che si possono usare in sicurezza
Da qualche tempo su Instagram e altri social network è molto condiviso e ripreso un video in cui vengono elencati, con toni piuttosto allarmistici, i rischi nell’utilizzo delle candele profumate in casa. Il video, che ormai è stato visto milioni di volte, è di solito accompagnato da commenti molto preoccupati di persone che usano regolarmente le candele profumate e temono gli effetti sulla loro salute. In realtà, il video contiene diverse imprecisioni: varie ricerche scientifiche si sono occupate negli anni della questione senza trovare particolari problemi, inoltre l’impiego delle sostanze nei profumatori per ambiente è altamente regolamentato.
Il video che circola molto sui social è uno spezzone di un podcast che produce Steven Gundry, un ex cardiochirurgo statunitense che da diversi anni sostiene l’importanza di seguire una dieta con pochissimi carboidrati, nonostante ci sia un ampio consenso tra i nutrizionisti sull’avere un’alimentazione equilibrata senza privarsi di quei nutrienti. Gundry ha scritto un libro nel quale sostiene che si debbano evitare tutti gli alimenti che contengono le lectine, un gruppo di proteine presenti in vari vegetali che sempre secondo Gundry sarebbero alla base di molte malattie infiammatorie, nonostante non ci siano prove scientifiche e le sue teorie siano state definite da nutrizionisti e altri esperti “pseudoscienza”.
Per una puntata del suo podcast, dal quale è stato tratto lo spezzone che circola sui social, Gundry aveva intervistato Peter Spiegel, che si definisce un esperto di qualità dell’aria ed è amministratore delegato di AirDoctor, una società che produce depuratori dell’aria per la casa. L’azienda di Spiegel è citata e linkata nella descrizione del video su Instagram, ma non è chiaro se l’intervista abbia previsto qualche tipo di sponsorizzazione.
Durante l’intervista Spiegel dice: «Le candele profumate sono una delle cose più pericolose che puoi fare per rendere dannosa per la salute la qualità dell’aria di casa tua». Sostiene poi che le candele siano fatte di paraffina derivata dal petrolio e che ciò equivalga in sostanza a «bruciare petrolio in casa». Dice inoltre che le candele profumate contengono un «ingrediente artificiale per la profumazione chiamato ftalati», un altro derivato del petrolio «noto per alterare gli ormoni», ricevendo un commento tra l’entusiasta e il categorico di Gundry: «Oh yeah!».
Diversi altri contenuti sui social network sostengono argomenti simili per segnalare la presunta pericolosità delle candele profumate: citano i nomi astrusi di qualche composto chimico, magari segnalando di andare contro gli interessi di grande aziende, ma non fanno mai riferimento a ricerche scientifiche che possano confermare quelle affermazioni. Utilizzando approcci rodati per attirare l’attenzione, indicano il rischio di bruciare sostanze in un ambiente chiuso, omettendo alcuni importanti dettagli.
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In generale la combustione causa inevitabilmente la produzione di inquinanti nell’aria e questo avviene anche con le candele, ma i vapori e fumi che si producono con un uso normale di questi prodotti non sono tali da essere considerati pericolosi per la salute. Uno degli studi scientifici più completi in tema fu realizzato una decina di anni fa, sperimentando gli effetti della combustione di candele di paraffina profumate in alcuni ambienti chiusi domestici. I test furono svolti in stanze di varie dimensioni, da 3,4 a 21 metri quadrati con un’altezza del soffitto intorno ai 2,7 metri. Negli ambienti furono inseriti particolari rilevatori per analizzare le sostanze in sospensione nell’aria, prima, durante e dopo l’utilizzo di candele profumate.
Il gruppo di ricerca segnalò la presenza di alcune sostanze cancerogene, come il benzene e la formaldeide, ma in quantità molto limitate e ampiamente al di sotto della soglia per una buona qualità dell’aria raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). I livelli più alti rilevati erano inoltre entro i limiti delle sostanze che si trovano già normalmente in sospensione nell’aria in un ambiente domestico. Lo studio concluse che non ci fossero elementi per ritenere che «con un uso normale» le candele profumate provochino un problema di salute per le persone.
