Nelle Filippine un giornalista è stato ucciso mentre era in onda in radio
Juan Jumalon stava conducendo il suo programma dalla città di Calamba, quando un uomo è entrato nel suo studio e gli ha sparato
Domenica il giornalista radiofonico Juan Jumalon è stato ucciso mentre era in diretta da un uomo che è entrato nello studio fingendosi un ascoltatore e gli ha sparato. Le persone che stavano seguendo la trasmissione mattutina in diretta video su Facebook hanno visto Jumalon guardare oltre la telecamera poco prima di essere colpito, ma l’uomo che ha sparato non è stato inquadrato. La polizia ha aperto un’indagine per stabilire se l’attacco fosse motivato dalla professione di Jumalon: è il quarto giornalista a essere ucciso nelle Filippine da giugno del 2022.
Jumalon era conosciuto con il soprannome di DJ Johnny Walker e lavorava per la radio “94.7 Gold FM Calamba”, nella città di Calamba, nella provincia di Misamis Occidental nel sud del paese. L’uomo che gli ha sparato, prima di fuggire in moto insieme a un complice che lo aspettava in strada, ha strappato a Jumalon una collana d’oro che aveva al collo. La polizia ha detto che Jumalon è morto durante il trasporto in ospedale e che il responsabile dell’omicidio non è stato ancora identificato.
Le Filippine sono da tempo considerate uno dei paesi più pericolosi al mondo per i giornalisti. A maggio era stato ucciso un altro conduttore radiofonico, Cris Bundoquin, per motivi non ancora chiari, ma che potrebbero essere collegati alle critiche che nel suo programma aveva mosso al gioco d’azzardo illegale e alla politica locale.
L’Unione Nazionale dei Giornalisti delle Filippine, un organo di controllo della libertà di stampa, ha dichiarato che Jumalon è stato il 199esimo giornalista ucciso nel paese dal 1986, quando la democrazia è stata ristabilita dopo che una rivolta della popolazione riuscì a rovesciare il regime del dittatore Ferdinand Marcos.
Negli ultimi anni il suo operato è stato parzialmente riabilitato fino a portare all’elezione a giugno del 2022 di suo figlio e attuale presidente Ferdinand Marcos Jr. Quest’ultimo ha condannato l’omicidio di Jumalon su X (Twitter), sostenendo che le uccisioni dei giornalisti non sono tollerate nella democrazia filippina.
L’attacco più letale contro giornalisti nelle Filippine dopo il ritorno della democrazia avvenne nel 2009 quando nella provincia meridionale di Maguindanao un gruppo di persone armate legate a una potente famiglia locale uccise per una rivalità elettorale 58 persone, 32 delle quali lavoravano nel settore giornalistico.
Negli ultimi anni è stato molto seguito invece il caso della giornalista e dissidente filippina Maria Ressa, vincitrice del Nobel per la pace nel 2021 proprio per i suoi sforzi per salvaguardare la libertà di espressione. Ressa è stata molto ostacolata e indagata per le critiche e le inchieste che riguardavano l’allora presidente filippino Rodrigo Duterte, che nel 2022 aveva anche ordinato la chiusura di Rappler, il giornale da lei fondato. A settembre del 2023 Ressa è stata assolta da un’accusa di evasione fiscale che lei riteneva essere politicamente motivata.