Ci sono state altre vittorie per il diritto all’aborto negli Stati Uniti
In Ohio sarà garantito nella costituzione dello stato, mentre il Partito Democratico ha ottenuto buoni risultati alle elezioni locali
Martedì negli Stati Uniti ci sono state diverse elezioni locali, oltre a due referendum costituzionali nello stato dell’Ohio, quelle per i governatori di Kentucky e per il parlamento statale della Virginia (tutte vinte dal Partito Democratico), e quella per il governatore del Mississippi (vinta da un candidato Repubblicano), oltre a quelle per numerosi sindaci e funzionari in tutto il paese. In molti di questi voti la questione del diritto all’aborto è stata centrale, e ha contribuito a varie vittorie del Partito Democratico, anche in stati tradizionalmente più vicini ai Repubblicani.
Il risultato più notevole è stato probabilmente quello del referendum in Ohio, che ha portato all’inserimento nella costituzione dello stato di un emendamento (approvato dal 56 per cento degli elettori) che renda impossibile per lo stato interferire nelle “decisioni riproduttive” delle persone. Oltre che il diritto all’aborto, l’emendamento prevede anche protezioni per contraccezione e trattamenti di fertilità. Il referendum annulla inoltre una legge approvata dal Congresso dello stato che vietava l’aborto non appena sia possibile identificare il battito cardiaco del feto. Di fatto vietava l’aborto dopo circa 6 settimane dal concepimento, quando spesso la madre non sa nemmeno di essere incinta.
Dopo la sentenza della Corte suprema che ha di fatto cancellato il diritto all’aborto a livello federale, circa venti dei cinquanta stati americani hanno introdotto leggi restrittive che lo vietano in assoluto o ne limitano la possibilità alle prime settimane di vita del feto. Oltre che in Ohio, si erano già tenuti referendum in altri sei stati, sempre vinti dai sostenitori del diritto all’aborto, anche in contesti tradizionalmente Repubblicani come il Kansas: negli ultimi anni in Ohio, tradizionalmente uno stato in bilico fra Democratici e Repubblicani, le elezioni erano state vinte sempre più spesso dai conservatori.
L’altro referendum per cui si è votato nello stato riguarda la legalizzazione della marijuana a scopo ricreativo: anche questo è stato approvato, e quindi la marijuana sarà legalizzata.
In Kentucky è stato riconfermato il governatore Andy Beshear, del Partito Democratico. È una vittoria notevole considerando che il Kentucky è uno stato storicamente molto conservatore, che aveva votato a larga maggioranza per Donald Trump, l’ex presidente Repubblicano sconfitto alle elezioni presidenziali del 2020. Beshear ha battuto il Repubblicano Daniel Cameron, attualmente procuratore generale dello stato, la maggiore carica giudiziaria dello stato.
Anche qui il diritto all’aborto era stato centrale nella campagna elettorale: una corte locale ha temporaneamente bloccato l’entrata in vigore di una legge molto restrittiva, che Beshear aveva definito «estremista». Beshear aveva anche posto il veto a un’altra proposta di divieto di aborto dopo 15 settimane, che non prevedeva eccezioni anche in caso di stupro o incesto. Il Repubblicano Cameron ha invece detto di voler rispettare ciò che deciderà il parlamento locale.
In Mississippi il governatore Repubblicano uscente Tate Reeves è stato riconfermato con il 52 per cento dei voti. Era uno dei governatori con il gradimento più basso, anche a causa di accuse di corruzione. Il Mississippi non elegge un governatore Democratico da oltre vent’anni. Il suo avversario era il Democratico Brandon Presley.
In Virginia si è votato per rinnovare il Congresso dello stato e il Partito Democratico ha ottenuto la maggioranza in entrambe le camere. È una sconfitta piuttosto grave per il governatore Repubblicano Glenn Youngkin, eletto nel 2021, che è considerato uno dei politici conservatori che ha più guadagnato successi negli ultimi anni. Youngkin aveva chiesto agli elettori di consegnare al partito la maggioranza parlamentare e permettere l’approvazione di un divieto d’aborto dopo 15 settimane. I Democratici hanno vinto anche nell’altro stato dove si sono tenute le elezioni legislative, il New Jersey.