L’avvocatura di Stato ha risposto alla Corte europea dei diritti dell’uomo rispetto al caso di uno dei detenuti morti durante le rivolte nel carcere di Modena nel 2020
L’avvocatura di Stato ha risposto alla Corte europea dei diritti dell’uomo rispetto alla morte di Hafedh Chouchane, uno dei detenuti morti durante le rivolte nel carcere di Sant’Anna a Modena nel marzo del 2020. L’avvocatura, che rappresenta il governo e la pubblica amministrazione nelle controversie legali, ha detto che Chouchane è morto «perché ha partecipato alla rivolta del carcere, ha rubato metadone all’infermeria e volontariamente lo ha assunto». Ha aggiunto che non c’era stata alcuna negligenza da parte delle autorità carcerarie e che gli agenti carcerari non avrebbero potuto fare di più per salvare lui e gli altri detenuti. La morte di Chouchane è una delle 13 avvenute nel giro di 72 ore in diverse carceri italiane durante le rivolte che si scatenarono nel marzo del 2020 con l’emergenza coronavirus: diverse testimonianze e inchieste giornalistiche hanno sostenuto che le circostanze di quelle morti finora non siano mai state del tutto chiarite.
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L’anno scorso la famiglia di Chouchane, che era tunisino, aveva presentato ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo contro l’archiviazione del fascicolo secondo cui la sua morte poteva essere stata causata da omicidio colposo e lesioni. La Corte aveva dichiarato ammissibile il ricorso e avviato l’iter giudiziale ufficiale, che prevedeva la risposta del governo italiano in merito alla questione. Secondo l’avvocatura dello Stato, non sarebbe stato possibile soccorrere Chouchane in maniera più tempestiva a causa del caos durante le rivolte. Inoltre, non ci sarebbe stata alcuna negligenza nel modo in cui erano conservati il metadone e i farmaci dai quali rimasero intossicati decine di detenuti, tra cui le nove persone morte nel carcere di Modena.
La famiglia di Chouchane è stata la sola ad aver portato il caso alla Corte europea, dopo che i giudici di Modena e Ascoli Piceno avevano archiviato tutte le indagini sulle nove morti, così come la procura di Modena aveva chiesto di archiviare le indagini sulle presunte torture compiute dagli agenti della polizia penitenziaria sui detenuti. I legali della famiglia di Chouchane dovranno rispondere alla Corte entro il prossimo 18 dicembre.