La ricerca, è importante precisarlo, era stata svolta da ricercatori legati ai produttori di candele, circostanza che può costituire un conflitto d’interessi, ma è anche vero che spesso le aziende sono le prime interessate a indagare sugli eventuali effetti sulla salute dei loro prodotti. I risultati dello studio erano comunque coerenti con quelli di altre ricerche svolte in passato e il lavoro aveva inoltre superato una revisione alla pari (peer review), da parte di esperti indipendenti non coinvolti nella sua realizzazione.
La quantità di sostanze potenzialmente pericolose per la salute che finiscono nell’aria di casa dipende dalla quantità di candele accese, ma anche da numerose altre variabili a partire dal ricambio dell’aria e dalla vicinanza alle candele delle persone che occupano un certo ambiente. In un ambiente piccolo come un bagno sarebbero necessarie probabilmente decine di candele per raggiungere concentrazioni potenzialmente pericolose per la salute. In condizioni normali, si è esposti a meno sostanze inquinanti in casa con qualche candela profumata accesa che in prossimità di una strada particolarmente trafficata mentre si fa una passeggiata, dicono gli esperti.
L’idea che le candele profumate possano essere dannose ed esserlo di più di quelle classiche deriva probabilmente dal fatto che le prime si fanno notare di più, non solo visivamente ma anche con l’olfatto. Il loro profumo induce a pensare che rilascino nell’aria una grande quantità di sostanze che quelle classiche non diffondono, ma in realtà sono sufficienti piccole quantità per avvertirne già la presenza, come aveva spiegato tempo fa una ricercatrice al New York Times: «Odoriamo qualcosa, sentiamo che ha un profumo intenso e automaticamente assumiamo che la concentrazione di quelle molecole odorose nell’aria intorno a noi, quindi in ciò che respiriamo, sia in un’alta concentrazione. Ma molto spesso non è questo il caso».
I produttori di candele possono aggiungere solo alcuni tipi di sostanze odorose per profumare i loro prodotti, seguendo le regole e le limitazioni imposte dai singoli paesi. Nell’Unione Europea, per esempio, è vietato l’impiego degli ftalati nelle candele profumate perché possono interferire con l’attività del sistema endocrino o compromettere la maturazione degli spermatozoi, a causa della loro azione tossica. L’impiego degli ftalati in generale nell’industria chimica è tenuto molto sotto controllo proprio per questi motivi e sono previste solo alcune eccezioni, come segnalato nel REACH, il regolamento europeo per la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la limitazione delle sostanze chimiche.
Sull’idea che le candele in generale siano pericolose influisce probabilmente il fatto che per molto tempo gli stoppini contenessero al loro interno del piombo, che permetteva di prolungare la durata della candela facendo in modo che lo stoppino si consumasse più lentamente. Un’esposizione prolungata al piombo può causare vari problemi di salute, soprattutto nella fase dello sviluppo dei bambini.
Il piombo non viene più utilizzato nella produzione delle candele e nell’Unione Europea è vietato il suo impiego per questi prodotti, visto che ricadono nel REACH. Per molti anni la popolazione è stata comunque esposta a componenti volatili contenenti piombo, prima dell’introduzione della “benzina verde” (senza piombo, appunto), a concentrazioni probabilmente più alte di quelle che si producevano in un ambiente domestico accendendo una candela.
Non si può escludere che in qualche modo sul mercato arrivino comunque candele che non rispettano le regole sugli inquinanti. Per evitare rischi viene consigliato di acquistare candele di qualità da marchi noti e affidabili, ricordandosi che aerare periodicamente gli ambienti domestici è una buona pratica a prescindere dalla presenza o meno di candele accese.