La cittadina svizzera che litiga per le campane delle mucche
Alcuni residenti si sono lamentati del rumore di notte, ma sono più quelli che le difendono: non è la prima volta che il paese ne discute
Aarwangen è un comune di circa 4.700 abitanti nella regione dell’Emmental-Alta Argovia, più o meno a metà strada tra Berna e Basilea. Sorge lungo il fiume Aar, ha un castello medievale e tutto quello che si può immaginare in un tipico paesaggio svizzero, dai prati verdi alle montagne innevate in lontananza ai pascoli con le mucche. Proprio le mucche sono diventate un problema per alcuni nuovi residenti, o perlomeno le loro campane: due famiglie si sono lamentate formalmente con il comune chiedendo che di notte gli allevatori gliele tolgano perché disturbano troppo, cosa che ha creato una certa polemica.
Oggigiorno le campane non sono più necessarie come un tempo perché le mucche sono dotate di un microchip che aiuta a stabilire la loro posizione, per cui c’è chi non le usa più da tempo. Assieme agli animali che le indossano, comunque, restano un simbolo della tradizione svizzera, nonché uno degli oggetti più associati al paese, e soprattutto continuano a essere viste con un certo affetto. È per questo che la richiesta di farle togliere ha creato un dibattito sulle tradizioni ad Aarwangen, dove negli ultimi anni si sono trasferite diverse famiglie che vengono dall’estero o da altre zone della Svizzera, attirate dal fatto di poter vivere in un contesto più tranquillo, ma anche di poter raggiungere sia Berna che Basilea e Zurigo in meno di un’ora di auto.
Il sindaco di Aarwangen, Niklaus Lundsgaard-Hansen, ha detto che l’allevatore coinvolto nelle lamentele l’ha vista come «un’offesa personale contro di lui e le sue mucche». I residenti storici e gli allevatori del posto – che sono solo cinque o sei – hanno però organizzato una raccolta firme e una petizione pubblica per fare in modo che le mucche possano continuare a tenere le loro campane, con l’obiettivo di «tutelare e mantenere le tradizioni del posto». Secondo Andreas Baumann, un residente intervistato da BBC News, chiunque si dica disturbato dal loro rumore «ha una visione troppo romantica della vita di campagna» e dovrebbe andare a vivere da un’altra parte.
Nel giro di pochi giorni la petizione ha raccolto più di mille firme, e a dicembre i residenti si ritroveranno per votare definitivamente sulla questione. A ogni modo, parlando con la tv pubblica SRF, Lundsgaard-Hansen ha detto che una delle due coppie ha ritirato il reclamo, mentre l’altra ha intenzione di andare via.
Come ha ricordato il sito swissinfo.ch, non è la prima volta che in Svizzera si discute del rumore delle campane delle mucche. Nel 1975 il tribunale federale, la più alta autorità giuridica del paese, introdusse il divieto di far pascolare gli animali con le campane di notte nelle aree residenziali, ma nel 2018 diede ragione a un allevatore secondo cui le campane durante il pascolo facevano parte della tradizione locale. Nel 2019 il comune di Bauma, vicino a Zurigo, ha deciso che le campane non possono essere considerate rumori che disturbano, e quindi i residenti non possono fare reclami in merito. Nel 2021 invece un tribunale del canton Argovia ha stabilito che non è corretto escluderle dalle regole sui rumori notturni, obbligando un allevatore della zona a togliere le campane alle sue mucche entro le 22.
Secondo BBC News comunque la vicenda delle campane ha a che fare con il fatto che tendenzialmente le persone svizzere abbiano un atteggiamento piuttosto protettivo nei confronti delle loro tradizioni. Per dare l’idea, l’obiettivo dell’Unione Democratica di Centro (UDC), il partito di destra, nazionalista e conservatore che ha vinto le elezioni federali di due settimane fa, è che «la Svizzera resti la Svizzera». Con l’alto tenore di vita e le buone opportunità di lavoro che offre, il paese ha attirato sempre più persone straniere, con il risultato che oggi un quarto dei residenti del paese non sono svizzeri. Anche ad Aarwangen di recente si sono trasferite persone che vengono da altri posti, che nelle parole di Lundsgaard-Hansen «hanno meno dimestichezza con lo stile di vita della campagna».
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