L’ingombrante festa di compleanno di un miliardario giapponese a Palermo
Kaoru Nakajima ha portato 1.400 ospiti negli alberghi di lusso e ha affittato il teatro Massimo e il Politeama, causando alcune polemiche
Domenica sera molte persone hanno aspettato a lungo fuori dal teatro Massimo di Palermo l’uscita di Kaoru Nakajima, un imprenditore giapponese di cui si è parlato moltissimo in città negli ultimi giorni per via della sua festa di compleanno. Nakajima ha fatto le cose in grande: ha portato a Palermo circa 1.400 persone, le ha fatte alloggiare nei migliori hotel della città, e siccome è un grande appassionato di musica ha affittato il teatro Massimo e il teatro Politeama per quasi una settimana. Alla fine la curiosità delle persone radunate fuori dal teatro è stata soddisfatta: Nakajima è sceso dalla celebre scalinata del Massimo in un appariscente abito blu, ha accettato di fare qualche foto, e ha ringraziato i presenti. «Palermo mi emoziona», ha detto in giapponese, riferito ad alta voce in italiano dal suo interprete.
Nakajima è il fondatore della divisione giapponese di Amway, una multinazionale che vende un po’ di tutto, dai prodotti di bellezza agli integratori alimentari fino all’oggettistica per la casa. Il modello di business di questa azienda è chiamato multilivello: significa che i venditori vendono i prodotti a persone incoraggiate a procacciare ulteriori clienti. Chi trova nuovi clienti viene ricompensato non solo per le sue vendite, ma anche per quelle fatte dai venditori che è riuscito a coinvolgere. Grazie a questo sistema Amway si è sviluppata coinvolgendo migliaia di persone facendo la fortuna di Nakajima, oggi miliardario.
Nakajima avrebbe voluto festeggiare a Palermo il suo 70esimo compleanno, ma le misure restrittive imposte dal governo giapponese per limitare i viaggi all’estero durante la pandemia avevano rovinato i piani: la festa è stata rinviata, e organizzata a tre anni di distanza. In realtà sulle date ci sono informazioni discordanti: i collaboratori dell’imprenditore hanno detto alle istituzioni che Nakajima avrebbe festeggiato il suo 73esimo compleanno, ma secondo le informazioni ufficiali sarebbe nato il 7 marzo 1952, quindi avrebbe 71 anni. Negli ultimi giorni nessuno è riuscito a chiarire questo dubbio.
La certezza è che Nakajima ha speso moltissimi soldi per festeggiare. Sono state prenotate 78 camere e 22 suite dell’hotel a cinque stelle Villa Igiea, oltre a molte altre camere divise tra il Grand Hotel et Des Palmes, l’hotel Mercure e l’Astoria Politeama, nel centro della città. Per una settimana la maggior parte degli alloggi di lusso della città è stata riservata ai suoi invitati. Secondo le ricostruzioni di diversi giornali, l’organizzazione avrebbe speso circa 250mila euro soltanto per gli hotel.
Giovedì sera Nakajima ha assistito dal palco reale all’ultima replica del Don Giovanni di Mozart diretto da Riccardo Muti. Da venerdì e fino a domenica il teatro Massimo è stato a sua disposizione, affittato per 100mila euro per una sorta di convention aziendale. Nel tardo pomeriggio di domenica, sempre al teatro Massimo, si è tenuto un concerto di Matteo Bocelli, figlio del tenore Andrea. Invece il teatro Politeama è stato affittato per una settimana soprattutto per il complesso allestimento in vista della cena di domenica sera: sono state smontate le sedie della platea, trasformata in una sala da ricevimenti, e l’esterno è stato illuminato con fasci di luce arancione.
Gli ospiti – soltanto 450 dei 1.400 complessivi invitati in Italia – hanno assaggiato alcuni dei classici della cucina siciliana: panelle, caponata, insalata di polpo alla siciliana, paccheri con ragù di manzo sfilacciato e bietole, manzo di scottona con salsa al nero d’avola e patate al timo e cannoli. Secondo i piani originari, lo chef della serata avrebbe dovuto essere Mario Di Ferro, ristoratore palermitano coinvolto in un’inchiesta e accusato di aver procurato e ceduto cocaina ad alcuni esponenti della politica regionale. Dopo l’inchiesta l’organizzazione della festa di compleanno ha rescisso il contratto con Di Ferro.
L’accordo fatto per l’affitto del Politeama ha provocato alcune polemiche perché la fondazione dell’orchestra sinfonica siciliana ha concesso il teatro per soli 35mila euro, un prezzo considerato molto basso. Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, che sabato ha incontrato Nakajima a villa Niscemi, ha detto che gli accordi erano stati presi già nel 2020 dal vecchio consiglio di amministrazione, non più in carica, e che per questo non c’è stato modo di rimediare.
Ma al di là del prezzo è stata criticata anche la semplice possibilità di privatizzare pur per qualche giorno beni pubblici importanti come i due teatri. Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, esponente del centrodestra come il sindaco Lagalla, ha detto che il compleanno di Nakajima costituisce un precedente. «Il tema che si pone è fino a che punto gioielli della cultura di questa città, adibiti sino ad oggi a tali finalità come il teatro, o con finalità pubbliche e istituzionali di alto livello, possano essere convertiti a certi tipi di attività che possono essere tranquillamente realizzate in altri siti della città altrettanti autorevoli», ha detto. In realtà l’affitto dei teatri non è una novità: entrambe le fondazioni hanno un tariffario e regole precise per l’utilizzo dei privati, come accade in molte altre città italiane.